E' un periodo d'oro per Lucio Dalla. Siamo nel 1981, è passato un anno dall'uscita del capolavoro "Dalla", riconoscibilissimo da quel cappellino che tanto ci piaceva, che tanto lo caratterizzava, che tanto lo accompagnava a suon di canzoni memorabili come "Futura", "Balla Balla Ballerino" e "Il Parco Della Luna", e che lo accompagnerà per ancora qualche anno.
Questo lavoro è un'opera assai particolare. Innanzitutto, come da titolo, è un "Q-Disc", cioè un mini-album costituito solo da quattro tracce, ed in questo caso tre tracce sono inediti e una è una cover. Ai più la canzone meglio nota è una certa "Telefonami Tra Vent'Anni", che ha sempre avuto il suo perché dal canto mio, e che ha meritato tutto il successo dell'epoca dal canto mio, diventando tra i classici del nostro.
"Telefonami tra vent'anni
io adesso non so cosa dirti
non so risponderti
e non ho voglia di capirti
Invece pensami tra vent'anni pensami
io con la barba più bianca
e una valigia in mano
con la bici da corsa
e gli occhiali da sole
fermo in qualsiasi posto del mondo
chi sa dove
tra miliardi miliardi di persone
a bocca aperta senza parole
nel vedere una mongolfiera
che si alza piano piano
e cancella dalla memoria
tutto quanto il passato
anche linee della mano
mentre dall'alto un suono
come un suono prolungato
il pensiero che è appena nato
si avvicina e scende giù"
Però (e un discorso simile lo farei anche per il Q-Disc di Francesco De Gregori uscito due anni dopo) anche i due inediti successivi sono capolavori a mio avviso troppo sottovalutati al giorno d'oggi, come delle reliquie dal valore quasi inestimabile. Il primo è "Madonna Disperazione", una sorta di presentazione in quasi 8 minuti di un personaggio tanto curioso quanto ambiguo. Leggendosi il testo magari ci si fa un'idea...
"Quante notizie buttate dentro alla radio
Madonna disperazione a mezzanotte entra ed esce dall'armadio"
"Quanta fame per una pizza, una birra e un panino
Madonna disperazione senza farsi notare si siede al tavolo di un ragazzino"
"Quanto coraggio per sputare dai denti un buonasera
Madonna disperazione gli occhi ha nella borsa e si sbuccia una pera"
L'altro è "Ciao a Te", forse la canzone più divertente di tutto il lavoro, caratterizzata da una ritmica che ricorda un po' "Cosa Sarà" (almeno nella gestione del tempo della batteria) e da un testo puramente comico ed ironico:
"Ciao a te e a tuo figlio finocchio
ciao a te e alla tua puzza di piedi
ciao a te e a me
e a tutto quello che vedi"
"Ciao a te bistecca tutti i giorni, bistecca e gnocchi..."
Completa il tutto la cover di "You've Got a Friend" di Carole King, eseguita con pochi strumenti ed in aggiunta i vocalizzi di Dalla udibili ogni tanto, per un totale di 7 minuti e passa (un po' meno rispetto a "Madonna Disperazione"). Forse è la traccia meno incisiva di tutte al primo ascolto, ma fa il suo effetto sentendola bene.
Da fan del vecchio Lucio, dico che questo "Q-Disc" è forse l'ultima gemma lucentissima, molto probabilmente (forse certamente?) il cosiddetto "fanalino di coda" del Dalla Gigante. Da "1983" fino ad "Henna" si scenderà pian piano di qualità, ma ci saranno comunque alcune perle da non sottovalutare, purtroppo ancora più rare (e in certi sporadici casi nemmeno propriamente sue) da "Canzoni" in poi...
Sperando (e magari ricevendo ancora più delusioni, chissà) in qualche miracolo, mi tengo gelosamente stretto queste opere d'arte.
Elenco tracce testi samples e video
01 L'ultima Luna (05:42)
L'ultima Luna Lucio Dalla
La 7a luna
era quella del luna-park
lo scimmione si aggirava
dalla giostra al bar
mentre l'angelo di Dio bestemmiava
facendo sforzi di petto
grandi muscoli e poca carne
povero angelo benedetto.
La 6a luna
era il cuore di un disgraziato
che, maledetto il giorno che era nato,
ma rideva sempre
da anni non vedeva le lenzuola
con le mani sporche di carbone
toccava il culo a una signora
e rideva e toccava
sembrava lui il padrone.
La 5a luna
fece paura a tutti
era la testa di un signore
che con la morte vicino giocava a biliardino
era pelato ed elegante
né giovane né vecchio
forse malato
sicuramente era malato
perché perdeva sangue da un orecchio.
