Dopo lo cronaca on-line via SMS dell'evento (a quando le immagini via MMS, staff?) eccoci al resoconto off-line. Attenzione perchè nella lettura ci sono un po' di rimandi da una dimensione all'altra, anzi a proposito... questo Frequenze Disturbate 2003 sembra davvero esistere in una dimensione parallela: l'ambiente è da addetti ai lavori, ogni persona che incontri è qui per passione, tutti sono disposti a scambiare due chiacchiere per condividere esperienze e soprattutto ascolti - c'è chi lavora a trasmissioni radio via internet e tocca con mano una scena musicale italiana che vista da qui sembrerebbe tutt'altro che di nicchia, e visto che la trasmissione si chiama loser non poteva non essere presente... - c'è una qualità media tale degli ascolti da far dimenticare l'esistenza della drammatica colonna sonora delle vacanze che propinano le radio... - oltre a loser è presente il gotha del weblogging italiano, tutti parlano in gergo internet... - c'è chi suona in questa edizione, chi ha suonato all'edizione precedente, tutti in giro per la città... - infine la città è Urbino, una meraviglia, l'anno prossimo mi prendo un'appartamento in affitto e mi ci fermo un po' di piú...

Comunque andiamo per ordine: chi mi guida a raggiungere dopo un saliscendi spaccagambe la Fortezza Albornoz suona nei Jennifer Gentle, che hanno partecipato all'edizione 2002 del festival. Cosa suonano? Post-Rock, analogie con i Giardini di Mirò, che sono giusto sul palco quando arrivo finalmente all'ingresso.

I GdM hanno un suono ineccepibile, non riesco a lasciarmi coinvolgere subito... ma è evidente che ci sanno fare sul serio, il giorno dopo scambio due chiacchiere con il bassista e mi informo su quando passano da Milano, in modo da aver il tempo di "metabolizzare".

I am Kloot invece mi colpiscono dal primo ascolto. Sono un trio basso-chitarra-batteria proveniente da Manchester, con canzoni pop-rock che sono dei gioielli di intelligenza. Il cantante è un frontman perfetto, un continuo di battute, notevoli "To You" e "Twist", album nuovo in arrivo...

Beck invece è sempre piú un'incognita, qual'è la sua reale identità? Ha avuto questa crisi dopo la rottura con la sua compagna di sempre, forse ha aderito a Scientology, ma in fin dei conti a me interessa poco, piuttosto che tipo di musicista vuole essere? Sea Change non è stato l'ennesima tappa di un percorso di eclettismo musicale nel quale rielabora tutto ciò che è di suo gusto con vena ironica... in Sea Change l'ironia non c'è! La voce ha un'impostazione diversa, e le canzoni - splendide anche dal vivo - sono semplicemente nude.
Il concerto apre imprevedibilmente su un registro party, anche se sembra mancare qualcosa, non capisco se è davvero così o se è l'effetto dello spiazzamento nel trovarsi davanti un Beck diverso da come me lo aspettavo...
Loser sembra svogliata nella sua riedizione blues, ma è comunque l'unico sforzo di adattamento al nuovo stile, finalmente si ritrova l'energia giusta con Hotwax, fino al momento piú divertente in cui il nostro si mette a fare un mix improbabile da Beyoncè a Nelly, condito con i Queen fino a Justin Timberlake, trasformando chiunque in un fan dell'hip-hop da classifica. Scopro poi su web che il momento "minestrone" è un appuntamento fisso del tour europeo, indicato come "funk megajam": sarebbe il caso di farci una compilation estiva!
Pausa e poi strepitosa uscita con tutto il gruppo in abito bianco fosforescente su Devil's Haircut, infine seguono un altro paio di canzoni condite di schitarrate, fra le quali una cover dei White Stripes.
Non tutto convince, ma alcuni momenti sono stati davvero memorabili.

Il giorno successivo arrivo con i Broadcast, interessanti, ma troppo simili a Stereolab, mi ripagano il fatto di non aver mai visto un concerto degli originali.

Per i La Crus scarsa risposta del pubblico, ed io mi aggrego, nonostante non manchi qualcosa di bello tratto dal vecchio repertorio...

Che dire invece dei Notwist? Non esattamente giovanissimi, ma l'ennesima incarnazione dell'elettronica "con sentimento" è sicuramente una nuova stella, senza considerare che dal vivo l'accelerazione sulla parte elettrica arricchisce ulteriormente l'ottimo materiale di studio.
Genialata finale con il cantante che, pur con uno stile che ha ben poco del cool, mette sui 2 Technics 1200 sul palco un remix di Pilot insieme a "Last Night A Dj Saved My Life"... bastard pop made in Germany... ed ecco chi era il dj!

Alla prossima edizione...

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