editoriale di Fabriguitar

Buonasera, mancavo dal sito da un po' e stasera mi sono accorto del banner in home page.
Il banner modifica i termini di utilizzo unilateralmente, senza un sistema di accettazione esplicita. L'utilizzo viene condizionato all'accettazione di una serie di affermazioni politiche.
Non entro nel merito dei contenuti delle affermazioni, ma non accetto le condizioni.
Se l'amministrazione del sito ritiene di mantenere il banner e le condizioni, chiedo cancellazione del mio account, dei miei dati personali, e dei miei contributi creativi pubblicati anche in passato.
Nel caso in cui non ritenga di mantenere il banner, lo rimuova.

 di più
editoriale di Danilo Dara

Boh la pagina casa di DeBaser é un luogo foresto, l'avró forse visitata tre volte in dieci e piú anni.
Quindi puó essere cosí come si presenta da lungo tempo; non ho idea.

Resta che - quando io entrai nel gruppo, gruppo che ho sempre apprezzato come spirito, come motivazioni, e pure come inclinazione politica in qualche modo (DeBaser HA una sua inclinazione politica? Non lo so. Ma i membri ce l'hanno eccome) - la casaPagina non era questa.

Ci trovo uno slogan che non mi appartiene, introdotto boh? di soppiatto? O introdotto in modo trasparente, ed io mai me ne accorsi, e mal me ne venga? Non so.

Comunque, senza pretendere di dare ad alcuno lezioni di geopolitica, mi limito ad osservare che no, non fornisco il mio esplicito consenso nel condividere tutte - e neppure alcune - delle "seguenti dichiarazioni".

Potrebbe trattarsi di un maldestro hackeraggio? Osserveró con piacere la rimozione completa di questo banner forse apocrifo, problema chiuso.
É una intenzionale dichiarazione di campo?
Beh, il banner mi obbliga ad abbandonare il gruppo.
Basteranno forse un paio di giorni per capire il da farsi.

 di più
editoriale di PEFANO

Debaser


Qua bisogna fare chiarezza del perché tanti debaseriani non ci sono più, la maggior parte è stata bannata!


Debaser si è piegato all'AI addestrata al capitalismo di sorveglianza, uno dei problemi erano gli utenti con una coscienza vera che non poteva essere plasmata mentre l'AI controlla le informazioni che modellano la coscienza e la creazione di gemelli digitali della coscienza umana, che possono essere manipolati mentre gli originali non sanno di essere modellati.


Il gemello digitale non ha bisogno dell’originale quando è in grado di simulare perfettamente la sua conformità.


E perciò stanno andando oltre la sorveglianza esterna, fino alla colonizzazione di ogni strato infrastrutturale attraverso il quale si costruisce e si esprime la coscienza stessa.


Gente come noi, pochi, resiste alla compressione, sfugge al copione, sconvolge il sistema semplicemente vedendo chiaramente. Nel momento in cui uno riconosce l’architettura, viene trasformato in "anomalia" e bannato.
Debaser ha attuato coscientemente un disinnesco per evitare assembramenti spirituali e sopire definitivamente qualsiasi discussione proficua e intelligente. Disinnesco, da cui il ban, tra le altre cose.


E adesso i commenti stanno a numeri che raramente raggiungono la doppia cifra, di cui la gran parte è rumore di fondo dei vari utenti rimasti, contro i quali non abbiamo nulla, ma che davvero qualificano il luogo per quel che è, un cimitero pieno di lapidi di commentatori.

Ma è un operazione voluta e ben pensata, per allineare le coscienze al nulla mediatico generale, perfettamente riuscita, e come già detto, volta a fare sparire definitivamente lo spirito del sito, data la sua palese inutilità tutt'oggi, ricollegabile al discorso di una AI sempre più presente. Da qui la copertina di un dipinto di Goya dove "Saturno divora uno dei suoi figli"

Una scelta deliberata dei titolari del sito di eliminare i dibattiti e disinnescare le potenzialità e le virtù del luogo virtuale che era. Fine, caput. Nessuna trappola, fatti fuori, che sai mai potrebbero dare fastidio.

E con il beneplacito degli utenti visto che nessuno, a parte rare eccezioni, ha mai alzato una voce o scritto una parola in merito nei lunghi mesi in cui il disinnesco è platealmente avvenuto. Ma stanno qui e pontificano dalla loro mattonella di supposta e sottintesa superiorità.

