Una volta chiesi a qualcuno di descrivermi un nuovo disco di De Gregori, e quel qualcuno mi rispose semplicemente: "Beh, De Gregori è De Gregori"; frase apparentemente banale, tautologica, ma ragazzi, questa è la decrizione più diretta e azzeccata per un cantautore come il nostro uomo.
"De Gregori è De Gregori" vuol dire contemporaneamente tutto e niente: vuol dire che il suo stile unico ed inimitabile c'è sempre, e come potrebbe non esserci ? C'è chi De Gregori lo ama, chi invece non lo vuole più sentire, e io francamente sono tra quelli che lo amano, perchè è proprio quel suo stile inconfondibile, sempre uguale ma sempre geniale, ciò a cui mi sono affezionato; mi sono affezionato pian piano ad ogni sua singola canzone tanto che ora sono portato ad un amore istantaneo e quasi incondizionato per ogni sua nuova opera, perchè ascoltando De Gregori si trova sempre tutto, poesia, denuncia, dolcezza, tutto. E questo disco live, 'Il Bandito e il Campione', è una magnifica raccolta del 1993 che racchiude in sè tutte le perle più brillanti della sua carriera fino a quel momento; un vero e proprio paradiso costruito con la dolcezza delle note, con quelle parole così semplici ma allo stesso tempo così terribilmente forti e profonde, e con la voce timida del nostro cantante, che seduto lì con la sua chitarra, anche quando suona un pezzo che conosco a memoria, sembra sempre che stia raccontando una storia nuova, mai banale, mai già detta.
Le canzoni del disco le conoscono tutti nel bene e nel male, quindi non starò qui a descriverle; per citarne alcune, si parte ovviamente da "Il Bandito e il Campione", si passa per classici come "Viva L'Italia" e "Generale", forse la canzone che ho ascoltato di più nella mia vita, che ho sentito nelle più svariate versioni, e cantata dai personaggi più discutibili, ma che nonostante tutto ciò riesce sempre a commuovermi, parole scritte più di 25 anni fa, ma sempre così attuali; poi si arriva alla dolcezza quasi surreale di "Rimmel" e "Buonanotte Fiorellino", e non ne cito altre perchè 19 pezzi son troppi da descrivere. Un live suonato molto bene, uno dei tanti live riusciti della carriera di De Gregori, che quando si trova un pubblico davanti riesce a far vibrare la sua anima e a trasformarla in musica e parole, un disco in cui onestamente non riesco a trovare difetti, in cui tutte le canzoni, ognuna con le sue storie, emozioni, e poesia, finiscono per risaltare, che siano esse velate da sottili note di sax o armonica, inasprite da una chitarra elettrica, o che sian le classiche canzoni lente a chitarra acustica, piano e batteria.
E ascoltando questo vecchio disco mi chiedo: perchè De Gregori dovrebbe cambiare? Egli ha raggiunto con naturalezza una forma di espressione artistica personale ed ineguagliabile nei suoi canoni, insomma, De Gregori è De Gregori, e nessun altro è De Gregori, e fin che vi riesce secondo me è giusto che continui ad essere tale, unico ed inimitabile. Così è, e come detto c'è chi lo ama e chi no, ma questo è lui e spero che non cambi.
Elenco tracce testi e samples
02 Viva l'Italia (03:14)
Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.
Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia dimenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,
l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.
03 Titanic (04:24)
La prima classe costa mille lire,
la seconda cento, la terza dolore e spavento.
E puzza di sudore dal boccaporto
e odore di mare morto.
Sior Capitano mi stia a sentire,
ho belle e pronte le mille lire,
in prima classe voglio viaggiare
su questo splendido mare.
Ci sta mia figlia che ha quindici anni ed a Parigi ha comprato un cappello,
se ci invitasse al suo tavolo a cena come sarebbe bello.
E con l'orchestra che ci accompagna con questi nuovi ritmi americani,
saluteremo la Gran Bretagna col bicchiere tra le mani
e con il ghiaccio dentro al bicchiere faremo un brindisi tintinnante
a questo viaggio davvero mondiale, a questa luna gigante.
Ma chi l'ha detto che in terza classe,
che in terza classe si viaggia male,
questa cuccetta sembra un letto a due piazze,
ci si sta meglio che in ospedale.
