Diffidare, diffidare, diffidare.

Diffidate da quelli che si dicono stanchi come minatori della Ruhr e soddisfatti del loro venticinquesimo disco in studio, che guarda caso, in quanto ultimo, è il migliore della loro carriera; diffidate da quelli che dicono d'aver imbracciato una chitarra solo per attrarre donne perchè questa mania dello scopare a tutti i costi è tipica di chi non ha nulla da dire o non può dire nulla; diffidate da quelli che per lavoro cantano sei volte l'anno, davanti a centomila esseri, e per farlo fanno sei mesi di preparazione fisica. Diffidate delle "Rock Star" alle quali interessa solamente celebrale sè stessi e non nel modo più sincero che conoscono; diffidate della "Rock Star" perchè di Rock, uno che vive in un super attico a Manhattan o che sorseggia champagne a bordo di una piscina, non ha proprio nulla.

Di Ricky Williams, invece, ti puoi fidare perchè lui non è uno di quei maniaci laboriosi intenti a progettare e costruire un capolavoro. No, lui è uno di quei maniaci che perdono tutto il giorno in cerca di grana per della droga di cattiva qualità, che vivono di espedienti e che dei capolavori se ne fottono altamente perchè capolavori ci sono nati. Di Ricky Williams ti puoi fidare perchè deve essere stato un tipo interessante... uno che viene cacciato dai Flipper - il gruppo più drogato e fuori di testa di sempre - perchè inaffidabile è sicuramente un tipo divertente, un personaggio da romanzo e quant'altro si dice riguardo questo tipo di persone.

Ricky Williams - batterista fino al 1977 dei Crime; cantante, per un piccolo periodo, dei Flipper - fu il simbolo, la voce, l'estetica dei The Sleepers, misconosciuta e grande band di San Francisco che non ha portato il Rock lontano e nemmeno a costeggiare nuovi lidi. No, complice una vita di stenti, l'hanno solo fatto proprio, interiorizzandolo nella maniera più assoluta e sincera.

Immaginate i Joy Division di "An Ideal for Living" - malati e intenti a grattare la buccia di lustrini che ricopre il Rock - che si trasferiscono a San Francisco, aumentate le somiglianze con Bowie e il suo modo narcolettico di cantare ed otterrete "Seventh World Ep", stampato nel 1978 e rintracciabile, oggi, solo sulla raccolta, "The Less an Object", del 1996. Quindici minuti di musica che hanno il solo scopo di riconciliarti con la tua parte animale.

E' il post-punk il motore di tutto e "No Time, seconda traccia del lato A, mi da ragione con il suo incedere danzereccio, con il basso tondo che va a prendere tutte le grancasse mentre la chitarra sbraita sotto una voce che si muove sinuosa e sicura. "Flying" sembra una canzone degli Ultravox! più rockeggianti ...se solo fossero nati in America e se si fossero dimenticati Billy Currie in qualche stanza d'albergo o in qualche autogrill. Chiude il tutto "Linda"e fine migliore non è possibile. Una sorta di rituale a metà tra il sacro e l'orgiastico con Williams che si trasforma in un santone. Si scivola via, sospesi sulle note, sulla voce che gratta, che stona, quando sale... e sale, sale, sale. Sale fino a non trovarla più.

Ricky Williams, malato d'asma, morì nel 1992. Morì da cantante dei The Sleepers. Nel sonno.

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