Come un novello Prometeo che ruba la conoscenza alla divinità per donarla agli uomini, così Nosound ruba l'anima ai Pink Floyd, ai Porcupine Tree, ai Projekt Erde, David Sylvian, ai No Man per regalarci un disco formidabile ed intimista al contempo...

Ecco, così potrei iniziare questa recensione e potrei anche terminarla dopo aver citato le fonti di ispirazione dell'ottimo Giancarlo Erra al secolo Nosound. Ma queste poche righe non bastano, non bastano a tratteggiare l'anima che è contenuta nel disco, non bastano a farsi colmare dalla pienezza del suono, non bastano per farsi sollevare da terra in rotta verso un cielo che ti sfiora dentro e fuori.
Crepuscolare ed assolutamente lento nell'evolversi, lento nel districarsi dagli strumenti che lo opprimono, lento e diradato, carezzevole e caloroso come un abbraccio di madre al primo gemere del proprio cucciolo: così ci attende Giancarlo, ci aspetta e ci indica la via da percorrere. E la via è il sogno e l'incubo, la rilassatezza e la paura, l'amore e l'angoscia, in poche parole il vissuto umano così palese e palpabile, così incomprensibile allo stesso tempo.

Già osservando la copertina ed il booklet si osserva questa dicotomia legata a spazi di ampio respiro che inneggiano all'apertura della vista e della riflessione e l'angoscia di scenari vuoti dove l'uomo è costretto a misurarsi con il suo essere solo una parte dell'immenso. La musica crea e completa l'idea iniziale... Questo è ciò che Giancarlo mi ha trasmesso e così si sposa la sua dote artistica al mio sentire.

"Sol29" non è un disco tecnico, "Sol29" non è un disco per chi cerca violenza, urla, chitarre violentate, batterie picchiate e bassi tratteggiati ed insinuanti.
"Sol29" è un disco minimale, un loop continuo in continua evoluzione che non si vergogna di presentarsi in punta di piedi. Loop dopo loop la mente viene spinta a volare, a ragionare, a farsi trascinare in questo trip mentale incantevole. Chitarre dilatate e assoli morbidi alla Gilmour, alla Steven Wilson dei tempi migliori. Tastiere immense ed onnipresenti a riempire gli spazi vuoti, meravigliose ed armoniche e fisse su note dilatate degne di Barbieri. Bassi profondi con note semplici ed efficaci che ti raggiungono nelle viscere. La batteria, invece, non è sempre all'altezza della situazione ed in alcune tracce si percepisce un certo vuoto ed una difficoltà nel rientrare nella melodia del pezzo. Certo che in un disco meraviglioso la mancata precisione della batteria è poca cosa e non ci si fa neanche più caso all'ennesimo ascolto (in questo disco la batteria non occupa una posizione fondamentale). Una voce degna di Wilson, intima, essenziale, sensuale.
"Sol29" suona come può suonare la musica del pifferaio magico... Ipnotizzante.

Il disco si può acquistare direttamente sul sito di Giancarlo Erra segnalato al prezzo di 11 euro e non è molto se pensate che, al suo esordio, questo ragazzo romano ha piazzato un capolavoro. DA NON PERDERE.

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