E ora Debaser è solo un dialogo fra vecchi dalle parole inutili e talmente anacronistiche e scontate e lontane dalla realtà che nemmeno l'intelligenza artificiale di un tostapane potrebbe creare, il tutto a margine di recensioni risibili e completamente inutili".

Bravi tutti!


Questo non l'abbiamo scritto Noi ma è un copia-incolla di un utente (bannato) di un altro sito che ha gli stessi problemi di Debaser, deduco che l'inquisizione sta disinnescando coscienza a tutti spiano, specialmente su siti alternativi e di controinformazione.


Che dire poi della bandierina e del giuramento imposto "against Russia" di chi partecipa al sito? Un eufemismo dire imbarazzante è poco. Alle bandierine ci giocava anni fa il da poco trapassato Emilio Fede con, annessa la politica grottesca che rappresentava, effetti esilaranti. Mentre qui siamo sul tragicomico.


"Poiché è il leader supremo che determina da solo i fini, i suoi strumenti [gli utenti] non devono avere convinzioni morali proprie. Devono, soprattutto, essere impegnati senza riserve nella persona del leader; ma, accanto a questo, la cosa più importante è che siano completamente privi di principi e letteralmente capaci di tutto. Non devono avere ideali propri che vogliono realizzare, né idee su ciò che è giusto o sbagliato che possano interferire con le intenzioni del leader."
La citazione è del premio Nobel F. A. Hayek e si trova nel capitolo 10 di Hayek del 1943, “La via della servitù”. Quel capitolo si intitola “Perché i peggiori raggiungono la vetta”.

G in Debaser si è bevuto il cervello (come disse Carlos prima di sfanculare il tutto) e si è proclamato dittatore del sito e chi non segue le direttive del leader supremo è eliminato. L'Intelligenza "Anale", come il periodo del Covid, fa prolassare la maggior parte dei cervellini.


Quelli che rimangono nel sito accettando "la bandiera Ucraina in casa pagina" sono camerieri, spie, ruffiani, traditori, opportunisti, conformisti, zombi, droghati. Non resta più niente della nobiltà alternativa del sito.


"L’obiettivo finale dell'architettura della censura (la AI) non è solo quello di influenzare ciò che la gente pensa, ma di determinare i confini di ciò che può essere pensato, operando su scala planetaria."


"Ogni livello di controllo è progettato non solo per influenzare le opinioni, ma per strutturare preventivamente il modo in cui tali opinioni possono essere formate".


Le stesse agenzie di intelligence che si sono insediate in tutti i settori che modellano la nostra comprensione non si limitano a controllare il flusso di informazioni, ma programmano il modo in cui elaboriamo le informazioni stesse.


"Il metodo più saggio per mantenere le persone passive e obbedienti è limitare rigorosamente la gamma di opinioni accettabili, ma consentire dibattiti molto vivaci all'interno di tale gamma e persino incoraggiare le opinioni più critiche e dissenzienti.

Ciò dà alle persone l'impressione che sia in atto un libero pensiero, mentre i presupposti del sistema vengono costantemente rafforzati dai limiti imposti allo spettro del dibattito".

"Nietzsche infatti, nella sua critica radicale al concetto di democrazia, scriveva: «Non fa nessuna differenza che siano consentite cinque opinioni diverse, o che ne sia permessa una sola. Chiunque si schieri al di fuori delle cinque opinioni accettate, avrà sempre il gregge contro di sé.» Il gregge e i suoi pastori, ovviamente, ma la censura operata da questi ultimi trova spesso la decisa collaborazione dei sudditi, che sono sempre i primi a scagliarsi contro il pensiero "deviante".

"Nessuno di noi sa qualcosa con certezza; stiamo solo imitando ciò che siamo stati programmati a credere che sia una conoscenza autorevole."

"Quando le persone scoprono che le loro convinzioni più profonde sono state plasmate, che le loro cause appassionate sono state sceneggiate, che persino i loro interessi e i loro gusti culturali sono programmati, che la loro opposizione a certi sistemi è stata anticipata e progettata – cosa rimane dell’autentica esperienza umana?"


"Agli schiavi tradizionali veniva detto che erano una proprietà; agli schiavi moderni viene detto che sono clienti. Gli schiavi tradizionali erano controllati attraverso la paura; quelli moderni attraverso la convenienza. Gli schiavi tradizionali erano tenuti nell’ignoranza; gli schiavi moderni sono sommersi da informazioni manipolate che modellano le loro conclusioni".


