Un inizio placido e sognante fa ripensare a certi Explosions In The Sky, la successiva deflagrazione melodica ricorda invece i Cult Of Luna, un andamento pesante solo in apparenza, "Primum Movens" scorre via veloce e elegante nonostante il minutaggio; un andamento però discontinuo, agrodolce, fiero e orgoglioso ma anche dolce e carezzevole.

La sua più bella creatura lo ha tradito, e Lui lo ha punito gettandolo agli antipodi della bellezza, in un pantano infuocato dal quale, scosso e piangente, alza lentamente lo sguardo. L'antica luce negli occhi non si è spenta, ma dove sono le splendide ali piumate, dove è fuggito l'oro dei suoi capelli, sostituito da sporco fango e melma? Le lacrime lasciano velocemente spazio all'orgoglio, alla voglia di vendicare l'offesa e di riprendere ciò che è suo: speranza dunque, dopo l'Eden iniziale, dopo l'oblio della caduta, la speranza di risalire in qualche modo. Con le cattive magari.

"Prelapsus" detta i tempi marziali della sua marcia inesorabile verso l'alto, un lento percorso che lo riporterà finalmente a rivedere la luce. La luce, lui che da tempi immemori ne è stato il portatore, lui, Stella del Mattino.

I could never again be an angel... Innocence, once lost, can never be regained

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