Pittsburgh, Pennsylvania. Anno 2001.
Due uomini ed un moog, questo sono i Modey Lemon. La loro città non è mai stata celebre come florida culla musicale, eppure è da lì che vengono Paul Quattrone (batteria + armonica) e Phil Boyd (chitarra + voce + moog). Chi ha mai pensato che due persone sole potessero fare così tanto rumore?

I Modey Lemon irrompono nel tuo stereo, nella tua casa, nelle tue orecchie, nella tua testa. Non ti chiedono il permesso, non ti danno il tempo di prepararti, vanno dritti al punto. La traccia iniziale, "Big Bang", è esattamente quello che ti puoi aspettare dal titolo: un'improvvisa esplosione. Se questa fosse stata la colonna sonora dell'origine dell'universo sono sicura che il mondo sarebbe un posto migliore.
"It's Hard (The Squeal)" è puro space rock. "Coffin Talk" è la favola che racconterei ai bambini per spaventarli. "Caligula" è una cavalcata storica in chiave splatter. In questo disco c'è un po' di tutto: Stooges, MC5, Reverend Horton Heat, un minimo di blues, film horror di serie B. Un viaggio sostenuto dai ritmi tarantolati di Quattrone e dalle storie tessute da Boyd. Mai noioso, mai sottotono. 46 minuti di adrenalina pura. Cito una recensione inglese (www.drownedinsound.com) che dice che le loro canzoni suonano "Like Jon Spencer Blues Explosion being fist-fucked by a robot. Fast and Hard". Vi risparmio la traduzione. Chi vuol capire capisca.

Shameless plug: ho sentito racconti leggendari sui loro live. Conoscendo la musica che fanno dev'essere una di quelle esperienze che ti segnano, o che quantomeno ti fanno scuotere il sedere. Comunque vengono in Italia: 23 maggio a Roma e 24 maggio a Bologna. Chi perde l'occasione di vederli è un povero stronzo. In tutta amicizia.

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