Premetto subito, nessuna informazione se non dalla sublime etichetta italiana per eccellenza in campo di ristampe, l'akarma, specializzata sopratutto in riesumazioni di dischi passati inosservati, reliquie storiche che meritavano senz'altro un ampio consenso di pubblico, ma sopratutto veri e propri pionieri della musica revival in voga ormai da tempo, lo stonerrock (riporto questa catalogazione di genere che m'infastidisce non poco, creata dai soliti giornalisti che devono per forza di cose portare acqua al proprio mulino).

Ancora prima dei sabs questi loschi individui provenienti dal Connecticut, già nel 1969 pubblicavano un disco di rara bellezza, una delizia per pochi appassionati invasati del rock più sincero, viscerale, sanguigno e senz'altro entusiasmante quanto i nomi dei guppi più acclamati e idolatrati. La tracklist comprende otto pezzi che alternano fasi di hard rock sfrenato a melodiche ballate intimiste e quasi soul (che mi ricordano le fasi più tranquille dei Grand Funk Railroad), ma mai commerciali o scontate, infatti sono rimasto letteralmente folgorato dalla passione e dalla disarmante genuinità di questo gruppo che purtroppo è riuscito a pubblicare questo unico fantasmagorico eccezionale album.

Si parte con la garage oriented/southern rock, Paranoia, un fantastico incrocio fra ZZtop e Black Sabbath, (linee principali di tutto l'lp, vi ricordo che sia i Sabs che gli ZZtop dovevano ancora esordire!!!) un orgasmo indicibile che si alimenta di assoli e riffs fulminanti, un gruppo maturo che sa quello che deve fare, sano e sporco r'n'roll, che spara a raffica tutta l'energia che una band di scalmanati dovrebbe saper fare, immensi (non sono preso dall'euforia personale, testate questo disco e poi ditemi, grandiosi!!!!!!!!!!!!!!!!!).
Proseguiamo con la seconda song, che è la meraviglia delle meraviglie e in cui mi riconosco appieno, si chiama Sad Born Loser, un cantato deciso e ruspante, maleodorante, invecchiato come il miglior vino che potete trovare in tutto questo fottuto mondo. Batteria allo spasmo, assoli di chitarra che duellano imperterriti, voglia di spaccare il mondo, voce rozza, ma anche raffinata, superbi come quando andate in fi.....o lo ricev......... Che delirio, mi viene da piangere da quanta bellezza sonora (scusate la volgarità, ma poche volte un condensato sonoro così intenso ed onesto ti avvolge tutti i sensi corporei:).
Terzo episodio come in precedenza il mio malato cervello si commuove ascoltando quest'incrocio tra Grand Funk e Deep Purple, What Of I, magistrali, cori da crepacuore e chitarre che non smettono mai di gemere e di partorire assoli e riffs di rara bellezza. Ah ecco She's Easy, non ci crederete ma l'intro di guitar sembra un pezzo dei Motorhead!!! Nel '69 cazzo! Poi cambia tutto in un blasfemo incrocio tra Hendrix e ancora i magnifici ZZTop, con assoli che fanno accaponare la pelle e vanno in crescendo fino ad arrivare ad un finale da cardiopalma, la voce poi è eclettica, e raffigura tutti gli stilemi del rock, dagli Stones in poi, provare per credere!

Tutto quest'amplesso musicale gira su queste eccellenti traiettorie, mai un calo di tensione, finisco di rompervi le balle con Evil Woman, fantastica, nel '69 esistevano già i Guns and Roses, non ditemi di no, sentite che vox, Appetite For Destruction è nato qui, ma molto più sentito e verace... basta ho finito, fate vostro 'sto disco non voglio peccare di presunzione, ma nel 1969 cosa volete di più, mi ringrazierete a vita (almeno spero), vi voglio bene sempre, ma non per ricevere consensi, ma perché voglio che fate vostro 'sto disco della madonna (poi ho visto nel sito dell'akarma che ora costa dieci euri, io 2 anni fa l'ho pagato 20, cosa aspettate?)

Saluti a tutti dal mio cuore divelto, ma sincero, byez. Roky Uber Texas.

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