"IL CANTASTORIE DEL SUD-ITALIA, IL MICIO TEMPIO DEL 2000, CON GLI OCCHI APERTI SULLE DISGRAZIE CHE AFFLIGGONO IL MEDITERRANEO... BRIGANTONY!"

Un artista come Brigantony non è raro nel suo genere, ma del suo calibro non può essere raggiunto da nessuno. Per la cronaca, Antonino Caponnetto (Catania, 1950) è la leggenda del folk catanese, famoso in Sicilia, meno nel resto dell'Italia, tantissimo all'estero. Il suo repertorio è basato maggiormente su canzoni dialettali molto volgari e che, a volte, sono parodie di pezzi famosissimi.

Quello che mi ritrovo a recensire (A'Ciolla) è l'ottavo album su 47 prodotti dal 1976 a oggi (raccolte comprese), e , lasciatemelo dire, si tratta del capolavoro dell'artista siciliano. È un disco eccezzionale, un opera unica, divertentissima, graffiante, satirica, volutamente stupida e volgare (e quando mai!). Il primo brano "Stuppai Na Fanta"(Italiano: "Ho stappato una Fanta") non è altro che la parodia del celebre brano degli Europe "The Final Countdown"; musica identica, testo insensato e diffamatorio. A dir la verità questa è forse la canzone meno importante dell'album, anche se è la più famosa. La satira vera e propria comincia con la sbalorditiva "Mi Vulissi Maritari" (Italiano: "Vorrei Sposarmi"), uno spaccato della società italiana (non solo siciliana!) che coniuga rime e ritornelli irresistibili. Il controcanto(?!...in realtà battute parlate!) è affidato al solito gay di turno (succede molto spesso nelle sue canzoni).

Altri sprazzi di satira in "Comu Ci Mangia"(Italiano: "Ci fa molto prurito"!), ballata avente tema le "pulsioni" sessuali dei giovani d'oggi e in "A Machinedda"(Italiano: "La macchinetta"). Ma il pezzo che convincerebbe Elio e Le Storie Tese e artisti simili a ritirarsi dalle scene (Le loro canzoni in confronto sono scherzetti musicali!) è la memorabile "O Pa Cche Bellu u Cinima" (Italiano: "Papà, ma che bello il cinema!"... ovviamente in siciliano questo titolo è tutto un gioco di parole nel quale si nasconde un accenno al solito organo sessuale femminile!), pezzo da antologia, un folk/rap frizzante, scattante, energico, improbabile, la classica canzone che non ti stancheresti mai di ascoltare per la sua impressionante struttura: uno dei pezzi migliori di tutto il repertorio di Brigantony.

Ecco, fino ad adesso avrò dato l'impressione di aver recensito un cantante dialettale sulla falsa riga di Gigi Finizio, Gigi D'Alessio e smielataggini varie. In realtà l'unico difetto che si può rimproverare alla musica di Brigantony è di essere poco... esportabile!

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