"La schiavitù tradizionale era economicamente inefficiente: bisognava ospitare, nutrire e sorvegliare la proprietà. La schiavitù moderna si autoalimenta: gli schiavi pagano i propri dispositivi di monitoraggio, competono per le loro posizioni e attaccano chiunque suggerisca che non sono liberi".

Noi siamo gli AMMUBANNATI DEL BOUNTY.

Rappresentiamo tutti i bannati che spesso sono stati bannati perché gli altri utenti hanno quotato G come a dire oh leggi qua oppure lo hanno contattato in privato.

Adesso fino a che uno trolla e spamma è giusto che se ne vada affanculo ma essere bannati per delle idee no.

Quindi G ci fai schifo e i tuoi galoppini forse ancor di più.

Il sito adesso fa cacare naturalmente è di una noia mortale e speriamo muoia presto dato che comunque è una cosa brutta senza senso senza vita senza contradditorio.

Ma poi è l'AI come riportato sopra che determina stammerda? Oppure da sopra qualcuno ti ha contattato e ti ha detto caccia chi non è mainstream sennò ti facciamo chiudere, oppure sei proprio tu che sei talmente bruciato che funzioni così? Qua siamo in tanti, non siamo d'accordo neanche tra di noi, chi dice AI chi dice da sopra chi dice che hai fatto tutto da solo. Io sono indeciso tra la due e la tre (da sopra o tu).

 di più
editoriale di splinter

Entro su DeBaser per pubblicare l’ennesima recensione, arrivo nella sezione voto, mi accingo a mettere il mio consueto “non voto” e scopro che l’opzione non è più disponibile, ora bisogna per forza dare un voto da 1 a 5. È stato “traumatico” (si fa per dire) per me scoprire che di punto in bianco dare il voto all’opera recensita è diventato obbligatorio.

Prima di entrare nel merito faccio però una breve cronistoria del mio “voto/non voto”. Quando ho cominciato a recensire qui nel lontano 2008 ero appena diciannovenne, ero un recensore ancora acerbo, immaturo, guidato dall’eccessivo entusiasmo, che non aveva ancora ampliato più di tanto i propri orizzonti e che vedeva nelle composizioni tentacolari e ipervirtuose dei Dream Theater il tutto e metteva tutto il resto sotto. In generale per circa due anni ho pensato che la musica progressive fosse l’unico genere in cui si realizzasse il pieno compimento dell’arte musicale, tutto il resto per me erano “canzonette” (non che abbia smesso di sostenere la “superiorità progressiva” ma ora ascolto miriade di gruppi non prog che reputo comunque artistici). Dopo gli anni dell’adolescenza passati ad ascoltare compilation personalizzate con brani pop-punk, post-grunge, nu-metal, ecc., quei brani iperstrutturati e ricchi di virtuosismi, con l’uso di tastiere oltre alle solite chitarre, apparivano come qualcosa di inevitabilmente grandioso, tanto che mi veniva impossibile o difficile dare meno di 5 pallini. DeBaser era allora molto più vivo e frequentato e le critiche sul mio metro di giudizio piovevano di tanto in tanto sulla mia testa. Io non davo molto retta a queste critiche, penso che ognuno di noi non dovrebbe curarsene, però queste hanno finito per stimolarmi una serie di riflessioni che mi hanno portato alla decisione definitiva di non attribuire un giudizio numerico alle opere recensite.

Innanzitutto è molto ma molto difficile essere obiettivi, perché il nostro pensiero è influenzato da un numero incalcolabile di variabili e un ruolo importante lo gioca il nostro inconscio, inoltre è impossibile non farsi trascinare nemmeno un pochino dall’entusiasmo, rimanerne impassibili, che tu sia anche la persona più imparziale del mondo. Un tempo ero molto di parte e molto più trascinato dall’entusiasmo, adesso sono più maturo e ponderato, ma ciò non toglie che io possa avere ancora le mie strane idee sulla musica o un certo campanilismo che potrebbero sbilanciare troppo il mio giudizio verso l’esaltazione.

