La prima cosa che mi viene in mente pensando a questo disco è la gara di schiacciate del 2000 vinta da Vince Carter dove ad un certo punto il giocatore dell’NBA fa un’ennesima schiacciata impossibile, scatenando il delirio di tutti, e sentenziando: “It’s Over!” E’ FINITA!, marcandolo anche col gesto.
E’ questo che l’album mi fa provare, dopo questo disco è finita per tutti gli altri, non ce n’è più per nessuno. Il disco lo conosciamo tutti ma ricordo che è del 1969! E nel 1969 è già finita per tutti quegli altri dischi di “rock” e affini. Ci provano gli altri (gruppi), prima e dopo, magari anche bene, ma ragazzi questo lavoro non dà scampo, è troppo forte e irripetibile. Non ho più sentito delle chitarre così perfette, gli stessi basso e batteria, e poi l’Iguana... Devastanti. Il disco suona come se suonassero dal vivo e sappiamo che tipo di spettacoli live ci sapevano regalare i nostri eroi, comprese le contorsioni scoliotico lordosiche del frontman. Chi non conosce ancora questo disco vada immediatamente da un prete e confessi la sua colpa.
Ma c’è anche la seconda cosa che non mi si toglie dalla mente: che i membri del gruppo devono necessariamente aver fatto un qualsivoglia patto col diavolo, perchè non mi capacito come sia stato possibile inventare quei reiterati assoli di chitarra con quelle distorsioni sparate al massimo, farcito poi da un basso e batteria che ti stanno addosso minacciosamente e poi l’Iguana...
Per restare in ambiti luciferini il disco si apre con 1969 che già ti porta a un buon punto di cottura, per passare alla graticola con I Wanna Be Your Dog, con il terzo pezzo mantrico ti ritrovi immerso 10 minuti nel pentolone a fuoco lento, poi grande festa in padella sancita da quell’inno che è No Fun, un bel tour nell’olio bollente con Real Cool Time, una scottatura alla piastra in onore di Ann, sbollentato da Not Right, per poi passare definitivamente alla brace con Little Doll. La perdita di speranza e la dannazione che trasuda il disco è mediata dal sottofondo ludico di una grande festa demoniaca.
E non vi viene voglia di alzare al massimo il volume e di voler spararlo ancora più forte e desiderare che il vostro amplificatore e le casse esplodano il più fragorosamente possibile? Ma cos’è quell’ultimo minuto di Little Doll, ancora quelle distorsioni a pieno volume che mi fanno drizzare i peli scatenando il licantropo in me, e mi ritrovo ad ululare alla luna...
L’oltraggioso Osterberg opportunamente ostenta onanismi oltre ostacoli ostracizzato oltremodo dall’ oligarchia dell’ordine, scatenando serpentine subdole e scomposte soluzioni scopo smorzare il magnetismo manifestato e mal ammesso per il motivo di lesa maestà dal maligno.
Om Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram a tutti!
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