Se questo macabro "scherzo della natura" in carne ed ossa non fosse esistito o avrebbe fatto un'altro mestiere, sicuramente Marilyn Manson, Lizzy Borden, Twisted Sister e W.A.S.P. avrebbero lavorato come pagliacci con Moira Orfei. Definire l'impatto di Alice Cooper sul mondo del rock è come scalare l'Everest. Il signorotto di Detroit è un artista poliedrico, ha quasi 40 anni di carriera alle spalle ed ha interpretato una moltitudine di generi (chi dice per seguire le mode, chi dice per esprimere la sua vasta cultura musicale) come rock n' roll, hard rock, blues, rock psichedelico, country, jazz, folk, heavy metal... Anche se Screamin' Jay Hawkins e Arthur Brown diedero l'inizio ad esibizioni trasgressive, le performance live di Cooper furono inimitabili negli anni '70 e, se oggi possono far ridere a certi, a quel tempo fecero inorridire la società conservatrice americana. Alice non è solo un grande musicista, ma anche un grande attore. Vederlo dal vivo è come vedere una raccapricciante rappresentazione teatrale e la sua recitazione riesce a "rapire" lo spettatore con le sue bambole impalate e decapitate, il suo pitone attorcigliato al collo, i suoi manichini presi a martellate con effetti splatter e gli atti necrofili (ovviamente scenici) con essi.

Ma ora parliamo di questo "Welcome to my Nightmare", uno dei lavori più rappresentativi della sua vasta discografia ed il primo in veste di solista. Infatti, Alice Cooper era, in passato, una vera e propria band ed il cantante era creditato con il suo nome di battesimo (Vincent Furnier) dopo cambiato legalmente in Alice Cooper. "Welcome to my Nightmare" è un concept album, narrante gli incubi di un giovane chiamato Steven e non è solo un grande disco per la composizione musicale, ma anche per la teatralità che esso sprigiona. Uno "special guest" da menzionare è l'attore Vincent Price, il quale presta la voce ad un personaggio facente parte del tema del disco, "Il Curatore" (per chi non lo sapesse, Price fece l'inquietante risata alla fine di "Thriller" di Michael Jackson).

L'album inizia con la title-track, i suoni tetri e la voce "sinistra" di Cooper introducono Steven nel mondo degli incubi. "Devil's Food" prosegue il brutto viaggio del protagonista e si collega subito con "The Black Widow".  "Some Folks" è un pezzo bizzarro (l'intro sembra la sigla della "Famiglia Addams") ove Steven inizia a diventare pazzo e chiede aiuto. Ma ora spazio a "Only Women Bleed", grandissimo pezzo, uno dei più grandi di Cooper, una ballad davvero commovente ove Cooper fà da portavoce dei diritti femminili (e chi l'avrebbe mai detto?). Si prosegue con la ribelle "Department of Youth" e "Cold Ethyl", brano dal sound hard rock e dal testo macabro in cui Alice spiega come avere un rapporto sessuale con un cadavere congelato (che cazzo di gusti!!!). "Years Ago" è da farsela sotto, un brano davvero "angosciante" ricco di suspense, con un Cooper da spellarsi le mani dagli applausi per la sua interpretazione. Non da meno è "Steven", ove il giovane è all'apice del panico. Fortunatamente, il tutto finisce bene con  "The Awakening" ed "Escape" termina questa storia da "crepacuore".

Non credo possa piacere agli ammiratori di Alice del periodo "Raise Your Fist and Yell", "Trash" o dei più recenti "Brutal Planet" e "Dragontown" ma, a mio parere, è uno dei migliori dischi rock della storia. Alice è un artista che, volente o nolente, ha meritato la posizione che ha raggiunto.

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