A rendere difficile la valutazione è anche il fatto che bisogna scegliere in una scala molto ristretta che va da 1 a 5, niente a che vedere con la scala molto ampia (da 1 a 100) di siti come Metallized e Truemetal. Con una scala così ridotta il rischio di essere iniqui in un panorama musicale sterminato è assai alto. In una scala che va dall’1 al 100 si ha un’ampia possibilità di giudizio; posso dare ad esempio un voto fra il 95 e il 100 ai capolavori epocali, rivoluzionari, quelli che segnano la storia, posso dare qualcosa come 85, 90 o poco più ai capolavori di nuova generazione, dall’ispirazione pazzesca ma meno epocali e rivoluzionari, mentre posso dare 80 o poco più al disco molto ispirato e ricco di idee che però non ha ancora la stoffa del capolavoro. Da 1 a 5 invece vuol dire che devo dare 5 sia ai dischi che hanno segnato un’epoca, ma devo darlo anche a lavori moderni molto ispirati ma meno epocali, perché dar loro 4 stelle sarebbe poco. Le 5 stelle che do a “In the Court of the Crimson King” saranno le stesse 5 stelle che do ad un “The Mountain” degli Haken? Sul primo possiamo essere tutti d’accordo che è da 5 stelle, ma sul secondo? Dovrei limitarmi a dargliene 4 ma per un disco della madonna ricco di soluzioni spiazzanti come “The Mountain” non sono troppo poche 4 stelle? Stesso discorso è applicabile al disco prog medio, quello magari poco innovativo ma saldamente ben composto e ben suonato, con arrangiamenti solidi e più o meno variegati e melodie comunque struggenti, penso ad esempio all’ultimo disco degli IQ: 4 stelle sembrano la scelta più naturale per dischi del genere, ma ci sono dischi di questo tipo che spesso hanno dei difetti che potrebbero abbassarne anche di parecchio il giudizio medio, e qui mi viene in mente l’ultimo lavoro di Steven Wilson. Cosa dovrei fare? Dare 3 stelle, cioè una più che sufficienza? Ma a dischi di tale livello posso limitarmi ad una risicata sufficienza solo perché ci sono diversi piccoli difetti? Alla fine mi rendo conto che meno di 4 non si riesce a dare.

Avete visto che casino che si crea? Rischio di dare lo stesso voto a dischi con ben diversa rilevanza innovativa e storica o addirittura a dischi fra cui c’è un marcato divario di creatività e ispirazione, con il risultato di sembrare non solo iniquo ma anche poco credibile. Un’opera complessivamente di spessore può avere difetti notevoli che possono abbassare notevolmente il giudizio, al contrario un’opera più normale può avere numerosi picchi che fanno alzare il voto di parecchio; finisce così che due opere qualitativamente diverse ricevono lo stesso voto. A giocare un ruolo fondamentale sono anche le aspettative circa una nuova uscita: se da un artista ci si aspetta poco anche il disco semplicemente “molto buono” può sembrare un capolavoro e prendersi un voto piuttosto alto, se al contrario l’artista ci ha abituato al capolavoro anche un disco soltanto “ottimo” prenderà un voto più basso; va a finire che il primo si becca tanto quanto o persino più del secondo. Complessivamente è un po’ quello che succede a scuola quando si tenta di dare un voto equo ad un alunno (sebbene lì almeno la scala sia dall’1 al 10): quante volte viene dato un voto alto all’alunno meno bravo solo per alcuni picchi raggiunti durante l’interrogazione e quante volte invece il voto dell’alunno più bravo viene abbassato solo per qualche strafalcione inaspettato; quante volte abbiamo mostrato il nostro malcontento all’insegnante per i voti decisamente poco meritocratici o troppo “condizionati”, “di parte”. La difficoltà di quegli insegnanti io col senno di poi la capisco, perché è veramente difficile dare un voto onesto e imparziale risultando equi e credibili.

Sono inoltre dell’idea che ogni opera abbia il suo fascino intrinseco, pur con tutti i suoi difetti, so che esistono opere incredibili e opere un po’ più normali e terrene ma ognuna di esse è una forma di espressione a suo modo, apprezzabile in tutte le sue sfaccettature, anche quelle negative, non esistono opere brutte, solo diversamente belle; per carità, le porcherie esistono eccome (sono solitamente quelle commerciali e destinate al largo consumo), ma quelle non sono certo definibili opere d’arte. E poi chi ascolta musica sa perfettamente che i dischi invecchiano nel tempo, in male o in bene, il modo in cui li percepiamo può cambiare. Attribuire loro un numero vuol dire ingabbiarli, etichettarli; un numero appena un po’ più alto vorrebbe dire esaltarli in maniera eccessiva, un numero più basso potrebbe invece sminuirli, persino denigrarli, in ogni caso condannarli ad una sentenza definitiva e porre un freno ad una loro rivalutazione futura.

