Unò-Duè è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri.

 Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni.

La recensione di Unò-Duè di Daniele Silvestri esplora luci e ombre di un album chiave per la sua carriera. Si evidenziano il sound solare, le collaborazioni notevoli e le tematiche sociali affrontate con leggerezza e ironia. Alcune tracce spiccano per originalità ed energia, altre meno riuscite. Nel complesso, un lavoro che segna la definitiva consacrazione dell'artista. Scopri perché Unò-Duè resta un album imprescindibile del pop italiano!

 Difetto principale: la costante ricerca della frase a effetto, ripetuta decine di volte nello stesso capitolo.

 La sensazione ultima è quella di un pianeta diviso, incapace di condividere valori comuni, in mano a popoli alla costante ricerca di un leader che li riscatti e li riporti a un glorioso passato – che in realtà non è mai esistito, o di cui resta solo un vago ricordo.

La recensione evidenzia come Dario Fabbri, noto divulgatore televisivo, non riesca a trasporre con la stessa efficacia la sua brillantezza e chiarezza anche nella scrittura. Il libro pecca di ricerca eccessiva dell’effetto scenico e di confusione espositiva, soprattutto nei capitoli più complessi. I messaggi chiave riguardano la natura eterogenea degli stati moderni e la presunta decadenza dell’Occidente. Opera adatta soprattutto a chi già conosce la materia. Scopri se la visione di Fabbri sulla geopolitica fa per te: leggi la recensione!

 Lui è un musicista brillantissimo e andava solo capito.

 Esprimere qualità, intelletto musicale e addirittura virtuosismo nell’ambito della canzonetta italica è un esercizio complesso e sfizioso.

La recensione analizza 'it.pop', primo album di Alex Britti, raccontando la sua scelta di bilanciare esigenze commerciali e talento musicale. Viene sottolineato il virtuosismo alla chitarra e la difficile convivenza con il pop mainstream. Britti emerge come musicista evoluto, capace di inserire elementi jazz e blues anche nei brani più accessibili, malgrado qualche limite vocale nelle prime registrazioni. Scopri il lato nascosto e virtuoso di Alex Britti ascoltando 'it.pop'!

 Una raccolta di strumentali pop MIDI con tutto il mezzo sorriso e la serietà che proviene dal Sol Levante, che raggiunge esattamente ciò che si prefigge e niente di più.

 Buona spesa. O in alternativa, una sessione liberatoria al cesso.

L'album 'Music for Supermarket' del duo giapponese Best Music propone brani MIDI piacevoli, ironici e dall'atmosfera leggera tipica degli anni '80, pensati proprio come sottofondo da supermercato. Pur non brillando per originalità musicale, gli strumentali pop risultano azzeccati per rilassare (o intrattenere con autoironia) durante la spesa o situazioni quotidiane. Una colonna sonora concettuale che raggiunge con sagacia ironica il suo scopo. Scopri se questa soundtrack giapponese renderà la tua prossima spesa (o pausa bagno) più piacevole!

 Verrai catapultato in una pista da ballo senza fine, le luci stroboscopiche che illumineranno l'infinito.

 Non puoi più farci niente, non puoi mangiare, non puoi dormire, non puoi fuggire, solo unirti a questa danza aliena.

La recensione di PVA - Blush trasporta l'ascoltatore in un'esperienza onirica e psichedelica ispirata alla club culture. Tra allucinazioni urbane e atmosfere notturne, la narrazione si fa viaggio interiore ed emotivo. L’album coinvolge e disorienta, suggerendo che la linea tra sogno e realtà sia sottile quanto una notte di festa. Scopri PVA - Blush e lasciati trascinare nel suo enigmatico vortice di suoni.

 Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo.

 …sta lì, come direbbe il protagonista di 'Ovosodo', come un uovo che non va né su né giù.

L'autore analizza L'oroscopo speciale di Samuele Bersani tra dolcezza melodica e una sensazione di già sentito. Pur riconoscendo alcuni brani riusciti, la recensione evidenzia una certa ripetitività e una mancanza di autentica originalità nell'album, premiato ma meno speciale delle aspettative. Il disco raccoglie consensi e premi, ma risulta, per l'autore, ben confezionato più che realmente ispirato. Scopri se L'oroscopo speciale saprà conquistarti o lascerà solo un dolce ricordo.

 "L'ultimo grande disco heavy metal classico? Probabile."

 "Di gruppi così non ce ne sono più. Dischi così non ce ne sono più."

La recensione esalta Kings of Metal come uno degli ultimi grandi album dell'epic/heavy metal classico. Analizza la qualità tecnica dei Manowar e il valore simbolico del disco nella storia del genere. Vengono celebrati i singoli brani e le capacità dei membri, sottolineando il senso di comunità e fratellanza tra i fan. Una riflessione nostalgica che difende l'autenticità del metal degli anni '80. Scopri perché Kings of Metal è ancora leggenda: ascoltalo e unisciti alla fratellanza del metal!

