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Le stelle-asterischi sono un’addizione necessaria alle 5 evidenti di cui si fregia il lavoro di Lisa successivo al capolavoro Geek the girl e capolavoro esso stesso: necessarie perché sarebbe come alzare la testa nella notte più chiara della nostra vita e mettendosi a noverare le stelle pretendere di vederne solo 5 e cose così.

Excerpts From A Love Circus - 4AD - è una specie di esercizio di stile alla Queneau, la Germano cala la sua personalità entro forme musicali disparate e nel darsi forma si scopre unica e polimorfica tanto da dar vita a vere e proprie maschere dietro cui si cela il volto radioso della compositrice.
Se nel album precedente si avvertiva un mood unico, un umore radicale e maniacale che strutturava il sound il nuovo lavoro si presenta piuttosto come una collana di perle multìcrome attraversate da un unico filo che ne lega gli episodi. È un album estremamente vario, dall’iniziale "Baby On The Plane" dall’aria vagamente sudamericana, in cui maracas carillon da tenuta messicana inoculano un senso di lontananza più che di gioia, al brano pop in cui annega la propria disperata solitudine "Small Heads". La Germano, o le sue maschere, si rivela sofisticata in "Forget It It’ s A Mistery", in cui l’ arzigogolo mentale, che è sempre un’autoanalisi, una geometria delle passioni, viene accompagnato da un clarino zigzagante, e fragilissima in "Lovesick". Come sempre la sobrietà è l’elemento forte dell’autrice che trattiene i propri sentimenti un attimo prima che trabocchino nel melò e si colorino di patetismo come nella splendida "We Suck" in cui il piano tocca gli abissi della sua personalità con una digressione cromatica mentre il violino intona un accorato canto di luce. Il rapporto con l’altro sesso è indagato in "Messages From Sophia", dove si riafferma il vertiginoso ‘monadismo’, l’impenetrabile ermità dell’individuo.

Ogni brano cmq merita la dovuta attenzione, i commoventi momenti panici di "Singing To The Birds", la quotidianità di "Bruises", per saggiarne appieno la purgatorialietà, il pattern elegiaco, la nostalgia di un’ irraggiungibile felicità che non è [più] disperazione ma slancio, conàto di almeno sfiorarla: "Big Big World"
Poi ci trovi anche i suoi gatti, che vuoi di più?

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