A noi cafoni ci hanno sempre chiamato
ma qui ci trattano da signori,
che quando piove si può star dentro
ma col bel tempo veniamo fuori.
Su questo mare nero come il petrolio ad ammirare questa luna metallo
e quando suonano le sirene ci sembra quasi che canti il gallo.
Ci sembra quasi che il ghiaccio che abbiamo nel cuore piano piano
si vada a squagliare in mezzo al fumo di questo vapore di questa vacanza in alto mare.
E gira gira gira gira l'elica e gira gira che piove e nevica,
per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America.
E il marconista sulla sua torre,
le lunghe dita celesti nell'aria,
riceveva messaggi d'auguri
per questa crociera straordinaria.
E trasmetteva saluti e speranze
in quasi tutte le lingue del mondo,
comunicava tra Vienna e Chicago
in poco meno di un secondo.
E la ragazza di prima classe, innamorata del proprio cappello,
quando la sera lo vide ballare lo trovò subito molto bello.
Forse per via di quegli occhi di ghiaccio così difficili da evitare,
pensò "Magari con un pò di coraggio, prima dell'arrivo mi farò baciare".
E com'è bella la vita stasera, tra l'amore che tira e un padre che predica,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America,
per noi ragazze di terza classe che per non sposarci si va in America.
05 Sangue su sangue (05:30)
E adesso puoi sentirne il respiro sul collo, puoi sentirne l'odore
puoi scoprirne gli accordi, il ritmo e la melodia
e se appoggi l'orecchio sul muro puoi distinguerne le parole
e dietro alla festa smascherare il dolore
Sangue su sangue precipita senza rumore
Sangue su sangue precipita senza rumore
E tutto ho veduto e tutto ho saputo e tutto ricordo
tutti i colori di questa gigantografia e come la tua mano tremava
quando teneva la mia e ogni parola sul mondo diventava bugia
Sangue su sangue non macchia, va subito via
Sangue su sangue non macchia, va subito via
E tutto è creduto e tutto è dovuto e tutto è rimpianto
in questa notte che si sta avvicinando ogni giorno di più
E non ti comunica per niente il programma che stanno dando
ma che strano, nessuno lo può più cambiare col telecomando
E sangue su sangue e sangue su sangue soltanto
E sangue su sangue e sangue su sangue soltanto
Stai dormendo oppure fai finta anche tu?
Stai sognando? O stai pensando anche tu?
Che siamo chiusi in una scatola nera nessuno ci aprirà
Chiusi in una scatola nera nessuno ci libererà
Chiusi in una scatola nera che nessuno mai ritroverà
E adesso puoi trovarmi con la faccia pulita in una campo di grano
Oppure sepolto vivo in una galleria
O sperduto tra topi e piccioni Sulle rive di un mondo lontano
O seduto a guardare la pioggia sullorlo di questo vulcano
Sangue su sangue leggero precipita piano
Sangue su sangue leggero precipita piano
Sangue su sangue leggero precipita piano.
06 Adelante! Adelante! (04:28)
Passa correndo lungo la statale
un autotreno carico di sale.
Adelante! Adelante!
C'è un uomo al volante,
ha due occhi che sembra un diavolo!
Adelante! Adelante!
È in arrivo, è distante,
alla fine di questo tavolo.
Di questo cavolo di pianura,
di questa terra senza misura,
che già confonde la notte e il giorno,
e la partenza con il ritorno,
e la ricchezza con il rumore,
ed il diritto con il favore,
e l'innocente col criminale,
ed il diritto col carnevale.
Passa correndo lungo la statale
un autotreno carico di sale.
Da Torino a Palermo,
dal cielo all'inferno,
dall'Olimpico al Quirinale.
Da Torino a Palermo,
dal futuro al moderno,
dalle fabbriche alle lampare.
In questa terra senza più fiumi,
in questa terra con molti fumi
Tra questa gente senza più cuore,
e questi soldi che non hanno odore,
e queste strade senza più legge,
e queste stalle senza più gregge,
senza più padri da ricordare,
e senza figli da rispettare.
Passa correndo lungo la statale
un autotreno carico di sale.
Adelante! Adelante!
C'è un uomo al volante,
c'è un ombra sulla pianura.
Adelante! Adelante!
Il destino è distante,
e alla fine l'avventura.