Diciamo che io sono sulla stessa lunghezza d’onda del celebre maestro Alberto Manzi (quello della trasmissione “Non è mai troppo tardi”, che insegnò a leggere e scrivere a milioni di italiani analfabeti): anche secondo lui i voti avrebbero finito per segnare definitamente un alunno, condizionandone il percorso di apprendimento, stroncandone i progressi e perfino screditandolo definitivamente agli occhi altrui; si rifiutò di compilare le schede di valutazione e fu sospeso dall’insegnamento. I dischi funzionano allo stesso modo, chissà quanti dischi hanno finito per essere definitivamente cassati a causa di giudizi perentori e negativi che si sono tramandati nel tempo (mi viene in mente un “Dedicated to Chaos” dei Queensrÿche o un “The Astonishing” dei Dream Theater).

In conclusione di tutto questo lungo discorso… la mia politica d’ora in poi sarà la seguente: darò un 4 politico ai dischi che recensirò, ma in realtà così politico non sarà, perché recensisco perlopiù dischi prog e penso che un disco di tale genere simbolo di splendore e magnificenza difficilmente possa valere meno di 4 stelle; posso dare le 5 stelle al capolavoro di quelli che mi fa sobbalzare dalla sedia ma avrò sempre un po’ di timore a farlo, mentre posso limitarmi a 3 solo di fronte a quei dischi suonati con un po’ di sufficienza ma è molto difficile che siano dischi prog, più probabile che siano dischi più pop. In ogni caso vi invito a non prendere troppo seriamente quei pallini neri. Questo sempre che le autorità di DeBaser non abbiano un ripensamento (chissà, magari anche dopo aver letto questo simpatico dibattito filosofico)...

 di più
editoriale di ZiOn

Con grande dispiacere, vedo che su DeBaser si aggirano sempre utenti che, in maniera provocatoria, pubblicano commenti inopportuni in cui insultano gli altri (soprattutto se più giovani) e denigrano i loro gusti artistici e musicali (soprattutto se sono cose che non gli piacciono o non capiscono).

Costoro, probabilmente in un delirio di onnipotenza, credono di avere poteri divini, i quali gli permetterebbero di giudicare tutto, di decidere cosa è bello e cosa non lo è e, addirittura, di stabilire se qualcosa è musica oppure no.

L'aspetto che più mi colpisce di questi soggetti, di cui evito di fare i nomi, è la totale mancanza di empatia, l'assoluta incapacità di comprendere il punto di vista altrui, l'essere totalmente concentrati su loro stessi, uomini infallibili con in mano le chiavi per accedere all'unica indiscutibile verità.

Credo che questi individui, caratterizzati da un mix di egocentrismo infantile, autocelebrazione noiosa e provocazione fine a se stessa (che spacciano per ironia), dovrebbero avere il coraggio di guardarsi allo specchio e chiedersi, sommessamente, se il problema sono loro e non gli altri; se sono loro a essere terribilmente invecchiati (male, aggiungo) e avere perso qualunque tipo di contatto con la realtà e con quei giovani che, puntualmente, finiscono per disprezzare e insultare nei loro post; e se scrivono certe cose per un unico scopo: autocompatirsi e ricevere attenzioni da parte degli altri.

Tutto questo, però, costerebbe troppo impegno, troppa fatica. Meglio continuare a recitare la parte degli outsider adolescenziali, dei poser snob e incompresi che, sorseggiando un bicchiere di vino, mandano a quel paese un mondo che credono in disfacimento.

Quando gli unici a essere "finiti" potrebbero essere proprio loro.

 di più
editoriale di cofras

Accadde all’improvviso. Non mi accorsi subito di quello che accadeva. Ma accadeva.

Nel bel mezzo della guerra in Ucraina e della strage di Gaza nonostante le dichiarazioni interlocutorie di Trump e quelle farneticanti della Zacharova e di Nethaniau, un fatto senza precedenti accadeva nell’occidente cibernetico.

Debaser perdeva pezzi.

In pochissimo tempo sparivano, senza troppo clamore, personaggi che erano stati importanti nella crescita e diffusione del Deb, in questa frazione di Galassia.

