Dopo il buon successo de "Il Falco e il Gabbiano" , Enrico Ruggeri, si rimbocca le maniche e dopo due anni di attesa, ecco che esce "Peter Pan"; album che si rivelerà un gran successo (400.000 copie vendute in poche settimane) e da molti considerato l'apice artistico di Ruggeri. Il successo di quest'album non verrà mai piu' replicato dal rouge (che tutt'ora si limita a vendere pochi dischi, non superando quasi mai le 30.000 copie vendute).

L'album apre le porte con "Tutto Subito", canzone con un ritmo in pieno stile Queen, con il testo meno impegnato di tutto l'album. La canzone si apre con una citazione tratta dalla canzone seguente dell'album, cantata da un coro di bambini; il testo della canzone può apparire un po' scontato, ma penso sia voluto. Conclusa questa canzone inizia "Peter Pan", ovvero la titletrack; considerato che "Tutto subito" poteva aver fatto storcere non poco il Naso ai Queeniani, questa canzone li fa veramente incazzare: infatti in molti punti, la canzone musicalmente assomiglia moltissimo a "The Fairy Feller's Master Stroke" per appunto dei Queen. Accantonando questa considerazione, la canzone, parlando di testo, si fa valere, e a molte persone (forse) con la mente eccessivamente maliziosa, e' sembrato come avere un doppio senso (insomma un po' come la scritta "Decibel" a forma di fallo, sul suo primo album, quando ancora militava con i Decibel).  Dopo questa canzone, viene la track "Trans", canzone dolcissima sia parlando di musica che di testo: è una canzone che si schiera dalla parte dei trans, che narra la vita, vista dagli occhi di un trans, che vede le persone per noi "normali", come dei mostri; Ruggeri riesce a trattare questo tema senza ne andare troppo nello Specifico, senza ne stare troppo sul leggero, canzone su cui veramente si può riflettere sopra per molto; alcuni passaggi musicali e testuali poi sono veramente bellissimi, da momenti piu' lenti ad altri piu' allegri.

La track dopo, "Il Dubbio", si apre con un buon riff di chitarra, e prosegue musicalmente discretamente, con il riff che si ripete in piu' punti della canzone. Il testo, è scritto  in modo molto schietto , che inizia con un "Dubbio", ma che poi scorre molto deciso. Con questa canzone si apre la parte dell'album da molti considerata la piu debole, che poi si concluderà con "Piove su di noi"; io dico che sono tutte constatazioni tecniche, perchè tutto l'album prosegue su un livello artistico degno di Enrico. "Scelte di tempo", la traccia dopo, e' secondo me la canzone dell'album piu' carente sotto aspetto musicale, che presenta un buon assolo di Schiavone, con un coro che replica in certe parti della canzone le parole cantate da Enrico; parlando di testo rimaniamo sempre su livelli degni di Ruggeri, che nei momenti clue della canzone ama ripeterci ogni volta, una singola parola, (poi replicata dal coro) sempre diversa dalla precedente, ma che si ripete a cicli di tempo predefiniti. Proseguendo, la canzone "Oggi chi sei", si risolleva leggermente sotto aspetto musicale, con una cadenza continua, che si sviluppa con il trascorrere della canzone. Il testo e' come tutte le canzoni di Ruggeri, sempre valido e non cade mai nel banale; anche qui troviamo un coro, a partire dalla seconda parte della canzone, fino alla sua conclusione. La track dopo, "Piove su noi", e' una canzone tipicamente rockeggiante, che parla di una "terza persona singolare" realmente eccentrica.

Si cocnlude cosi' la "Quadrilogia della carenza" , cosi' definita dai "Cuccioli del Rrouge"; la nuova parte del disco si apre con "La band" canzone che presenta un buon testo, con frasi/perle come "Qualcuno mi dice che ancora non sono grande, ma gli uomini grandi non saranno cresciuti mai". La canzone e' cantata da Enrico in duetto col suo chitarrista (che lo aiuta attivamente nella composizione delle sue canzoni) Luigi Schiavone, e musicalmente presenta cadenze che si ripercuotono durante tutta la durata della canzone. La track dopo e' "Prima del Temporale", canzone che considero una delle migliori in assoluto dell'album, e di Ruggeri, con un'ottima musica, suonata principalmente dal piano. La canzone ha anche un testo fantastico, realmente emozionante, un vero e proprio cavallo di battaglia del "battagliero" Ruggeri e del suo fido Schiavone. La penultima traccia dell'album, "Vola via" e' una track di cui molti non sentivano il bisogno, ma che io ritengo una chicca, anche qui predilige il piano, e il testo e' sopra la media di altre canzoni presenti nell'album.

Per finire abbiamo "Il volo di Peter Pan", inserita da Ruggeri nel disco per avere una continuità col suo precedente Album, in cui per concludere il tutto aveva inserito una versione strumentale del brano "Ti Avrò" , che intitolò per l'appunto "Il volo del Falco e il Gabbiano". Questa track e' semplicemente una versione strumentale di "Peter Pan", più rockeggiante, che si apre come con l'apertura dell'album: il coro di bambini che ama ripeterci "Ti abbandoni, liberi le mani" (veramente weird!) e qualche frase cantata da Ruggeri estrapolata sempre da "Peter Pan".

Una delle vette più alte toccate da Ruggeri. Se dovessi consigliare a un novello nel campo "Enrico Ruggeri", gli suggerirei di iniziare con quest'album, o di iniziare coi suoi albori con i Decibel.

Dai 4 ai 5 pallini.

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