Che si nasconde in un polverone,
nell'orizzonte di un acquazzone,
e nei vapori della benzina,
diventa musica nella mattina,
e meraviglie sudamericane,
e companatico senza pane,
arcobaleno sotto le scale,
e paradiso nel temporale.
Passa correndo lungo la statale
un autotreno carico di sale...
08 Generale (04:12)
Generale
dietro la collina
ci sta la notte buia e assassina
e in mezzo al prato c'� una contadina
curva sul tramonto
sembra una bambina
di cinquant'anni e di cinque figli
venuti al mondo come conigli
partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.
Generale
dietro la stazione
lo vedi il treno che portava al sole
non fa pi� fermate neanche per pisciare
si va dritti a casa senza pi� pensare
che la guerra � bella anche se fa male
che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore, l'amore dalle infermiere.
Generale
la guerra � finita
il nemico � scappato, � vinto, � battuto
dietro la collina non c'� pi� nessuno
solo aghi di pino e silenzio e funghi
buoni da mangiare, buoni da seccare
da farci il sugo quando viene Natale
quando i bambini piangono
e a dormire non ci vogliono andare.
Generale
queste cinque stelle
queste cinque lacrime sulla mia pelle
che senso hanno
dentro il rumore di questo treno
che � mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso il ritorno
tra due minuti � quasi giorno
� quasi casa
� quasi amore.
09 Quattro cani (04:48)
Quattro cani per strada.
Il primo è un cane di guerra
e nella bocca ossi non ha e nemmeno violenza.
Vive addosso ai muri e non parla mai,
vive addosso ai muri e non parla mai.
Il secondo è un bastardo che conosce la fame e la tranquillità
ed il piede dell'uomo e la strada.
Ogni volta che muore gli rinasce la coda.
E il terzo è una cagna, quasi sempre si nega,
qualche volta si dà e semina i figli nel mondo.
Perchè è del mondo che sono figli, i figli.
Quattro cani per strada
e la strada è già piazza e la sera è già notte.
Se ci fosse la luna, se ci fosse la luna si potrebbe cantare.
Il quarto ha un padrone,
non sa dove andare, comunque ci va,
va dietro ai fratelli e si fida.
Ogni tanto si ferma a annusare la vita, la vita.
Quattro cani per strada e la strada
è già piazza e la sera è già notte.
Se ci fosse la luna,
se ci fosse la luna si potrebbe cantare.
Si potrebbe cantare.
12 Vecchi amici (03:53)
Tu sei seduto nel buio, io lavoro nella luce.
Tu sei seduto in silenzio, io vivo con la mia voce.
Tu sei seduto comunque, dovunque, qualunque cosa fai.
Tu sei un ragazzo pulito, hai le orecchie piene di sapone.
Sarà per questo che non distingui più la regola dall'eccezione.
Quando rilevi la punteggiatura del tuo ultimo capolavoro,
e ti rivolti nella malafede e poi firmi con la tua penna d'oro.
Dimmi come ti va, come ti senti,
dimmi come ti va e come ti addormenti.
Dimmi come si sta, come ti senti,
se c'è qualcuno di cui ti penti o se va bene tutto così così com'è
Tu sei da tutte le parti, io sempre da una parte sola,
e non ho consigli da darti, la tua politica ha fatto scuola.
Ciambellano del nulla, avanzo di segreteria.
Ma ti ricordi com'eri quando cercavi una sistemazione?
Professionista dell'amicizia e della compassione?
Sempre meglio di adesso che vai girando come una sciantosa,
e non sei niente ma fai di tutto per sembrare qualcosa.
Dimmi come ti va, come ti senti,
dimmi come ti va e come ti addormenti.
Dimmi come si sta, come ti senti,
se c'è qualcuno di cui ti penti o se va bene tutto così così com'è
13 I matti (04:10)
I matti vanno contenti, tra il campo e la ferrovia.
A caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti.
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia,
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente, intorno a loro più nessuna città,
anche se strillano chi li sente, anche se strillano che fa.
I matti vanno contenti, sull'orlo della normalità,
come stelle cadenti, nel mare della Tranquillità.
Trasportando grosse buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore o se ce l'hanno è sprecato,
è una caverna tutta nera.
I matti ancora là a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissà quale bufera.
