Amici fraterni, a petto nudo e lanciati a velocità smodata per le campagne dell'Illinois a bordo di una Harley.

Li scopro così, e tra me e l'eccellente copertina del disco è amore a prima vista. Non si può essere tanto stupidi e rozzi senza avere almeno due o tre cose da dire ed il loro album di debutto è la precisa colonna sonora dell'escursione motociclistica di cui sopra.

Compro; quindi, riff diesel a pioggia e vibrazioni spaziali, sax eterei e pestoni pre-stoner versus Sabbath. Armati di sola batteria, chitarra baritona e voce i Tweak Bird sfondano il mio cuore di novello trentenne come farebbero dei redivivi Morphine se jammassero con Josh Homme. O dei Black Keys con i braccialetti power balance. Motorpsichedelico senso del groove, nonsense vocali a là Primus e slappate sludge/doom concentrate in 10 brani da pochi minuti ciascuno.

La furia distillata di un fulmine in metallo pesante, raccomandato solo alla ristretta cerchia di fans del genere.

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