1970, arriva l'Amico di Lucifero

Gli Asterix erano un gruppo Anglo-tedesco (più zucchino che inglese comunque) i quali debuttarono nel 1970 con il disco omonimo che a detta di chi scrive non è per niente male; comunquesia, il gruppo comprendeva Peter Hesslein (chitarra, cori), Peter Hecht (Tastere, organi, sintetizzatori,…), John Lawton (voce solista a dir poco strepitosa, che avrebbe prestato servizio anche negli Uriah Heep), Dieter Horns (Basso) e Joachim Rietenbach (Batteria), se mi sbalio, mi corrigerete.

L'album, non ebbe molto successo, ma il gruppo decise di continuare cambiando nome sostituendolo con il più ganzo Lucifer's Friend che faceva tanto Black Sabbath e Widow; sempre nel 1970 quindi incisero un'altro album, più maturo con suoni che potevano rimandare a Deep Purple o Uriah Heep, ma che avevano quel non so che di progressivo, che di li a qualche anno si sarebbe trasformato in progressive vero e proprio, ma questa è un'altra storia…

Focalizziamoci invece sull'album "Lucifer's Friend", debutto del gruppo omonimo: cosa ha di tanto particolare? Dinnanzi a tutto una grinta ed una atmosfera favolosa, e non in secondo luogo, un singer da far strizzare i coglioni a nomi del calibro di Ronnie James Dio, Ian Gillan, David Byron e tanti altri coi quali nomi non voglio annoiare.

Si parte subito con Ride the Sky, capolavoro dei Lucifero, con quell'urlo all' inizio ed il riff di corno francese (si, proprio lui), potrebbe ricordare "Immigrant Song" (che è di ottobre dello stesso anno, quindi non credo proprio si tratti di plagio), ma qui è tutto più diabolico e oscuro: un applauso alla fine a Mr Lawton per la perfezione vocale. Si continua con Everybody's Clown e Keep Goin', due potenti interpretazioni dell'Hard Rock da parte dei Lucifer's Friend, la prima sempre sulle spine, la seconda con sussurrati, cavalcate furiose e rimasugli psichedelici: mi sembra inutile continuare a sottolineare la grandiosità di John Lawton alla voce, quindi da qui in avanti sarà sottointesa. Dietro l'angolo in agguato c'è Toxic Shadows con i suoi 7 minuti, con quel riff all'Hammond e quei passaggi di chitarra che sfociano in un'assolo alle sei corde molto raffinato, e chiudono in un finale epilettico, che spacca su tutto. Free Baby è un Hard Rock canonico, piacevole ma nulla più.

Le cose cambiano con Baby You're a Liar, testi a tratti simpatici e surreali, grinta da vendere, riff misteriosi ed intriganti: un'assolo ricavato da qualche scarto di John Lord, e la canzone prosegue sino alla fine. Gran pezzo In the Time of Job When Mammon Was a yippie, con quell bell riffone di chitarra ed organo in sincrono: in mezzo ci sta pure posto per un assolo psichedelico infarcito da rumori e chi più ne ha più ne metta; a costo di cadere nel ridicolo, ricordo la grandiosità del Lawton nell'interpretare ogni singolo secondo di cantato, con una voce poderosa, pulita e con acuti da mattatoio: veramente spettacolare.

Ma chi saranno quei due in copertina, mi fanno venire i brividi: se uno è l'amico di Lucifero, l'altro chi può essere? Nooooooaaaaaauuuuuuuuuu… . Non ci voglio pensare, ma devo perché l'ultima traccia dell' album manco a dirlo si intitola Lucifer's Friend ed è direttamente collegata con la foto in copertina: tra un inizio che ricorda i ratti di fogna, parti psichedeliche ed urla al limite del delirio, il buon John Lawton ci narra di un piccolo ometto che una notte venne a bussare alla sua finestra, dicendo "Come take my hand, I' m Lucifer's Friend, tonight is the end of your way, ahhhhhhhhhhh!!!!!!!!!!": la seconda parte della canzone è una corsa furiosa di tutti gli strumenti, spezzata dall'acuto proveniente dalle frattaglie di Lawton. Questa è la fine dell'album, un signore album che purtroppo non è riuscito a sopravvivere alle macerie musicali crollategli sopra nei decenni seguenti: assolutamente da riscoprire come una nespola, o una bella tazza di caldarroste e latte.

Scusate, ma ora devo andare, sento bussare alla finestra…

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