Se penso agli anni Sessanta, mi vengono in mente Happy Days, con Ricky Cunningham che si fa consigliare da Fonzie sulle ragazze, i surfisti sulle note dei Beach Boys, i figli dei fiori che volevano fare l'amore e non la guerra, i beat immortali di "Sulla Strada"; e ancora, le femministe che non volevano più essere mogli, gli studenti che occupavano le università e socializzavano con gli operai delle fabbriche.

Tutto questo per dire che, pur non essendo ancora nato, ho "vissuto" quegli anni attraverso immagini, suoni, parole... Si può dire lo stesso dei Saturday Looks Good To Me, gruppo proveniente da un'oscura (e matematica) cittadina del Minnesota, Ypsilanti: nemmeno loro erano ancora nati, eppure la loro musica è quanto oggi più si avvicina al suono dei primi Beach Boys e al pop dei Sessanta in generale. La band, guidata da Fred Thomas (ex His Name is Alive), è composta da dodici membri, che prediligono i suoni vintage e retrò (violino, organo, sassofono. . . ). Il titolo di questo secondo album, "All Your Summer Songs", rimanda alle storie estive, che ognuno di noi ha vissuto (o sta vivendo) da adolescente; e al pop raffinato dei Magnetic Fields di 69 Love Songs.
Sono dodici pezzi, della durata media di tre minuti, in cui spicca il pop danzereccio stile Abba di "Underwater Heartbeat", il suono sixties e romantico di "The Sun Doesn't Want To Shine", "No Good With Secrets" dove Fred Thomas gioca a fare il crooner, l'energia di "Alcohol", la Isobel Campbell dei B&S in "Meet Me By the Water" e "Caught".

Il disco è molto coinvolgente, sin dai primi ascolti; e i ritornelli vi colpiranno così forte che per toglierveli dalla testa vi dovranno sparare. Non porta nulla di nuovo nel panorama musicale; non scopre niente, ma si limita a re-interpretare, egregiamente, un certo genere di musica. Non una pietra miliare, ma un disco che difficilmente toglierete dallo stereo.

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