Kazu Makino e i gemelli Pace sono tornati! "23" è il loro nuovo lavoro per la 4AD.

Sembrano volati, ma sono passati ben tre anni dal loro precedente "Misery Is A Butterfly", un album particolare che dopo il leggero cambio di rotta di "Melodies Of Certain Damaged Lemons" li aveva portati ad esplorare suoni e sensazioni sempre più lontani dalle origini lasciando qualche fan scontento, tuttavia, quelli che come me si erano lasciati portare dalle sue dolci e malinconiche melodie, erano approdati in un continente alieno e crepuscolare fatto di montagne magiche e rosee passioni, di ragazze-elefante leggere come farfalle e fantasmi che attraversano le pareti della psiche. Ho scoperto che tra quelle montagne magiche potevo respirare, così sono rimasto, senza voltarmi indietro verso il turbolento cielo blu...

Ora, dopo tre anni, mi chiedevo cosa sarebbe successo, le farfalle erano solo una parentesi? il viaggio sarebbe ripartito da quelle auto in panne di 7 anni fa? Niente affatto, "23" riprende il discorso da dove era stato interrotto portandoci in un territorio adiacente. Anche questa volta a dare continuità a tutto l'album è la voce soave di Kazu, ma si percepisce più luce; dopo i colori notturni, il blu e l'inchiostro di "Misery Is A Butterfly", "23" ci porta le tinte pastello dell'aurora. L'impronta più easy di molti brani ricorda davvero la leggerezza di un'alba, si avverte un richiamo all'onda dream-pop di fine anni ottanta (di cui sempre 4AD era stata fautrice), soprattutto nel brano di apertura dove la chitarra di Amedeo ripropone e attualizza il sound di Kevin Shields (My Bloody Valentine).

Sinceramente non so se si tratti di un omaggio voluto o se Kevin Shields abbia collaborato più o meno direttamente, l'impronta è comunque evidente ed il risultato decisamente apprezzabile. Si prosegue con "StarngeLuv" una ballata accattivante con la ritmica sincopata di Simone e i miagolii di Kazu, molto interessante è anche "SW" dove ritroviamo la magica alchimia tra la voce di Amedeo e la sua chitarra, e alcune incursioni di trombe in stile Beatles.

Nella più energica "Spring and By Summer Fall" la chitarra di Amedeo assieme ad un giro di basso alla "Futurism Vs Passeism Part 2" crea un effetto quasi Kraut-rock. "Publisher" è un brano decisamente più cupo, introdotto da una drum-machine in stile dark-wave, le voci di Kazu ed Amedeo duettano languidamente, tastiere e chitarre creano un'atmosfera plumbea affascinante. "The Dress", "Heroine" e "My Pure Hair" si sorreggono su una atmosfera impalpabile ed onirica. Meno -dream- e più -pop- sono "Silently" e "Top Ranking", i due episodi meno incisivi (almeno dopo i primi ascolti).

E' probabile che questo lavoro allontanerà definitivamente i fan della prima ora, peggio per loro; i Blonde Redhead hanno ancora qualcosa di nuovo da dirci, il loro stile rimane originale e unico.

Un disco da ascoltare al risveglio pensando all'oceano onirico che abbiamo appena lasciato.

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