Questa è la mia prima recensione su DeBaser. Gli inizi sono importanti e quindi ho bisogno di poter scrivere di band importanti come gli Yuppie Flu, in questo caso però con un album che non è un capolavoro ma che ha avuto dall'uscita un buon successo di pubblico.

Fragile Forest è il nome del sesto album in studio per gli anconetani, divenuto importante per alcuni motivi:
    Primo - venendo da un periodo in cui Radiohead in primis e poi Nine Inch Nails e compagnia bella davano la possibilità di ascoltare gratuitamente i propri lavori, attraverso i siti ufficiali, in Italia uno dei primi esempi di indipendenza dalla propria etichetta attraverso il download ad offerta libera è proprio questo lavoro, successivamente è stato pubblicato anche in versione compact disc rimanendo fedeli alla Homesleep.
    Secondo - musicalmente era molto atteso dai fan e dalla critica visto i buoni risultati dei precedenti.
    Terzo - essendo una delle band italiane indie-rock più note all'estero, capace di attirare nel nostro panorama tanti ascoltatori stranieri, l'ansia ci ha divorato, perché ci si aspettava un buon lavoro capace di espandere gli orizzonti della musica targata Italy. Questo è avvenuto proprio per la nuova strategia di marketing, essendo effettivamente la diffusione più semplice ed efficace che sia mai esistita.

La bravura del gruppo non è messa in discussione, lo conferma il fatto che l'ultimo "Toast Master" fu apprezzato da Thom Yorke che tramite le sessions degli Yuppie alla BBC, scrisse di persona di volere tutti loro dischi, è un piccolo aneddoto che rafforza la bravura della band.

    Sicuramente Fragile Forest nella loro carriera musicale non sarà da ricordare come l'album migliore, è il più maturo di per certo, con raffinatezze e richiami al sessantotto che suona con rimpianti.
Il sound che ormai li contraddistingue è rimasto quasi intatto, l'aggiunta psichedelica li ha resi più particolari, in Patiend one e Cold device (con l'intro che cita "Tomorrow Never knows" dei Beatles). La parte iniziale di Eyes invece suona simile ai Baustelle, e Summer Afternoon ha uno stile post-rock alla Giardini di Mirò. Yellow Hills è il pezzo centrale, il più intenso, è in questo pezzo che spicca l'ormai somiglianza vocale ai Mercury Rev.
Al finire di quest'opera Blue plot chiude i battenti, e dopo tutto sembra volerci lasciare rivolgendoci un' avviso preciso per il futuro: l'innovazione attraverso la ricerca dei vecchi valori musicali fa bene

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