Un tempo, credo, alcune cose non ti sarebbero mai passate accanto. Vivevi tutta una vita ignorando, senza alcuna possibilità di non ignorare, di costruirti un destino individuale all'interno del macrocosmo che ti contiene. Oggi tutto è alla portata di tutti, ma è quel tutti a stonare, perché non tutti possono rientrare in quel tutti. Tutto potrebbe esser fruito, tutto potrebbe entrare nel bagagliaio intellettivo di ciascuno, tutto potrebbe emozionare tutti. E invece no. A tutti non frega niente, mica scherzo.
Ma diciamocelo chiaramente, una volta per tutte, sorridendo come si sorride delle cose serie: c'è chi nasce bello e chi stronzo, c'è chi si fa di Kraut e chi di Pink Floyd, c'è chi può e chi mai potrà, c'è chi si fotte Kate Moss e chi sogna di fottersi la cugina del vicino di casa, quella con la barba e che pesa 120 chili. Oggi tutto è alla portata di tutti, ma tutti sono degli zombies, vittime e carnefici di un appiattimento umano e culturale che l'Homo sapiens sapiens, a confronto con l'attuale zombie, è Dante Alighieri per forza espressiva e curiosità nei riguardi dell'esistenza.

Io non ho rispetto degli zombies. Odio questi esseri che consumano la mia aria, che sfruttano le mie tasse, che un giorno andranno in pensione a mie spese solo perché considerati esseri umani e che invece di umano non hanno nulla. Io non rispetto gli zombies, ma amo profondamente gli uomini ed è per questo che passo il mio tempo cercando tra gli zombies un giusto, tra gli scatoloni di dischi, tra le mensole di una libreria. Perché cerco gli uomini, cerco chi è come me.

In Italia sta accadendo qualcosa di bellissimo e che tu stai ignorando. Chiavatelo al culo il Lucio della Centrale Elettrica. Si fanno un sacco di dischi, in vinile, serigrafia a palate, quando li apri c'è un odore di colla che sembra il presepe, e non è di quelle stronzate monotematiche evviva il Grunge, post-Rock up your ass. No, c'è chi fa Kraut, c'è chi fa Screamo, c'è chi fa Kraut e Screamo assieme, c'è chi fa New Wave, chi Emo... un gran bordello, insomma.

Comunque, siamo partiti in macchina io, Mario e Domenico, alla volta di Firenze. Abbiamo dormito due giorni in macchina, c'era una condensa che sembrava la scena in cui Jack si fotte Rose nella macchina parcheggiata nella stiva del Titanic. Faceva un freddo al quale non siamo abituati, abbiamo fatto aperitivo con tutta una teglia di pizzette per sei euro, mentre mi chiedevo cosa cazzo significasse fare aperitivo; io ho dormito dietro, Mario con i piedi nel cruscotto, per stendersi meglio. Domenico ha vomitato. Questo perché al secondo giorno c'erano gli Squadra Omega.

Questi
cinque soggetti che hanno suonato vestiti tipo egiziani sulla spiaggia, vestiti come Sun Ra. Due batterie - una di fronte all'altra -, basso, chitarra, sax tenore, sax contralto. 40 minuti di concerto, 40 minuti in cui non ho pensato a niente. A niente, cristo. Hanno suonato come non ho mai visto suonare e l'hanno fatto davanti a trenta persone. Ed io ho pensato che per farlo così, davanti a trenta persone, si deve amare davvero tanto quel che si fa, bisogna amare davvero tanto se stessi perché tu devi essere la tua proiezione esatta in musica. Io ho visto Marte. Lasciato questo mondo di zombies mi sono abbandonato agli Ufo, agli egiziani... tipo Stargate.

E allora vi metto i dischi, qua ve li potete scaricare. Questo è l'ultimo, ficherrimo, appena uscito per la sempre sia lodata Holidays Records; questo è Tenebroso, mio loro preferito; questo è uscito per la Xhol; questo d'un po' di tempo fa. Tutti gentilmente condivisi dal gruppo stesso. Grazie gruppo.

Io amo me stesso. Almeno spero. Vorrei tanto amare anche te. Almeno credo.
E non ti offendere, il mio è solo sarcasmo, ho scherzato. In fondo amo tutti. Tranne gli ebrei.

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