Certe cose sono destinate a cambiare, forse in realtà tutto deve cambiare ma siamo sicuri che sia sempre un vantaggio?

Siamo tutti d'accordo che, aparte il movimento underground, il mondo del Rock "business" ha perso ogni valore dei suoi inizi ed è pra un genere come tanti che si contraddistingue probabilmente per l'uso reale delgi strumenti, le esibizioni live e un inevitabile suono "reale". Nel panorama musicale odierno, che si spinge sempre più verso un elettronica da "pc", il rock rimane l'ancora verso quella "realtà" del suonare fatta con le mani, è l'ultimo appiglio per un passato musicale che inevitabilmente deve morire, deve lasciare spazio al nuovo con tutta la paura che ne consegue... ma il nuovo spaventa sempre.. molto e io ne sono una prova.

La mia paura è:"Troverò ancora qualcosa da comprare?"

Il nuovo singolo dei Muse "Madness" apre, a parere mio, interessanti punti di vista su questa nuova "volontà" musicale.

Il singolo è uscito il 20 agosto e preannuncia il sesto lavoro della band britannica. Con grande attesa, essendo io un fan devoto, mi appresto ad ascoltare il brano in questione e le prime parole sono state: "Noooo"!!!

I Muse come altri l'hanno capito che la chitarra non ha futuro, hanno capito che bisogna cambiare prima o poi o forse, essendo loro i tre uomini che da anni suonano "la stessa roba", vogliono fare cose diverse per dare un senso ad un lavoro che non può essere solo al servizio degli ascoltatori. E così i gruppi cambiano, forse venderanno di più e saranno dei "commercializzati", venderanno meno e saranno "finiti" oppure vendon uguale e sono "statici". Nella critica musicale non va mai bene nulla anzi, una cosa va sempre ben: fare cover degli AC/DC!

Una guerra che all'interno del mondo del rock si fa tra PROGRESSISTI E CONSERVATORI. Non si potrà sentire all'infinito "Back in black" ma nemmeno il rock potrà diventare un "surrogato per Jennifer Lopez". A parere mio questo singolo può essere, con la giusta maturazione, uno spunto buono per una sintesi fra progresso e conservazione.

I Muse sono bravi, c'è poco da dire a riguardo, sono intelligenti e talentuosi e raramente il loro GUSTO sbaglia. Questo singolo ha il sapore della svolta, del futuro. Certamente questa base elettronica non è artificiale ma è ricercata analogicamente con strumenti ed effetti, c'è la voglia di lavorare su qualcosa di nuovo. La melodia sembra funzionare e il finale esplode benissimo tra suoni e incroci vocali molto curati. questa è una canzone da film, quelli con robot, buona per le pubblicità delle macchine elettriche.

Trovo che i punti di forza di questo pezzo siano il cantato di Bellamy e il finale. la performance vocale è molto buona, curata, Bellamy sa come si canta, come si chiudono le parole alla "Freddy Mercury" e la sua estensione è sempre impressionante nonostante gli anni passino pure per lui. Il finale ha quella epicità che dà finalmente senso ad una canzone che sembra non decollare mai; tra acuti, seconde e terze voci, la canzone diventa di classe. Ciò che non mi è piaciuto è senza ombra di dubbio quel "M-M-M-Madness" robotico: evitabile. Inoltre la batteria con quel suono da Club aristocratico, mettendo così in secondo piano una parte fondamentale del suono muse : la ritmica di Dominic Howard. Altra pecca è l'assolo di chitarra, talmente banale da sembrare li solo per ricordare che i muse hanno anche la chitarra. Per il resto il brano sembra non decollare mai ma certamente questo fattore è voluto per dar vita ad un brano sospeso.

Infine il brano non è riuscito al cento per cento,  ma sicuramente non è spazzatura. Questo è un singolo di qualità fatto da un gruppo coraggioso per quanto commerciale.

Proviamo ad avere speranza in questa nuova volontà rock ma spero che queste voci robotiche non siano il preludio per una disumanizzazione della musica!

Elenco e tracce

01   Madness (04:39)

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