I matti senza la patente per camminare,
i matti tutta la vita, dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti, fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino, con l'aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore, a riposare, le ossa e le ali,
le ossa e le ali, e dentro alle chiese ci vanno a fumare,
centinaia di sigarette davanti all'altare.
14 Alice (04:01)
Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole
mentre il mondo sta girando senza fretta
Irene al quarto piano � l� tranquilla
che si guarda nello specchio
e accende un'altra sigaretta
e Lili Marlene bella pi� che mai
sorride e non ti dice la sua et�
ma tutto questo Alice non lo sa
Ma io non ci sto pi�
grid� lo sposo e poi
tutti pensarono dietro ai cappelli
"lo sposo � impazzito oppure ha bevuto"
ma la sposa aspetta un figlio e lui lo sa
non � cos� che se ne andr�
Alice guarda i gatti e i gatti muoiono nel sole
mentre il sole a poco a poco si avvicina
e Cesare perduto nella pioggia
sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina
e rimane l� a bagnarsi ancora un po'
e il tram di mezzanotte se ne va
ma tutto questo Alice non lo sa
E io non ci sto pi�
e i pazzi siete voi...
Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole
mentre il sole fa l'amore con la luna
e il mendicante arabo
ha un cancro nel cappello
ma � convinto che sia un portafortuna
non ti chiede mai pane o carit�
e un posto per dormire non ce l'ha
ma tutto questo Alice non lo sa
"Ma io non ci sto pi�"
grid� lo sposo e poi...
15 Rimmel (04:01)
E qualcosa rimane, fra le pagine chiare, fra le pagine scure,
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi e le tue ragioni,
i miei alibi e le tue ragioni.
Chi mi ha fatto le carte mi ha chiamato vincente
ma lo zingaro � un trucco.
E un futuro invadente, fossi stato un p� pi� giovane,
l'avrei distrutto con la fantasia,
l'avrei stracciato con la fantasia.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chiss� chi altro.
Colora i tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare come vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
Santa voglia di vivere e dolce Venere di Rimmel.
Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevo ancora quella foto in cui tu sorridevi e non guardavi.
Ed il vento passava sul tuo collo di pelliccia
e sulla tua persona e quando io,
senza capire, ho detto s�.
Hai detto "E' tutto quel che hai di me".
� tutto quel che ho di te.
Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chiss� chi altro.
colora I tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo,
li puoi nascondere o giocare con chi vuoi
o farli rimanere buoni amici come noi.
16 Buonanotte fiorellino (02:43)
Buonanotte, buonanotte amore mio
buonanotte tra il telefono e il cielo
ti ringrazio per avermi stupito
e per avermi giurato che è vero
il granturco nei campi è maturo
ed ho tanto bisogno di te
la coperta è gelata e l'estate è finita
buonanotte, questa notte è per te
Buonanotte, buonanotte fiorellino
buonanotte tra le stelle e la stanza
per sognarti devo averti vicino
e vicino non è ancora abbastanza
ora un raggio di sole si è fermato
proprio sopra il mio biglietto scaduto
tra i tuoi fiocchi di neve e le tue foglie di tè
buonanotte, questa notte è per te
Buonanotte, buonanotte monetina
buonanotte tra il mare e la pioggia
la tristezza passerà domattina
e l'anello resterà sulla spiaggia
gli uccellini nel vento non si fanno mai male
hanno ali più grandi di me
e dall'alba al tramonto sono soli nel sole
buonanotte, questa notte è per te
17 Renoir (02:45)
Gli aerei stanno al cielo
come le navi al mare
come il sole all'orizzonte la sera
come � vero che non voglio tornare
a una stanza vuota e tranquilla
dove aspetto un amore lontano
e mi pettino i pensieri
col bicchiere nella mano.
Chi di voi l'ha vista partire
dica pure che stracciona era
quanto vento aveva nei capelli
se rideva o se piangeva
la mattina che prese il treno
e seduta accanto al finestrino
vide passare l'Italia ai suoi piedi
giocando a carte con il suo destino.
Ora i tempi si sa che cambiano
passano e tornano tristezza e amore
da qualche parte c'� una casa pi� calda
sicuramente esiste un uomo migliore.
Io nel frattempo ho scritto altre canzoni
di lei parlano raramente
ma non � vero che io l'abbia perduta
dimenticata come dice la gente.
Carico i commenti... con calma