Quando Lucio Dalla ci faceva ascoltare dischi veri. Quando Lucio Dalla sciorinava album dove non c’era una sola canzone debole, dove ogni pezzo raccontava una storia e un mondo a sé, dove ogni canzone dava origine a sogni e ad emozioni vere, altroché “ Attenti al lupo” , “ Ciao” e altre miserevoli boiate degli ultimi tristi anni.

In questo meraviglioso album sono rappresentate nove storie e ognuna brilla di luce propria, ognuna racconta un mondo che solo la grande fantasia del Lucio Dalla di quegli anni poteva rappresentare così bene. Dal disperato barbone “che maledetto il giorno che era nato” e che, nonostante tutto, rideva sempre e si dava da fare con le signore, a una delle più belle canzoni d’amore mai incise, raccontata con il linguaggio tipico e “sboccato” del Dalla fine anni ’70 (“Stella di mare” ). Da una signora che viene descritta vuoi come una solitaria, madre che lascia per strada i figli senza mangiare e che è “un amico diventato un nemico che mi ruba la voce” (il potere?), a una delle più grandi canzoni dedicate a Milano mai scritte. “Anna e Marco”, quasi un film dove Anna Bellosguardo e Marco Grossescarpe si immaginano stella e lupo di periferia, vorrebbero andarsene entrambi, stanchi di vivere tra locali pieni di checche, ma guardando la luna si innamorano e “qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano” . “Tango”, un altro pezzo dove fa capolino il Lucio Dalla più ermetico, dove anche in mezzo alla guerra c’è gente che ha voglia di ballare, appunto il tango “col coltello fra i denti e un fiore in mano” . Poi c’è “ Cosa sarà” , altro grande pezzo, altra canzone immaginifica dove vengono poste tante domande sull’ esistenza e sui tanti interrogativi che essa racchiude, ad esempio "cosa sarà che fa crescere gli alberi e la felicità”, o che ti fa morire (di tristezza) a “vent’ anni anche se vivi fino a cento” (canzone che vede la partecipazione di Ron e di Francesco De Gregori).

Devo dire che faccio abbastanza fatica a comprendere il significato della ballata “Notte” , così non mi avventuro in discorsi che facilmente mi porterebbero fuori strada, e che su “L’anno che verrà” sono state dette tali e tante parole che mi sento semplicemente di dire che userei questo pezzo come colonna sonora da ascoltare almeno tre-quattro volte al giorno. Quando Lucio Dalla era Il Grande Lucio Dalla… che nostalgia!

Elenco tracce testi samples e video

01   L'ultima Luna (05:42)

L'ultima Luna Lucio Dalla

La 7a luna
era quella del luna-park
lo scimmione si aggirava
dalla giostra al bar
mentre l'angelo di Dio bestemmiava
facendo sforzi di petto
grandi muscoli e poca carne
povero angelo benedetto.

La 6a luna
era il cuore di un disgraziato
che, maledetto il giorno che era nato,
ma rideva sempre
da anni non vedeva le lenzuola
con le mani sporche di carbone
toccava il culo a una signora
e rideva e toccava
sembrava lui il padrone.

La 5a luna
fece paura a tutti
era la testa di un signore
che con la morte vicino giocava a biliardino
era pelato ed elegante
né giovane né vecchio
forse malato
sicuramente era malato
perché perdeva sangue da un orecchio.

La 4a luna
era una fila di prigionieri
che camminando
seguivano le rotaie del treno
avevano i piedi insanguinati
e le mani senza guanti
ma non preoccupatevi
il cielo è sereno
oggi non ce ne sono più tanti.

La 3a luna uscirono tutti per guardarla
era così grande
che più di uno pensò al Padre Eterno
sospesero i giochi e si spensero le luci
cominciò l'inferno
la gente corse a casa perché per quella notte
ritornò l'inverno.

La 2a luna
portò la disperazione tra gli zingari
qualcuno addirittura si amputò un dito
andarono in banca a fare qualche operazione
ma che confusione
la maggior parte prese cani e figli
e corse alla stazione.

