Una cover completamente bianca, una novità notevole per l'epoca in cui la grafica rock stava facendo passi da gigante, il bianco dunque, colore cha ha in sè tutti i colori, è luce, il colore giusto per il caleidoscopio che i quattro realizzano nel 1968.
"The Beatles" non può essere stato concepito da persone, artisti, normali, quelli realizzano altre cose, diciamo più ordinarie; già dal titolo si intuisce che il marchio di fabbrica è una garanzia di qualità, ma le cose vanno ben oltre le più rosee aspettative, pur non componendo più insieme da un pezzo, registrando pochissime volte in gruppo, riescono lo stesso a produrre quello che è il manifesto della loro arte, quì c'è tutto ciò che si poteva fare con una canzone all'epoca, il country, il rock pesante, le atmosfere retrò e anche le più ardite sperimentazioni.
In molti sostengono che il "bianco" mostri finalmente la vera faccia di Harrison, Lennon e McCartney, le loro vene creative sono libere di essere assecondate, e Martin è sempre disposto a mettere il suo talento di arrangiatore e produttore al servizio dei "suoi ragazzi", e così che viene assemblato un tour straordinario nel mondo della musica, si atterra con un volo "BOAC" proveniente da Miami Beach in un paese nuovo, in cui la cultura popolare è un'assoluta protagonista, ti coinvolge, ti aiuta a crescere, con le sue figure fragili, la "cara Prudence che deve salutare il giorno nuovo fiammante" e la "Julia" figlia dell'oceano che chiama John.
Se Lennon ricerca nelle sue canzoni dei ritratti di vita problematica e ai margini della società attraverso molto spesso l'uso di attacchi diretti, "Sexy Sadie" contro lo "sporcaccione" Maharishi Jogi o i giornalisti che definiscono una "scimmia" la compagna Joko, McCartney esplora il lato più romantico della vita di coppia in "Ob-la-dì, Ob-la-dà" con "Desmond che ha un carretto al mercato e Molly è la cantante in un complesso", o il suo nuovo amore, quello vero, in "I Will".
La differenza fra i due sembra netta, in realtà non è così facile separare le due anime del gruppo, Paul scrive il brano più duro della loro storia "Helter Skelter", Lennon la dolce "Good Night" per la voce pacifica di Ringo dopo il delirio di "Revolution 9", McCartney firma la più bella canzone sui diritti civili (siamo nel '68 bisogna ricordarselo) "Blackbird", Lennon gioca con una fantomatica storia in "The Continuing Story Of Bungalow Bill". Molto spesso quindi i due cercano di scambiarsi i ruoli, riuscendoci, cosa che non succederà più, perchè il successivo "Abbey Road" ristabilirà differenze stilistiche più marcate, ecco un valido motivo per ritenere questo lavoro il migliore esempio della loro genialità nel costruire canzoni, con poche note ma grande inventiva, cosa che divide appunto il semplice talento dal genio. Se poi si considera l'alta ispirazione di Harrison il cerchio si chiude alla perfezione, rara e assoluta perfezione che difficilmente può essere raggiunta in un doppio album.
L'ascolto di "The Beatles" è veramente una esperienza da fare, non si può dire di amare la musica se non si è ascoltato questo lavoro, è un mattone troppo importante nella cultura musicale.
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