Disco del 2000 che al momento della pubblicazione fu catalogato come appartenete al New Acoustic Movement insieme agli esordi dei Turin Brakes, Kings of Convenience, Ed Harcourt ecc. ecc. per via di un ritorno all'acustico sullo stile dei grandi folk-singer anni 60-70 ed in particolare alle atmosfere cupe-malinconiche che hanno trovato come indiscusso maestro il grandissimo Nick Drake.

Premetto che personalmente catalogare la musica in generi, gruppi di appartenenza ecc. da un'idea di cosa andremmo ad ascoltare ma alla fine non significa assolutamente nulla. La musica o emoziona, ossia trasmette qualcosa, oppure no, tutto qua.

Tom McRae aveva suscitato particolare curiosità esibendosi come apri-concerti  chitarra e voce durante il tour di Paul Weller e già qualcuno parlava di un nuovo Nick Drake. Tecnicamente non è neanche pensabile il paragone visto che Tom in questo disco non arriva nemmeno minimamente a sfiorare la complessità degli arpeggi del cantautore mensionato, anche se le atmosfere hanno quel non sò che di decadente che giustifica l'accostamento tra i due.

Tutte le canzoni del disco poggiano sul binomio chitarra-voce o pianoforte-voce arricchite con minimali arrangiamenti di archi, percussioni e qualche effetto d'atmosfera, e tutte, dalla prima all'ultima, si incastrano perfettamente in questo collage di piccole semplici emozioni dal sapore noir come è poi la copertina del disco. Da ricordare su tutte "Untitled" ballata piano-voce di una intensità quasi sconcertante anche se ogni canzone è poi un frammento del perfetto mosaico creato.

Da qui in poi Tom McRae si piegherà un pò al music-business realizzando solo un altro disco degno di nota ("Just like blood") e non raggiungerà mai più le vette di questo folgorante esordio.

Un piccolo gioiello da riscoprire

 

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