Se associate la Svezia dal punto di vista musicale solo a gruppi death metal tipo Dissection, In Flames o Dark Tranquillity, quest'album sicuramente vi stupirà. I Refused, originari di Umeå, possono essere considerati uno dei più importanti ensamble di hardcore europeo.

Uno dei meriti del gruppo è stato quello di essere stati sempre fedeli ai propri ideali, tra i quali lo stile di vita Straight Edge, il combattimento per i diritti degli animali, la lotta contro il capitalismo mirato alla soppressione del sistema e la convinzione di poter superare le repressioni del malcontento generale dei lavoratori.

Quest'album, l'ultimo della loro carriera, pubblicato nel 1998, è sicuramente il loro capolavoro. Nelle 12 canzoni che lo compongono l'hardcore, la musica techno e alcune influenze jazz si fondono in un suono altamente sperimentale, ma non per questo troppo elitario, regalando sensazioni bellissime anche a chi di hardcore è ancora alle prime armi (come il sottoscritto).

Il titolo dell'album è un riferimento alla canzone "The Sound of Jazz to Come" dei Nation of Ulysses, mentre la canzone "Refused Are Fuckin Dead" prende spunto da "Born Against Are Fuckin Dead" dei Born Against, due gruppi che sono ritenuti tra i più importanti ispiratori dei Refused.

L'opener è "Worms of the Senses/Faculties of the Skull", che, dopo rumori registrati nel traffico, si presenta alla grande, con tanti cambi di tempo, rallentamenti, inserti elettronici, su cui si stagliano le urla del cantante Dennis Lyxzén. Sorprendente il finale, in cui un dj radiofonico presenta in italiano (!) una base techno, spacciandola per il nuovo singolo della band. Segue "Liberation Frequency", tra strofe radio-oriented e ritornelli violentissimi, in cui il gruppo incita a riappropiarsi delle frequenze radiofoniche. "The Deadly Rythm" è un'altra violentissima scheggia hardcore; nel testo ritorna il tema del malcontento dei lavoratori ("Is it our duty to die for governments and for gods?/ Is it our privilege to slave for market and industry?). Più canonica e orientata sul punk rock è "Summerholidays Vs. Punkroutine" a cui seguono l'intermezzo per base techno e xilofono "Bruitist Pome #5" e "New Noise", capolavoro dell'abum. Sono molto legato a questa canzone perchè il relativo video è stato il primo in assoluto che vidi sul canale Rock TV. Basata su un ossessivo riff di chitarra, i 5 minuti della canzone presentano molte sezioni in tipico stile hardcore, a cui si contrappongono parti con loop campionati e violini elettronici. Il testo critica i vari testi anarchici degli altri gruppi, spiegando che sono diventati una moda e che bisogna esprimere il propio pensiero in altri modi (" We lack the motion to move to the new beat").

Dopo "Refused Party Program", è il turno di "Protest Song '68", il cui titolo dovrebbe da solo spiegare di che si tratta e che cita nel testo anche l'anarchico italiano Errico Malatesta; il brano musicalmente presenta un dolce passaggio acustico in mezzo ai violenti riff di chitarra che aprono e chiudono il brano. "Refused Are Fucking Dead" e la title-track ripropongono quanto sentito fin'ora, ma rimangono comunque dei validissimi brani. Le ultime 2 track si discostano da quanto sentito: "Tannhauser/Derivè", nei suoi 8 minuti, presenta un'intro e una coda strumentale che si avvale anche del violino, mentre il cantato urlato è alternato a una voce femminile quasi sussurrata; infine "The Apollo Program Was a Hoax" è una ballata per chitarra acustica, contrabbasso e fisarmonica, che chiude in modo malinconico la carriera di questo straordinario gruppo.

VOTO = 8

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