Alla seconda prova di lunga durata Marcello Parrilli fa un altro tagliando importante. Una produzione seria e con la spinta che mancava alla precedente accompagna questo "Elogio alla diversità" che intrinsecamente nel titolo prende le distanze dal lavoro precedente senza rinnegarne la matrice.

Troviamo una maturità definitiva nei brani di stampo elettronico come PICCOLO AMORE (unica cosa che ci fa storcere il naso è il titolo) dove le parti di synth costruiscono dei tappeti tenuti su da un parte ritmica sempre '80s come Parrilli ci ha abituato, ma dove la voce non strizza più l'occhio a quel neomelodico tanto caro al cantautore di Pontassieve ma trova spazio per una libertà vocale e nelle elaborazioni che rendono bene il contenuto artistico di questo pacchetto. Sempre la voce ha il cazzotto che mancava al curriculum di quest'artista Toscano in brani come GLI SPAZI INFINITI DI AMLETO o UNA STAGIONE ALL'INFERNO dove le chitarre (anche queste molto '80s) hanno la pienezza che speravamo, in particolare le acustiche e qui la mano di LUIGI CHELLI del NIGHT MUSIC STUDIO si fa sentire e contribuisce alla differenza sostanziale con le vecchie produzioni di Parrilli. Sempre parlando di chitarre una nota va dedicata alle collaborazioni e in particolare a quella con NICCOLO TONARELLI storico compagno di produzioni musicali del PARRILLI, che apprezziamo particolarmente per gli interventi azzeccati e stilisticamente amalgamati al resto della produzione.

Ora veniamo alle note dolenti. Tutte possono essere riassunte in un appello a favore di una band di sostegno e all'evitare le cose in stile do it yourself. Cominciando dagli archi in IL VAGABONDO e concludendo con tutte le parti di batteria e basso purtroppo eccessivamente qualsiasi e poco curate rispetto al resto del prodotto, ma abbiamo fiducia nei confronti di PARRILLI e sappiamo che ci sta lavorando (speriamo). Non possiamo però ignorare brani del calibro di ANIMA ELETTRONICA e NOTTE DI SAN LORENZO dove la vera anima POP del cantautore toscano vengono fuori (anche se pure qui le sezioni d'archi ci lasciano un po' di 3/4). In conclusione possiamo dire che finalmente un prodotto che sta in piedi da solo, non per tutti i gusti certo, ma che si piazza bene nel panorama italiano del genere e che potremmo sentire più spesso del previsto.

Gianfranco Scuotri.

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