 Avevano solo 19 anni. E all’epoca mi hanno pure fatto divertire.

 "Squeréz" (merda, scorreggia) è un disco strano, ascoltato oggi non pare avere 26 anni sul groppone, ne dimostra molti di più.

La recensione esplora ...Squérez? dei Lùnapop come fenomeno pop di fine millennio, ironizzando sulle sue ingenuità musicali e liriche. Il successo clamoroso e il valore affettivo per la generazione cresciuta con il disco vengono messi a confronto con la scarsa profondità artistica. L'autore, oscillando tra nostalgia e critica, sottolinea come alcuni brani ancora sorprendano, pur riconoscendo i molti difetti dell'album. Un giudizio che oscilla tra affetto adolescenziale e consapevolezza adulta. Scopri se anche tu sei tra chi non può volere male ai Lùnapop!

 Davies ci avrà sentito a suo tempo della magia ma io non la raccolgo, sinceramente: i Supertramp avevano tantissime virtù, ma non quella di essere… Super anche dal vivo.

 Grazie di tutto anche a te Rick, di cuore! I miei eroi musicali di gioventù se ne stanno pian piano andando, ad uno ad uno, ed anch’io non mi sento tanto bene.

La recensione, spunto per ricordare Rick Davies dopo la sua scomparsa, analizza il suo impatto sui Supertramp, lo stile pianistico e la genesi tecnica dell’album Live '88. L’autore osserva come il disco rappresenti più un documento grezzo che una vera celebrazione del gruppo dal vivo, soffermandosi sulle difficoltà della band nel ricreare in concerto la magia dei loro lavori in studio. Scopri di più sul mondo Supertramp e celebra Rick Davies insieme a noi.

 Reitman mette troppa carne al fuoco, mischiando vari generi come thriller, commedia sentimentale, azione, dramma e colpi di scena.

 A salvare la baracca è almeno il rimpianto Redford, che anche in questo frangente ha buona stoffa nel recitare.

La recensione esamina con nostalgia e spirito critico 'Pericolosamente insieme', un film diretto da Ivan Reitman con Robert Redford e Debra Winger. Pur apprezzando il carisma di Redford e certi richiami al cinema classico americano, il critico sottolinea una trama troppo intricata e una certa superficialità nei generi affrontati. Alcune interpretazioni risultano poco convincenti, ma il fascino di Redford resta un punto saldo. Un'opera minore rispetto agli altri capolavori dell'attore. Scopri cosa rende davvero speciale (o meno) questo film di Robert Redford!

 Ciò che sembra la descrizione del coglione perfetto si rivela nei suoi fumetti l'apotesi del genio.

 In una parola: fuoriclasse. Fuoriclasse perché Zerocalcare è il maestro delle atmosfere.

La recensione esplora "Quando muori resta a me" di Zerocalcare, sottolineando maturità e profondità nel tema della figura paterna. Sebbene persistano alcuni temi ricorrenti dell'autore, la scelta di una nuova ambientazione e l'atmosfera malinconica arricchiscono la narrazione. L'opera è vista come innovativa ed efficace, pur segnando qualche ripetizione rispetto ai lavori precedenti. Vuoi scoprire come Zerocalcare affronta i suoi demoni? Leggi la nostra recensione completa!

 Il groove diventa incantesimo e l’improvvisazione si trasforma in narrazione.

 Tutto è finalizzato a un flusso che oscilla fra il rituale e il cinematografico, fra il club fumoso e il teatro dell’occulto.

Gathered Lectures from a Lifetime è il debutto del Diego Banchero Trio: un viaggio musicale tra jazz-rock oscuro e improvvisazione rituale. Il disco, registrato in presa diretta, intreccia esoterismo e groove, reinventando anche brani del passato. Suonato con grande affiatamento, promette di diventare un oggetto di culto per gli amanti di atmosfere visionarie e sortilegi sonori. Immergiti nell’occulto groove del Diego Banchero Trio: ascolta l’album e lasciati trasportare!

 Il disco è massacrato, per quanto mi riguarda, dalla ricerca di sonorità attuali, cioè brutte.

 Due stelle di rimpianto, e finish.

La recensione boccia Drivetrain, ultimo album in studio dei 38 Special, criticando il goffo tentativo di adottare suoni moderni che soffocano la loro classica eleganza. Il disco, tranne qualche brano sul finale, appare debole e fuori contesto rispetto alla storia della band. Chiude con due stelle di rimpianto, sottolineando l’irrimediabile distacco dai tempi d’oro del gruppo. Scopri di più sulle luci e ombre dell’ultimo capitolo dei 38 Special.

 Come può la Spagna passare per il Massachusetts?

 Si trattò di una pellicola non a fuoco, ma che a parere del suo fautore sarebbe dovuta andare a fuoco.

