Continuando a parlare di death metal finlandese viene naturale dedicare una recensione ad uno dei primi gruppi appartenenti alla scena, nonché (probabilmente) il primissimo a raggiungere il traguardo tanto agognato della realizzazione di un album, ovvero i Funebre.

Formatisi nel 1988 nella città di Turku, dopo la consueta gavetta a base di demo ed un EP ("Brainspoon") incidono il loro unico disco "Children of the Scorn" tre anni dopo con una formazione a cinque elementi (Jari Heinonen alla voce, Sami Uusitalo e Esa Vähäsöyrinki alle chitarre, Erkki Hellen al basso e Toni Uusitalo alla batteria) e con Timo Tolkki degli Stratovarius come produttore (chi l'avrebbe mai detto che il boss di un gruppo così powerello avesse avuto a che fare con il death metal) danno il via ad una nuova stagione per la musica estrema in Finlandia.

Ascoltando il disco ci si rende subito conto che lo stile del gruppo è pesantemente influenzato da quello della vicina scena svedese, tant'è che non si direbbe che la band è finlandese siccome le tipiche melodie ipnotiche che sono il marchio di fabbrica del death finnico compaiono solamente nella terza traccia "Blood on White" ed i ritmi sono sempre abbastanza sostenuti senza perciò le classiche influenze doom, comunque non ci troviamo di fronte a sterili cloni di Entombed o Dismember, il disco è ben suonato e le canzoni hanno tutte un gran tiro, tra i migliori episodi si possono citare l'apripista "Waiting for Arrival", "Walls That Held Screams", la già citata "Blood on White" e la conclusiva "Grip of Insanity", a dimostrazione del fatto che chi suonava death metal in quegli anni era veramente ispirato nel creare qualcosa di nuovo, di estremo e mai sentito prima. Basta d'altronde uno sguardo alla copertina per capire il genere del gruppo ed il periodo nel quale è uscito il disco, e gli appassionati non potranno che rimpiangere i primi anni novanta. Un'ultima nota va alla produzione che è molto buona e pulita (e bravo Ciccio Tolkki!) e crea un'atmosfrera più asettica rispetto a quella di gruppi connazionali come Abhorrence e Convulse dove marciume e lerciume sonoro regnano sovrani.

Dopo questa buona prova però la storia dei Funebre finisce, facendo sì che diventassero a modo loro un gruppo di culto, lasciando però il dubbio e la curiosità su cosa avrebbero potuto fare in un eventuale secondo album, al momento, tra l'altro, non è venuta loro neanche la tentazione di una reunion come a molti ex-colleghi è successo.

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