I Tre Allegri Ragazzi Morti hanno creato un loro universo dove sguazzano come re. Un universo fatto di rabbia adolescenziale mai sopita, di supereroi mascherati, di parole semplici e comunicative, di semplice emotività, di pura genuinità, di melanconia verso il passato e rassegnazione per un futuro che sa di motore...

Insomma potrebbero essere un ottimo gruppo nazional-popolare se qualcuno si decidese seriamente a cagarli. "La Seconda Rivoluzione Sessuale", dato alle stampe nel 2007 e quinto disco in studio (alla produzione Giorgio Canali) segna un approccio diverso maturato già con Il Sogno Del Gorilla Bianco (2004) e qui reso ancora più evidente. Le distorsioni cominciano a latitare sempre più e si cerca di arricchire i soliti tre accordi con trombe, coretti e cose cosi...

Diciamo che hanno deciso di fare le cose fatte per bene per quanto sia possibile fare le cose per bene. Parlare delle singole canzoni è dura in quanto qui si mira all'essenza... ovvero ad una comunicazione il meno filtrata possibile e quindi: zero assoli, zero repentini cambi di tempo, zero sfoggio di tecnica... diciamo che è un disco privo di divertissement che alla fine ti lascia un senso di vuoto che ti fa ritrovarti a chiedere cosa c'è che non va (nella tua vita... no nel disco).

Per dovere verso i lettori devo allungare il brodo dicendo che (magari avrei dovuto scrivere una recensione che sia una recensione. una cosa appena più decente. SORRY), per quanto riguarda sto disco, i Tre Allegri Ragazzi Morti sembrano i Nirvana, privi di un animale alla batteria, che riarrangiano le canzoni dei Violent Femmes. STOP!

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