Il film The Scarlet Letter di Wim Wenders viene analizzato come un'opera poco riuscita, distante dallo spirito del romanzo di Hawthorne. La scelta di location e casting risulta forzata e priva di autenticità. La regia viene riconosciuta come inesperta per il tipo di adattamento, con un cast privo di vera alchimia. Anche la colonna sonora contribuisce al senso di dissonanza generale. Una pellicola che rimane tra i capitoli dimenticati della filmografia di Wenders. Scopri come Wim Wenders ha (mal) reinterpretato il celebre romanzo di Hawthorne!

 Ognuno di noi sceglie un Dio a cui votarsi. Una scelta saggia potrebbe essere il Dio del fuzz.

 La mia mente sta svanendo. Posso sentirla. Posso sentirla. Giro giro tondo ...

La recensione esplora l'album dei Thee Oh Sees sottolineando atmosfere sinistre, coesione e cambi di pelle stilistica. Emerge il ruolo centrale di John Dwyer e la qualità ruvida e lo-fi delle tracce, con menzioni speciali per Whiter Hand, Holy Smoke e Sticky Hulks. Il tutto filtrato da uno stile ironico e surreale. Scopri l'energia ruvida di Mutilator Defeated at Last e immergiti nel garage psichedelico dei Thee Oh Sees!

 "Dans le cimetière abandonné emana un’aura cimiteriale a cui resta difficile resistere..."

 "Un LP per soli intenditori ed amanti della vecchia guardia e, in particolare, per chi ben digerisce la poetica d’oltralpe."

La recensione analizza il secondo full-length dei Cachot d'Effroi, sottolineandone le influenze norvegesi old school e la produzione lo-fi. L'autore esalta il mix tra poetica decadente francese, pathos e tocchi melodici, mantenendo però una coerenza stilistica. Si raccomanda l'ascolto a veri intenditori e amanti del black metal d'oltralpe. Scopri l'oscura eleganza di Cachot d'Effroi: immergiti nel loro black metal francese.

 Ma la tempesta sono io, così sensibile, così libero...

 Storm at Sunup non scalò le classifiche come il suo predecessore, ma di sicuro resta un disco meraviglioso, da rivalutare e da riscoprire.

La recensione celebra Storm at Sunup come una pietra miliare della carriera di Gino Vannelli. L'album si distingue per raffinati arrangiamenti jazz-fusion, omaggi a icone come Stevie Wonder e Isaac Hayes e una varietà stilistica notevole. Si evidenzia la qualità delle composizioni e la maturazione dell'artista. Il disco viene consigliato come una gemma da riscoprire e apprezzare. Scopri o riscopri Storm at Sunup: lasciati trasportare dalla magia di Gino Vannelli.

 Ma mancano le intuizioni veramente riuscite, i pezzi trainanti, la spinta verace di una band in salute e non al crepuscolo.

 È il disco più 'tranquillo' di carriera, per discreta parte semiacustico e introspettivo.

La recensione analizza 'Resolution', decimo album dei 38 Special pubblicato nel 1997, evidenziando il ritorno di Don Barnes e la perdita di altri membri storici. L'album è giudicato discreto, con arrangiamenti più acustici e meno tastiere rispetto al passato, ma manca di brani davvero memorabili. Emergono alcuni episodi riusciti, pur prevalendo una sensazione di declino rispetto ai vecchi fasti della band. Scopri se 'Resolution' merita un ascolto e rivivi il sound dei 38 Special.

 "Un album di culto che non è per nulla invecchiato"

 "Un cielo oscuro, ma ricco di bagliori luminosi, attraversato da una musica tagliente, secca e all’apparenza quasi glaciale"

La recensione esalta 'Broken English' come il punto più alto della carriera di Marianne Faithfull, segnando la sua rinascita sia artistica che personale. L'album unisce testi forti e impegnati a una produzione new wave tagliente e intensa. Vengono analizzati brani chiave, le collaborazioni di rilievo e la nuova voce di Faithfull, simbolo della sua evoluzione. Viene valorizzata anche la potenza visiva della copertina. Il giudizio è entusiasta e ne consiglia l'ascolto. Scopri o riscopri Broken English: un ascolto che lascia il segno.

 You’re Weird Now non solo è una sorta di ritorno a Twisted Crystal, ma cinque volte meglio.

 Quest’album è un’ode all’eccentrico, agli strambi, al sale della vita, qualunque esso sia.

La recensione celebra You're Weird Now come il miglior lavoro dei Guerilla Toss, lodando il ritorno a uno stile eclettico e psichedelico. L'autore sottolinea la capacità della band di reinventarsi senza perdere la propria identità, mescolando ironia, energia e influenze disparate. Non mancano accenni affettuosi al passato e un'analisi sui punti di forza di brani e produzione. Un album consigliato agli amanti dell’insolito che vogliono evoluzione e divertimento. Scopri il gioiello eccentrico dei Guerilla Toss: ascolta You're Weird Now e lasciati sorprendere!