Ci sono motivi differenti che generalmente mi spingono a scrivere su un disco. A volte é quell´emozione che riesco ancora a sentire quando scopro qualche album mai sentito, vecchio o nuovo che sia, che riesce a sorprendemi, stupirmi, meravigliarmi. Altre volte é il ricordo di quegli ascolti passati che sono legati in qualche modo ad una storia o ad emozioni che valga la pena raccontare.
Il mio rapporto con "Starless And Bible Black" invece si trova su un´altro piano di valori, essendo il disco che piú ha contribuito a sviluppare il mio modo di percepire la musica negli ultimi vent´anni.
Ai tempi, ossia nei primi anni novanta, non immaginavo che la produzione di "Starless.." fosse stata cosí particolare, che pezzi in studio fossero alternati a improvvisazioni e a altri dal vivo. Niente note di copertina a delucidare tale genesi, ma solo i crediti di ciascuna traccia attribuiti ai vari musicisti, come in normali composizioni.
Chi sostiene che "Starless.." sia il punto debole della trilogia del periodo magico dei King Crimson, spesso sottolinea proprio che la produzione sia stata curata in maniera disordinata da Fripp creando un album disomogeneo. Certo, la mancanza di Jamie Muir si sente e forse alcune tracce sono state pensate per dare piú spazio al violino di David Cross, proviamo peró a metterci nei panni di Fripp e a fare alcune speculazioni.
Siamo dopo l´uscita di un capolavoro come "Larks' Tongue In Aspic", Jamie li lascia e porta via con se molto di piú di un semplice contributo musicale, Fripp é assolutamente conscio di avere fra le mani uno dei gruppi piú straordinari in assoluto, che dal vivo non ha rivali in quanto a coesione, potenza e fantasia, uno dei pochi che riesce ad improvvisare senza far ricorso a schemi jazzistici o avanguardistici, e allora decide di collocare dei pezzi dal vivo dentro un album che dal vivo non é. Forse ha voluto condividere quei momenti magici con i suoi fan, o forse aveva il timore di perdere quell´attimo di magia senza sapere quando avrebbe avuto l´occasione di pubblicare quel materiale.
Fatto sta che "Starless.." entró nella mia vita dopo pochi anni dalla mia scoperta del rock progressivo, e paradossalmente, contribuí ad allontanarmi dal genere, anzi fu come un´iniziazione verso nuove forme musicali come il Rock in Opposition, l´Avant-Rock e l´improvvisazione.
Il ricordo che serbo della difficoltá di lettura e comprensione di alcune tracce e le successive grandi emozioni venute a ripagare lo sforzo, é ancora nitido. Composizioni magnifiche e intramontabili come "Fracture", che registrata dal vivo regala piccoli dettagli sorprendenti, (che una produzione raffinata potrebbe chiamare difetti o sbavature), o la sfida racchiusa nel misterioso crescendo dei 221 secondi improvvisati di "We'll Let You Know", sono ancora ben vivi nel mio animo perché segnarono un momento di passaggio che al tempo mi illuse di poter decifrare tutte le musiche che non riuscivo ancora comprendere.
Poi il tempo dimostro come ció fosse relativo; se ottenni un grande successo con i Soft Machine di "Third" non si púo dire lo stesso con il Miles Davis di "Bitches Brew", che resta ai miei orecchi sempre indecifrabile e privo di emozioni, cosí, solo per citare a esempio due album famosissimi.
Un altra considerazione, che credo abbia fondamento anche se non da tutti condivisibile é che se i King Crimson e i Genesis sono a pari merito le due massime espressioni del progressive, in termini qualitativi le differenze sono enormi. Se i Genesis sono probabilmente il modello piú seguito e anche piú imitato del progressive, i King Crimson sono difficilmente presi come modello e in "Starless.." sono all´apice dell´antitesi. Chi veramente ha elaborato il proprio stile musicale, in maniera convincente, basandosi sul lavoro dei Re cremisi relativo al periodo in questione?
Molti considerano "Red" come il punto piú alto della trilogia, eppure non mi sento di condividere quest´opinione. Chi si é lasciato incantare dalle incredibili e irraggiungibili performance nel cofanetto live che, non a caso si intitola, "The Great Deceiver", sicuramente ha percepito che le composizioni di "Red", non sono altro che estratti di improvvisazioni poi ridefinite e arrangiate in studio, privandole di quella spontanea crudezza presente nella loro genesi e completandole con elementi presenti nei primi King Crimson.
Cosí vi lascio alle vostre considerazioni, ricordando che ció che ho scritto é frutto unicamente della mia esperienza e del mio modo di percepire quest´arte cosí controversa e inafferrabile che é la musica, e di come l´ingenuitá e la caparbietá, in alcuni casi ci permette di affrontare sfide che con la conoscenza avremmo forse evitato, giudicando e scartando a priori qualcosa che invece poteva rivelarsi di incommensurabile valore.
Elenco tracce testi e video
01 The Great Deceiver (04:02)
Health-food faggot with a bartered bride
Likes to comb his hair with a dipper ride
Once had a friend with a cloven foot
Once he called the tune in a chequered quit
Great Deceiver
In the door on the floor in a paper bag
There's a shoe-shine boy with a gin-shop slag
She raised him up and she called him son
And she canonised the ground that he walked upon
Great Deceiver
Cigarettes, ice cream, figurines of the Virgin Mary
Cigarettes, ice cream, figurines of the Virgin Mary
Cigarettes, ice cream, cadillacs blue jeans
In the night he's a star in the Milky Way
He's a man of the world by the light of day
A golden smile and a proposition
And the breath of God smells of sweet sedition
Great Deceiver
Sing hymns make love get high fall dead
He'll bring his perfume to your bed
He'll charm your life 'til the cold winds blow
Then he'll sell your dreams to a picture show
Cigarettes, ice cream, figurines of the Virgin Mary
Cigarettes, ice cream, figurines of the Virgin Mary
Cadillacs, blue jeans, dixieland playing on the ferry
Cadillacs, blues jeans, drop a glass full of antique sherry
02 Lament (04:05)
I guess I tried to show you how
I'd take the crowd with my guitar
And business men would clap their hands
And clip another fat cigar
And publishers would spread the news
And print my music far and wide
And all the kids who played the blues
Would learn my licks with a bottle neck slide
But now it seems the bubble's burst
Although you know there was a time
When love songs gathered in my head
With poetry in every line
And strong men strove to hold the doors
While with my friends I passed the age
When people stomped on dirty floors
Before I trod the rock'n'roll stage
I'll thank the man who's on the 'phone
And if he has the time to spend
The problem I'll explain once more
And indicate a sum to lend
That ten percent is now a joke
Maybe thirty, even thirty-five
I'll say my daddy's had a stroke
He'd have one now, if he only was alive
I like the way you look at me
You're laughing too down there inside
I took my chance and you took yours
You crewed my ship, we missed the tide
I like the way the music goes
There's a few good guys who can play it right
I like the way it moves my toes
Just say when you want to go and dance all night...
06 The Mincer (04:08)
Fingers reaching
Linger shrieking
Jump at a scream
Goodnight honey
You're all alone
Baby breathing
They come better looking
But they don't come mannered
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Altre recensioni
Di MrSalzano
"L'apertura di 'The Great Deceiver' lascia senza fiato: al poderoso attacco di basso e violino segue il supersonico ostinato della chitarra di Fripp."
"È soprattutto in brani come 'Fracture' che si palesa l'influenza di Bartok e Stravinski sulla musica del gruppo."