La 4a luna
era una fila di prigionieri
che camminando
seguivano le rotaie del treno
avevano i piedi insanguinati
e le mani senza guanti
ma non preoccupatevi
il cielo è sereno
oggi non ce ne sono più tanti.
La 3a luna uscirono tutti per guardarla
era così grande
che più di uno pensò al Padre Eterno
sospesero i giochi e si spensero le luci
cominciò l'inferno
la gente corse a casa perché per quella notte
ritornò l'inverno.
La 2a luna
portò la disperazione tra gli zingari
qualcuno addirittura si amputò un dito
andarono in banca a fare qualche operazione
ma che confusione
la maggior parte prese cani e figli
e corse alla stazione.
L'ultima luna
la vide solo un bimbo appena nato,
aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva
con grandi ali prese la luna tra le mani
e volò via e volò via
era l'uomo di domani l'uomo di domani.
04 Milano (03:30)
Milano Lucio Dalla lyrics
Artist: Lucio Dalla
Title: Milano
Milano vicino all'Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
un ole' da torero
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che ti guardano severi
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
Milano che come un uccello
gli spari, lo manchi
e riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
che come un uccello
gli spari, lo manchi
e riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
07 Cosa sarà (04:20)
C Em
Cosa sara' che fa crescere gli alberi, la felicita'
Em Am G
Che fa morire a vent'anni anche se poi vivi fino a cento
C Em
Cosa sara' a far muovere il vento a fermare il poeta ubriaco
Em Am G
A dare la morte per un pezzo di pane o un bacio non dato
F G7 C
Oh oh cosa sara' che ti svegli al mattino e sei serio
Am
Che ti fa morire ridendo di notte, all'ombra di un desiderio
F G7 Bb
Oh oh cosa sara' che ti spinge ad amare una donna bassina perduta
F G
La bottiglia che ti ubriaca anche se non l'hai bevuta
MTM
C Em Am G
C Em
Cosa sara' che ti spinge a picchiare il tuo re
Em Am G
Che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c'e'
C Em
Cosa sara' che ti fa comprare di tutto
Em
Anche se e' di niente che hai bisogno
Am G
Cosa sara' che ti strappa dal sogno
F G7 C
Oh oh cosa sara' che ti fa uscire di tasca dei "no, non ci sto"
Am
Ti getta nel mare, ti viene a salvare
F G7 Bb F
Oh oh cosa sara' che dobbiamo cercare
F G C Em Am G
Che dobbiamo cercare
C Em
Cosa sara' che ti fa lasciar la bicicletta sul muro
Em Am G
E camminare la sera con un amico a parlar del futuro
C Em
Cosa sara' questo strano coraggio o paura che ti prende
Em Am G
E ci porta ad ascoltare la notte che scende
F G7 C
Oh oh cosa sara' quell'uomo ed il suo cuore benedetto
Am
Che sceso dalle scarpe e dal letto
F G7 Bb
Si e' sentito solo e' come un uccello che in volo
F G7
E' come un uccello che in volo si ferma e guarda laggiu
09 L'anno che verrà (04:25)
L'Anno Che Verrà Lyrics by Lucio Dalla
Caro amico ti scrivo
così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano
più forte ti scriverò.
Da quando sei partito
c'è una grossa novità
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera
compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra.
E si sta senza parlare per intere settimane
e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane.
Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando.
Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno
ogni Cristo scenderà dalla croce
e anche gli uccelli faranno ritorno.
Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.
E si farà l'amore ognuno come gli va
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a un a certa età.
E senza grandi disturbi qualcuno sparirà
saranno forse i troppi furbi
o i cretini di ogni età.
Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento di essere qui in questo momento.
Vedi caro amico cosa si deve inventare
per poter riderci sopra
e continuare a sperare.
E se quest'anno poi passasse in un istante
vedi amico mio come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.
L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando
è questa la novità.
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Altre recensioni
Di cece65
Quando Lucio Dalla ci faceva ascoltare dischi veri.
Quando Lucio Dalla era Il Grande Lucio Dalla… che nostalgia!
Di joe strummer
Dopo la morte, del mondo o di ogni giorno, c'è sempre un poi, una rinascita, un'alba, un nuovo anno, un ballo, un tango.
Un umore sempre obliquo, ambiguo, in bilico tra la fuga definitiva e il ritorno, come Anna e Marco.
Di zaireeka
Il tempo è passato. È una vera persecuzione.
Nel mezzo, accompagnato dalla sua grande musica, parla della sua vita, di angoscia e depressione, di ragazzi anch'essi sognatori di futuro.