BluEsForCE - Metropolis (live 17.04.2007)

Ovvero "Abbiamo vissuto insieme una storia incredibile"

C'era una volta il cinema muto. C'era una volta il jazz. C'era una volta una contaminazione artistica che, con il successo del film sonoro, è andata quasi completamente perduta... fino ad oggi.

Da un po' di anni a questa parte esistono specifici ambiti culturali (festival, rassegne...) in cui viene proposta la rimusicazione del film muto: per dirla in parole semplici, mentre il film muto viene proiettato, qualcuno suona una colonna sonora (improvvisata o precomposta) dal vivo nascosto dietro lo schermo. E fin qua niente di così diverso dalle usanze dei primi anni del cinema, quegli anni seminali in cui il film era solo un breve momento in mezzo ad uno spettacolo composito (il nickelodeon, il cabaret) con cabarettisti, musicisti, ballerine e buffoni di ogni genere.

Ci sono oggi i macchinari (come dicono Elio e le Storie Tese in "La bella canzone di una volta"), la multimedialità, la mescolanza tra comunicazione, nuovi linguaggi e arti visive, la videoinstallazione e altri sghembi settori culturali tra genio e velleitarietà, innovazione e cialtronaggine. L'accompagnamento musicale dal vivo del cinema muto si situa all'incrocio tra l'unicità dell'evento teatrale (la musica dal vivo) e opera artistica riproducibile tecnicamente (la componente filmica). L'importanza di assistere ad uno spettacolo del genere può essere spiegata in questi termini: prima di tutto la necessità del recupero del cinema muto come radice culturale del '900, in secondo luogo quella di una corretta fruizione di questo cinema (su supporto analogico o digitale e con musica già sincronizzata alla fonte video si percepiscono gli elementi di debolezza rispetto al film sonoro e si commette un'ingiustizia nei confronti del modo in cui l'opera era stata concepita - come visione accompagnata da musica dal vivo) e, terzo punto ma non meno importante, si gode nella maniera più ottimale di una vera e propria rinascita di un genere cinematografico dimenticato troppo presto e rimesso ora in discussione, attualizzato, con nuove suggestioni regalate da una colonna sonora live.

BluEsForCE è un collettivo aperto di musicisti pavesi che negli ultimi mesi ha proposto allo SpazioMusica una rassegna dal titolo Cinestesia: cinque classici dalla filmografia espressionista e fantastica di inizio secolo (Murnau, Lang, Méliès, Wiene, Julian) proiettati e completamente rimusicati per una sera al mese nel celebre e accogliente locale pavese. Ho avuto la grande fortuna di assistere a tre di queste cinque nuove colonne sonore, e tutte tre mi hanno piacevolmente colpito per l'infinità di spunti musicali condensati e dilatati nella tecnica live dei bluEsForCE: free-jazz, elettronica, rumoristica, blues, psichedelia e rock si avvicendano donando agli allucinati fantasmi che si muovo sullo schermo sensazioni nuove, surreali e assurde.

Tra i film visti "Metropolis" sicuramente rimane il mio preferito, non solo per la grande fama di uno dei più grandi maestri del cinema, ma anche per l'innocenza e l'ingenuità con cui viene sviluppata la trama e trattate le tematiche, e per la maestria degli attori. Le scelte dei musicisti, sicuramente meno ruffiane di quelle di Moroder nella sua rilettura di "Metropolis", sono spiazzanti e mai didascaliche. In certi momenti seguono la trama, le situazioni, la psicologia del girato, in altri momenti contrastano le sequenza filmiche donando alla pellicola atmosfere del tutto inedite. Senza essere banali e senza annoiare i ragazzi non cedono mai alla facile sincronizzazione ritmica (in verità non molto semplice, ma questo è un lungo discorso) e nemmeno al tecnicismo fine a se stesso, pur essendo esperti dei loro strumenti e abili maneggiatori del loro bagaglio musicale.

Per chiudere questo report e aiutare i lettori a capire meglio di cosa sto parlando, non c'è niente di meglio di un esempio: nella scena in cui gli operai si ribellano e iniziano l'isterica e confusa marcia, la musica si fa sempre più ritmata - siamo su sonorità decisamente rock-blues -, poi nel momento in cui l'agitazione popolare sfocia nel caos e nella distruzione il chitarrista parte con l'esecuzione dell'assolo di chitarra del brano dei Pink Floyd "Another brick in the wall II". La citazione è veramente notevole perchè rimette in discussione il valore originale della pellicola inserendo quella scena in un corto circuito culturale che coinvolge la cultura rock – e non solo – degli anni '70 ed '80. Cerco di spiegare meglio perchè trovo tanto geniale questo abbinamento. Il brano originale è tratto dall'album "The Wall" del 1979; la canzone parla di rivoluzione, di ragazzi che si liberano della scuola e di ciò che per loro rappresenta (repressione, imposizioni...). Nel film "The Wall" (1982) il regista Alan Parker sottolinea ancora di più questa valenza ambientando la scena in una scuola, con gli alunni prima repressi, condannati a torture micidiali, poi liberi, che evadono, corrono attraverso i corridoio, distruggono l'edificio e tutto ciò che contiene, compresi gli insegnanti che vengono bruciati insieme ai banchi in un grande falò. Grazie all'ideale ponte temporale creato dal chitarrista al momento dell'esecuzione è istantaneo, nella mente dello spettatore, inserire il film di "The Wall" e quello di Lang su un continuum culturale comune, in cui le sequenze non valgono più solo per i decenni in cui sono state girate – gli anni '20, gli anni '80 – ma per ciò che rappresentano. Indipendentemente dalle tecniche cinematografiche e dall'epoca delle pellicole, la scelta musicale in quel momento costituisce un tramite tra due culture diverse e aggiornandole ci fa scoprire che non sono poi tanto diverse: gli operai si stanno ribellando all'oppressione, a modo loro seguono il loro ideale di libertà dandosi alla più sfrenata e irrazionale opera di distruzione, proprio come fanno gli studenti in "The Wall".

L'ultimo appuntamento con Cinestesia sarà allo SpazioMusica di Pavia per il 5 giugno 2007: in quest'occasione verranno proiettati diversi corti del genio visionario e illusionista Méliès, e vi invito caldamente a partecipare perchè non avete idea di quanto sia stimolante e folgorante assistere ad uno spettacolo in cui il film muto grazie al valore musicale aggiunto torna ad essere attuale.

RIFERIMENTI WEB

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