Chiara Civello diventerà la stella jazz del futuro. Questa profezia non è avventata ma, in realtà, ha solide basi. E ora vi spiego perché! Chiara Civello, al suo esordio, ha inciso "Last Quarter Moon" prodotto dalla Verve che, come molti di voi sanno, è una delle più prestigiose etichette jazz per la quale ha inciso anche Ella Fitzgerald. Inoltre questa cantante autrice di nemmeno 30 anni ha convinto Burt Bacharach a scrivere "Trouble", contenuta in questo suo primo lavoro. Inoltre James Taylor l'ha scelta come backing vocalist e Tony Bennett l'ha chiamata per incidere la bellissima e "pluricoverata" Estate di Bruno Martino. E non è poco! Poi c'è da dire che Chiara Civello canta in italiano, per non tradire la patria d'origine, e soprattutto in inglese, per conquistare il pubblico mondiale.

Ma il vero furbone di questa ennesima operazione commerciale, che cerca di sfruttare un talento dalla raffinata e vellutata voce, è Russ Titelman che vuole seguire questa giovane artista nostrana nel suo percorso musicale fungendo da padrino e indirizzandola come meglio gli aggrada. Certamente creare un'ennesima Norah Jones o Diana Krall è conveniente dato che il jazz, ormai, sta diventando un fenomeno alla portata di tutti. Con questo non voglio rischiare di apparire snob, anzi, tutt'altro. Ho apprezzato Michael Bublé finché non diventava un fenomeno da baraccone, ho ascoltato Norah Jones e tanti altri artisti che hanno sfruttato il correntone pop jazz revival ma ora penso che è troppo. Sono d'accordo che i produttori devono fare di tutto per guadagnare dei soldi ma credo che il jazz ci stia rimettendo la pelle. Perché credo che non si può spacciare, sotto la prestigiosa etichetta della "Verve" per la quale ha inciso il mitico Louis Armstrong, un prodotto come "Last Quarter Moon" che assomiglia molto di più al pop di Whitney Houston in certi pezzi (vedi "Nature Song") che alla bellezza struggente delle canzoni interpretate dalla Fitzgerald.

Insomma il prodotto in sé non è male, rimanda alla tradizione brasiliana in alcuni pezzi (come "Sambaroma"), alle atmosfere jazzy (come nella title track "Last Quarter Moon") e al pop d'autore nel segno di Bacharach ("Trouble", "The Wrong Goodbye"). Chiara Civello è in gamba ma quest'album non eccelle musicalmente, né testualmente. Godibile ma non supera la sufficienza.

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