"La massa è pirla. Non seguirla"
Sono queste le ultime parole dell'opener "Avril Lavigne". E questa dev'essere anche la filosofia dei Laghetto. Staccarsi dal piattume di tutte quelle band finto-depresse e (soprattutto) dal piattume della ristagnante scena italiana.

La band di Bologna, dopo il fantastico debut album Sonate in Bu Minore per 400 Scimmiette Urlanti, torna con il nuovo Pocapocalisse (altro titolo geniale!). Che dire. Questi ragazzi sono dei geniacci. Hanno dei testi a dir poco stupendi nella loro comicità demenziale (ma questo non vuol dire che sono per forza "leggeri"). E la parte musicale non è da meno.

Noise, Post-core, qualche spruzzatina di metal. Tutto suonato con ottima padronanza degli strumenti e con un'originalità superiore alla media. E in tutto questo trova pure spazio una ballata per sola chitarra e voce in cui viene esaltato Roberto Dal Bosco, il fotografo che lanciò il treppiede contro il Silvio. Anche se, come giustamente puntualizzano i Laghetto, "prova a aggiustare la mira".
Un disco ottimo, sia per le nostre orecchie che per la scena italiana, così povera di veri talenti.

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