Solitamente non apprezzo più di tanto le cover-bands, ogni tanto però bisogna fare qualche eccezione.
E' il caso dei bergamaschi Rusties, gruppo attivo da ormai otto anni dedicato allo sterminato repertorio di Neil Young. Adesso, oltre alla loro normale e febbrile attività concertistica, vengono invitati anche in alcuni fra i più importanti festival europei, fra cui il prestigioso festival tedesco "Orange Blossom Festival" che si tiene ogni anno nella cittadina di Beverungen e che viene trasmesso anche sui più importanti network musicali europei nell'ambito della serie "Rockpalast". Loro vi hanno partecipato nel 2006 accanto ad alcuni dei più bei nomi della del "roots-rock" americano fra cui Steve Wynn, Walkabouts, Broken Social Scene e vari altri, e ne hanno approfittato per uscire con questo CD che è il primo live della loro carriera.
Per chi non lo sapesse, i Rusties sono Marco Grompi (apprezzatissimo critico musicale di "Jam", "Buscadero", "Tribe" e altre testate, nonché autore di parecchi libri rock, fra cui la completa antologia di Neil Young con la traduzione di tutti i testi), che fa benissimo la parte del Neil Young del gruppo, quindi voce e chitarra, Osvaldo Arenghi (che è anche attore e cabarettista al fianco di Enzo Jannacci), che fa il Frank "Poncho" Sampedro della situazione, Dario Filippi, grande bassista, che fa Billy Talbot, e Paolo Guerini che fa Ralph Molina. Questo per dire che la simbiosi fra i Rusties e Neil Young & Crazy Horse è grande e che il livello tecnico, passionale e filologico dei loro concerti rasenta la perfezione.
Inutile dire che tutti i pezzi di questo CD sono eseguiti in versioni calde e sentitissime. I picchi dell'album sono comunque da ricercarsi nelle abrasive versioni di "Love To Burn", di "Southern Man", di "Love And Only Love" e di "Rockin' In The Free World", ma anche in una particolarmente azzeccata "Ohio" (che è presente anche sul DVD ufficiale della manifestazione), e SOPRATTUTTO in una particolarmente epica e maestosa "Cortez The Killer", ma non c'è un minuto di questo album che non sia meno che convincente.
Se siete appassionati della musica del grande canadese e i Rusties capitano nelle vostre vicinanze non dovete assolutamente perderveli, andate a sentirli e vi lasceranno il segno. Bravi!
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