L'ultima luna
la vide solo un bimbo appena nato,
aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva
con grandi ali prese la luna tra le mani
e volò via e volò via
era l'uomo di domani l'uomo di domani.

02   Stella di mare (05:55)

03   La signora (04:00)

04   Milano (03:30)

Milano Lucio Dalla lyrics
Artist: Lucio Dalla

Title: Milano

Milano vicino all'Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
un ole' da torero
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che ti guardano severi
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
gli spari, lo manchi
e riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
che come un uccello
gli spari, lo manchi
e riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero

05   Anna e Marco (03:42)

06   Tango (04:00)

07   Cosa sarà (04:20)

C Em
Cosa sara' che fa crescere gli alberi, la felicita'
Em Am G
Che fa morire a vent'anni anche se poi vivi fino a cento
C Em
Cosa sara' a far muovere il vento a fermare il poeta ubriaco
Em Am G
A dare la morte per un pezzo di pane o un bacio non dato
F G7 C
Oh oh cosa sara' che ti svegli al mattino e sei serio
Am
Che ti fa morire ridendo di notte, all'ombra di un desiderio
F G7 Bb
Oh oh cosa sara' che ti spinge ad amare una donna bassina perduta
F G
La bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta
MTM
C Em Am G
C Em
Cosa sara' che ti spinge a picchiare il tuo re
Em Am G
Che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c'e'
C Em
Cosa sara' che ti fa comprare di tutto
Em
Anche se e' di niente che hai bisogno
Am G
Cosa sara' che ti strappa dal sogno
F G7 C
Oh oh cosa sara' che ti fa uscire di tasca dei "no, non ci sto"
Am
Ti getta nel mare, ti viene a salvare
F G7 Bb F
Oh oh cosa sara' che dobbiamo cercare
F G C Em Am G
Che dobbiamo cercare

C Em
Cosa sara' che ti fa lasciar la bicicletta sul muro
Em Am G
E camminare la sera con un amico a parlar del futuro
C Em
Cosa sara' questo strano coraggio o paura che ti prende
Em Am G
E ci porta ad ascoltare la notte che scende
F G7 C
Oh oh cosa sara' quell'uomo ed il suo cuore benedetto
Am
Che sceso dalle scarpe e dal letto
F G7 Bb
Si e' sentito solo e' come un uccello che in volo
F G7
E' come un uccello che in volo si ferma e guarda laggiu

08   Notte (03:38)

09   L'anno che verrà (04:25)

L'Anno Che Verrà Lyrics by Lucio Dalla

Caro amico ti scrivo
così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano
più forte ti scriverò.
Da quando sei partito
c'è una grossa novità
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera
compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
E si sta senza parlare per intere settimane
e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando.
Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno
ogni Cristo scenderà dalla croce
e anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a un a certa età.
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà
saranno forse i troppi furbi
o i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento di essere qui in questo momento.
Vedi caro amico cosa si deve inventare
per poter riderci sopra
e continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante
vedi amico mio come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando
è questa la novità.

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Altre recensioni

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 Questo Q-Disc è forse l’ultima gemma lucentissima, molto probabilmente il cosiddetto fanalino di coda del Dalla Gigante.

 "Telefonami tra vent’anni" ha meritato tutto il successo dell’epoca, diventando tra i classici del nostro.


Di  joe strummer

 Dopo la morte, del mondo o di ogni giorno, c'è sempre un poi, una rinascita, un'alba, un nuovo anno, un ballo, un tango.

 Un umore sempre obliquo, ambiguo, in bilico tra la fuga definitiva e il ritorno, come Anna e Marco.


Di  zaireeka

 Il tempo è passato. È una vera persecuzione.

 Nel mezzo, accompagnato dalla sua grande musica, parla della sua vita, di angoscia e depressione, di ragazzi anch'essi sognatori di futuro.