Gruppo cardine del progressive rock italiano, Le Orme pubblicano questo "Collage" nel 1971 dopo il debutto "Ad Gloriam", il secondo "L'Aurora Delle Orme" e svariati singoli dal forte stampo radiofonico. Gruppo molto atipico per il genere; infatti, all'epoca, esso era formato dai soli Aldo Tagliapietra (voce, basso e chitarra acustica), Antonio Pagliuca (organo hammond e pianoforte) e Miki Dei Rossi (batteria), tre ottimi musicisti che, ispirati principalmente da Genesis e King Crimson, sapevano trasmettere emozioni senza tempo con arrangiamenti degni del miglior progressive di quell'immortale epoca del rock. Dalle composizioni de Le Orme risalta subito la sublime fantasia degli arrangiamenti di hammond e piano, i quali sanno creare un soffice tappeto sonoro su cui la voce, onirica e profondamente emotiva, si adagia.
"Collage" rappresenta una fase di transizione del gruppo, come uno studio su quello che verrà in seguito (i capolavori "L'Uomo Di Pezza" e "Felona e Sorona") in cui la classe sopraffina e l'ottima tecnica esecutiva purtroppo non sempre vengono messe al servizio della canzone.
L'album inizia con "Collage", pezzo strumentale epico e festoso allo stesso tempo, in cui risalta subito la creatività del gruppo. "Era Inverno" parte con un bell' arpeggio e prosegue con una melodia di basso e hammond dolcissima, fino a sfociare in un funambolico assolo di hammond e batteria; il testo parla di un'esperienza con una prostituta, ma il tema viene trattato con una poesia e con una sensibilità fuori dal comune. "Cemento Armato" è un pezzo riuscito solo in parte: inizio cantato con un pianoforte divino in sottofondo, ma poi parte l'improvvisazione strumentale e non tutto sembra funzionare. Ottima la batteria a tratti marcatamente jazz, ma in alcuni frangenti è molto facile perdersi per via di arrangiamenti troppo barocchi e a volte un po' fuori luogo.
"Sguardo Verso Il Cielo" è il prezzo pregiato dell'album; un vero e proprio diamante di note. Il brano inizia epico e prosegue con degli ottimi arrangiamenti, fino ad arrivare a un finale in cui interviene la chitarra acustica, che eleva il brano in un'altra dimensione. "Evasione Totale" parte con una batteria jazz ed un basso ipnotico, segue un'acida improvvisazione di hammond prima di riprendere il tema iniziale. Prendendo anche in considerazione il titolo di questo pezzo, era lecito aspettarsi qualcosa in più. "Immagini" è un pezzo onirico, sia nella musica che nel testo, ma intriso di un indefinito senso di tristezza. Perfetto. "Morte Di Un Fiore" sa essere toccante anche con un arrangiamento fin troppo allegro rispetto al testo. Se questa non è classe...
In conclusione, questo è un gruppo che nulla ha da invidiare ai mostri sacri del genere (soprattutto con gli album seguenti) ma che ha goduto del successo di culto dato dagli appassionati del genere, pur meritando anch'esso il successo di massa raggiunto da PFM e Banco Del Mutuo Soccorso. Una magia da riscoprire...
Elenco tracce testi e samples
02 Era inverno (05:05)
Ogni notte ti prepari
Sempre bella sorridente
Un' attrice che non cambia scena.
La tristezza della luna
Nella mani della gente
Che possiede la tua finta gioia.
Senza dirmi una parola
Sei fuggita all'improvviso
Hai capito forse che ti amo?
Vorrei dirti non importa
Il pensiero della gente
E che ho in mente quella sera
Era inverno e tu tremavi,
Sulla neve risplendevi
Dissi "e' la prima volta"
Mi stringevi forte, forte...
Ed un caldo, caldo, caldo...
Dissi "e' la prima volta"
Dissi "e' la prima volta"
Diecimila, ventimila
Sempre bella sorridente,
Un' attrice che non cambia scena.
Diecimila, ventimila,
Nelle mani del cliente
Che possiede la tua finta gioia.
03 Cemento armato (07:13)
(A. Pagliuca - A. Tagliapietra)
Cemento armato la grande citt�
senti la vita che se ne va
vicino a casa non si respira,
� sempre buio ci si dispera.
Ci son pi� sirene nell'aria
che canti di usignoli.
E meglio fuggire e non tornare pi�.
Dolce risveglio il sole � con me.
Nell'aria le note di una chitarra.
la casa � lontana, gli amici di ieri,
� tutto svanito , non li ricordo pi�.
Cemento armato la grande citt�
senti la vita che se ne va.
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Altre recensioni
Di DaveJonGilmour
Il disco ha superato di gran lunga le aspettative per un qualsiasi gruppo italiano nel '71.
Le canzoni scorrono fluide, i cambi di tempo sono perfetti e l’oniricità regna sovrana.
Di giuseppe40
"Collage" è un pezzo strumentale epico e innovativo che definisce il nuovo linguaggio del prog italico.
Con 'Era Inverno', Le Orme raccontano una storia delicata con atmosfere sonore uniche e una lunga divagazione improvvisativa.