Una splendida cartolina dalla terra dei ghiacci.
Ci dev'essere qualcosa in quell'Islanda lontana, qualcosa di magico nell'aria che dona delicatezza, semplicità e poesia.
Chiudo gli occhi, e mi sembra di essere là, tra lande desolate e freddi venti del nord, dove i pensieri possono spaziare senza ostacoli.
Vengo investito da un tappeto sonoro delicato, dove una voce infantile appena sussurata gioca a nascondino fra arrangiamenti di archi e passeggiate pianistiche.

La stanza si riempie di un colore celeste, sento odore di terra e resina.
Comincia ad avvolgermi un torpore, è una melodia timida che incalza senza invadere, sembra quasi chiedere permesso, e io inconsciamente le ho già dato libero accesso ai miei equilibri emozionali.

Da lontano giungono il richiamo di una fisarmonica e le carezze di un violoncello, sono suoni privi di voce eppure sento che mi chiamano, sembra che mi vogliano confidare un segreto, ma non riesco a muovermi, fa freddo, c'è una gelida corrente, così per oggi decido di rimanere ad occhi chiusi sotto il calore delle coperte.

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