A volte la rete riserva davvero sorprese. Ammetto che stavo cercando tutt'altro ma, magia dei motori di ricerca, capito sulle tracce di questo gruppo di Varese. Così scopro che hanno “coverizzato” un pezzo dei Flipper (praticamente ciò che cercavo) e accendo il player sul loro space per “assaggiare” qualche pezzo. Non mi dispiacciono affatto, suonano strani e a me piace cercarmi le cose strane. Così ordino il loro cd che qualche giorno dopo mi arriva per posta e “me lo sparo” nella Punto mentre vado al lavoro...

Ma veniamo a noi: il cd è composto da 7 tracce (a dire il vero 8 ma l'ultima non è riportata sulla copertina, sarà una ghost track?) e dura una mezz'oretta. Si parte con “Stoned Slave Song”, dalle atmosfere fra Bauhaus e Echo and the Bunnyman ma con una voce che mi ricorda Marilyn Manson (detta così sembra non entrarci nulla con la musica ma alla fine non mi dispiace). La successiva “feel” ha un tiro più alternative e mi ricorda gruppi anni novanta soprattutto per come è strutturata e “pop” rispetto al resto del disco (anche qualche richiamo ai QOTSA ce lo sento). “Nowhere”, che è la mia preferita, è proprio punk e suona come certe cose dei Pixies dei bei tempi. “To Repel Ghosts” non mi convince molto rispetto alle altre perché la trovo troppo metal (mi ricorda gli Iron Maiden per gli intrecci di chitarra) e perché il cantato è forse troppo ispirato ai Foo Fighters.

“Fitzcarraldo” è un pezzo bizzarro, ossessivo e ripetitivo. E' intrecciato da una voce parlata decisamente tratta dal film di Werner Herzog (ma era facile capirlo dal titolo del brano) e si conclude con un crescendo di caos fra musica e le urla del protagonista del film. “Way of the world” è la cover dei Flipper, motivo per cui ho trovato questo gruppo. Rispetto all'originale la canzone è davvero sconvolta, sia per l'intro di chitarra acustica (non presente nel pezzo originale) che mi ricorda certi arpeggi di Robert Fripp dei King Crimson, sia per i suoni monolitici. Credo che se Bruce Loose la sentisse apprezzerebbe! “F*Eyes” è su tutt'altri generi, da inquadrare fra Motorhead e Steppenwolf. Molto più hard rock e stoner che new wave e punk ma pur sempre dalle tinte scure. La conclusiva (dicevo forse una ghost track) è un brano strumentale piuttosto lungo rispetto la media degli altri pezzi. Anche qui, come in Fitzcarraldo, il brano è strumentale ed è strutturato in più crescenti di musica sempre su una voce tratta da un film (il quale però non capisco cosa sia!). Bello il phatos che crea un'atmosfera alla Joy Division anche se ci avrei visto una voce “vera” piuttosto che il parlato tratto dal film.

In conclusione posso dire che questo cd mi è piaciuto abbastanza, specialmente perché sembra vada controcorrente rispetto alle mode Italiane del momento e perché suona molto vario (e senza dimenticare che hanno coverizzato “i miei” Flipper!). Sarei curioso di riuscire prima o poi a vederli dal vivo per capire se il live è qualcosa di diverso dal disco e magari “più energico”.

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