Tarda notte, buio, metropoli brulicante di gente sconosciuta che cammina, luci delle insegne luminose e delle auto riflesse sulle pozzanghere, mozziconi di sigarette spente, nuvole di tabacco, boccali di birra, prostitute, brusio indistinto in sottofondo, ragazzi che ridono, cantastorie dalla voce profonda chino sul pianoforte, jazz, blues... il cuore del sabato notte... solitudine vista con distacco, guardata dall'alto, mai un filo di rabbia...

1974: Secondo album di Tom Waits, l'album più jazz della sua multiforme discografia, un viaggio all'interno della notte delle metropoli americane. Tempo di riflessioni, nessuna azione. Alla ricerca di qualcosa che nessuno troverà mai, perchè non esiste. Tom se ne è accorto e non segue gli altri nella ricerca, ma si ferma immobile a guardare attonito e rassegnato la scena, ecco cos'è "(Looking for)The Heart Of Saturday Night", la splendida title-track dall'affascinante slow jazz. La desolazione, la malinconia pur senza nessun rimorso, la rassegnatezza di questa traccia sono da assaporare come l'aspro, secco, amaro, urticante ma caldo retrogusto che lascia in bocca un bicchiere di wiskey liscio. È la traccia che preferisco fra le undici dell'album.

Inutile citare le canzoni migliori, sono tutte bellissime, da ascoltare dalla prima all'ultima, senza interruzione, lasciandosi cullare dalle note lente e riflessive di questo album. Ci vuole l'ambiente giusto, lo stato d'animo giusto, il momento giusto, per mettere su questo album e tornare a fare battere 'il cuore del sabato notte'.

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