L'inizio degli anni 90 sono un punto di svolta per il thrash metal. Forse si potrebbe dire addirittura che sia il punto di morte se per thrash intendiamo quello puro, fresco, grezzo, veloce, istintivo, nato da una mistura di NWOBHM e sonorità punk e speed che sorse tra la Bay Area di San Francisco e New York all'inizio degli anni ottanta. Le varie band che hanno portato al successo questo genere di musica, verso fine secolo si discostano sempre più dal loro sound originale per andare ad esplorare sonorità diverse, chi per inserire caratteristiche dei nuovi generi emergenti (grunge, alternative, industrial), chi per introdurre elementi d'altri generi rock (blues, psichedelia, country) chi cercando di avvicinarsi alle sonorità del metal estremo. In ogni caso queste modernizzazioni, se così si possono chiamare, hanno sicuramente diviso i thrashers di tutto il mondo tracciando uno spartiacque tra puristi del genere e "filomodernisti".

Il disco in questione è il terzo lavoro in studio dei Forbidden, gruppo appartenente alla seconda ondata del thrash Bay Area che, con i loro primi due bellissimi dischi, avevano dapprima suonato un thrash slayeriano (in "Forbidden Evil"), poi un thrash maggiormente ispirato a band come Metallica e Testament (in "Twisted Into Form") rivelandosi una band sicuramente di buon livello, caratterizzata dalla voce molto particolare del suo cantante Anderson e dall'ottimo lavoro dietro le pelli di Bostaph, senza trascurare l'ottima tecnica degli altri componenti.

Come molti di voi avranno immaginato leggendo le righe qui sopra, il disco in questione ha ben poco a che vedere con quei due bellissimi storici lavori. "Distortion" è un disco post-thrash (o di thrash moderno, fate voi, in ogni caso come tale, altro da quello che è il thrash vero e proprio) che al suo interno ha assorbito un sacco di suoni, trame vocali e ritmiche proprie di un alternative-industrial monotono, ripetitivo e freddo nei suoi suoni.

Ora la domanda sorge spontanea: cosa deve contenere al suo interno e come dev'essere un disco di questo tipo per piacere agli amanti del thrash come credo che siano la maggior parte di coloro che hanno acquistato questo disco e di voi che leggete questa recensione? Provo ad immaginare... se la velocità e la scioltezza del suono sono ormai utopia beh mi aspetterei perlomeno originalità, varietà nei temi musicali e soprattutto un inconfondibile tocco personale che mi dia la possibilità, quando ascolto una canzone di quest'album di dire: si, questi sono i Forbidden, si riconoscono al volo. Ma in questo disco a parer mio non si trova nulla di tutto questo. La risposta alla domanda del resto non è facile perché ogni thrasher avrà, tra gli altri generi, quello che gli piace di più. Probabilmente per rispondere al quesito la cosa più conveniente da fare è un confronto. E dunque, tra tutti i dischi prodotti da band thrash in periodo post-thrash, dove si può collocare "Distortion"? La mia risposta personale è in basso, molto in basso. Non solo manca di tutti quegli elementi minimi che ho elencato qui sopra, ma anche per altri motivi: il disco è noioso e monotono, a tratti fastidioso, pochi pezzi si distinguono dagli altri e nessuno spicca per qualità superiore, e non credo assolutamente che il motivo sia la media costantemente alta delle composizioni, anzi: esattamente il contrario.

Diamo innanzi tutto un'occhiata alla line-up. Essa si differenzia da "Twisted Into Form" esclusivamente per il batterista (troviamo Locicero e Calvert alle chitarre e Camacho al basso, oltre al già citato Anderson alla voce). E si nota subito dalle prime note della canzone d'apertura, la title-track, come le bellissime trame di Bostaph siano ormai un ricordo. Ascoltando questo pezzo si notano subito distorsioni vocali e suoni che uno si aspetterebbe di trovare maggiormente in gruppi come Godsmack o Marilyn Manson. La traccia è davvero fastidiosa e ripetitiva al massimo. La seconda canzone, "Hypnotized By The Rhythm", è migliore almeno sul piano del ritmo, ma poi si perde come la precedente in ritornelli brutti e inutili per poi finire con una fase di voce confusa e ossessionante degna davvero di un gruppo alternative qualsiasi. La terza traccia, "Rape", conferma ulteriormente che i Forbidden non avevano le idee molto chiare e che quello che volevano dire l'avevano già detto nei primi due dischi. Sono passati solo tre pezzi, ma già si avverte la sensazione che il disco sia stato registrato solamente per accontentare la casa discografica in questione (la Fierce Records per l'appunto).

Quarta traccia: "No Reason", stessa solfa. Non mi va nemmeno di soffermarmi su quest'episodio dato che l'unica cosa che la band riesce a tirare fuori col solito coretto di sottofondo in accompagnamento alla voce principale è un Noooo noooo nooooo noooo noooo nooooo.... che spinge immediatamente l'ascoltatore a farselo proprio dato che può essere benissimo l'urlo che viene da emettere ascoltando questo disco. La quinta canzone, "Feed The Hand", sembra essere, almeno nei primi 4 minuti, migliore delle precedenti. Si sentono atmosfere più doom e in seguito più vicine al thrash, anche se non velocissime; dopo un minuto con le solite ripetizioni infelici, la traccia nel finale risulta nuovamente piacevole finendo per essere tutto sommato sufficiente. Con il sesto pezzo, "Wake Up!", i Forbidden si ricordano in qualche anticamera del loro cervello di essere stati una band thrash metal. Ed è così che la batteria e le chitarre svolgono un lavoro decente, ma l'interpretazione inopportuna di Anderson frena immediatamente i suoi compagni ricordando loro che il periodo thrash è finito e così via di nuovo il coretto fastidioso a fine canzone. Segue "Minds "I"", più lenta e meno aggressiva, a tratti quasi ballad. Qui Anderson canta bene e la traccia non è male. Direi che è il secondo pezzo sufficiente del disco. In "All That Is" c'è, incredibile a dirsi, il primo assolo del disco degno di essere chiamato tale. E' una delle poche songs che richiama elementi thrash e che ha un'atmosfera interessante lievemente gothic. La penultima canzone "Undertaker" invece non ha nemmeno senso commentarla. Rimando soltanto a quanto ho affermato riguardo alle prime tracce dicendo solo che questo pezzo è forse, insieme al primo, il peggiore in assoluto. Interessante invece, e bella, è la cover di "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson. Chiude il disco una corta, lenta, dolce, tranquilla e piacevole gost-track strumentale.

Per chiudere, non faccio che ribadire la mia delusione per un clamoroso calo compositivo della band dopo i fasti degli esordi. Nel grande libro della morte del thrash, tra gli autori compaiono la maggior parte di coloro che l'hanno inventato e portato alla ribalta. E i Forbidden non fanno eccezione. Se poi volete dare a tale libro il titolo di "Evoluzione del thrash", gli autori saranno sempre gli stessi. Cambierebbe solo il punto di vista. E, in quel caso, probabilmente anche il voto che io ho dato a questo disco non sarebbe lo stesso.

Tracklist:

1) Distortion - 5:57

2) Hypnotized By The Rhythm - 4:55

3) Rape - 5:21

4) No Reason - 6:23

5) Feed The Hand - 6:41

6) Wake Up! - 3:57

7) Minds "I" - 4:30

8) All That Is - 4:17

9) Undertaker - 6:23

10) 21st Century Schizoid Man - 11:08

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