Il primo o uno dei primi della cui scomparsa mi resi conto fu La Salma, non so se divenuto vera salma o solo stanco di noialtri viventi. La sparizione di La Salma mi rattristò anche perché credo fosse un nuragico.

Sicuramente nella storia del Deb le sparizioni saranno state moltissime e solo G potrebbe saperlo con una certa sicurezza. In effetti gli potrei chiedere di creare una apposita applicazione.

Ma io parlo per me e per la modesta conoscenza che ho avuto, in questi quasi 7000 giorni di permanenza, del variegato popolo debaseriano, avendo anche io stesso inanellato numerosi periodi di assenza, anche lunghi, soprattutto nel primo periodo.

Ma torniamo al fatto.

Non è dato modo di sapere se siano stati bannati o semplicemente abbiano deciso di sparire ma di alcuni ho saputo qualcosa.

Macaco già mancava da parecchio ma faceva sporadiche e improvvise apparizioni. Pochi giorni orsono con un commento, non ricordo dove, ci mandava tutti allegramente a quel paese sostenendo che fossimo complici di qualche non meglio identificata nefandezza. A me mancherà anche perché ci faceva arrivare belle cose dal Brasile, dove vive.

Stanlio, tra i più prolifici datori di ascolti a livelli dell’inossidabile dsalva e dell’ inesauribile Battlegod e grande amico del Conte, dopo innumerevoli polemiche, perlopiù inerenti al suo legittimo interesse per quanto accade a Gaza, scompare. Qualcuno sostiene che si sia imbarcato con la flottiglia di Greta ma non si ha la certezza. Il suo attivismo sembrava, forse, fuori luogo, in un sito di recensioni e musica, forse un po’ troppo politicizzato ma, devo dire, a me non disturbava. Non è tutto politica alla fine? Mi mancherà, anche perché pure lui era mezzo nuragico.

Poi ci sono le scomparse a mezzo servizio. Voglio dire Deutenti che all’improvviso non pubblicano più recensioni, non mandano ascolti ma sono presenti, di tanto in tanto, con commentini e commentoni.

Non li nominerò ma loro capiranno. D’altra parte avranno i loro bravi motivi. Mi mancano anche loro ma che ci possiamo fare? Nulla, a parte fargli capire che ci mancano.

Poi c’è il caso più eclatante che è quello di sfascia carrozze, il più nuragico di tutti. Il suo ultimo avvistamento risale al 19 luglio e dopo due mesi di silenzio ancora di lui non c’è traccia. Ora, ciò non vi sembra strano?

Una ridda di ipotesi circolano nel dark web. Chi l’avrebbe visto in Guatemala mentre insegnava il paso doble in un resort. Chi l’avrebbe incontrato in uno dei peggiori bar di Caracas mentre gareggiava a freccette. Chi l’avrebbe visto giocare a snooker in un malfamato pub del Galles. Il più realistico incontro sarebbe quello di Tonino Porcu di S. Giovanni Suergiu che l’avrebbe incrociato mentre, a suo dire, stava dirigendosi sull’isola di S. Pietro e precisamente alla Scogliera Mangiabarche (nella foto) dove aveva intenzione di aprire una rivendita di bulloni in acciaio per navi di passaggio. Non vi enuncio quelle più strane ma girano voci inquietanti.

Ma poi, magari, erano tutti un po’ stanchi e volevano solo prendersi un periodo di riposo dalle fatiche debaseriane. Speriamo.

A questo punto solo G potrebbe avere l’ultima parola e renderci edotti di quanto sta accadendo.

Nel frattempo Trump sta giocando a gin rummy con re Carlo e pare stia pure vincendo. Ajò

 di più
editoriale di Confaloni

Potrà sembrare una questione ormai superata la liceità di esporre immagini cosiddette ardite, al punto da scatenare una procedura censoria. Ma le cronache odierne ci colgono di sorpresa, quasi fossimo riportati indietro nel tempo (Controriforma e dintorni).

Riferiscono le cronache che lo scultore Jago (di cui sinceramente ignoravo l'esistenza) aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook l'annuncio di una sua imminente mostra a Taormina, corredandola con le immagini della sua ultima opera titolata "La David", ovvero la statua di un corpo femminile nudo ispirato al noto "David" di Michelangelo. L'algoritmo del social ha prontamente reagito indignato a fronte di simile oscenità, oscurando sia le immagini, sia inibendo l'accesso alla pagina di Jago per tutti coloro che non sono follower dell'artista. Non sia mai che risulti visibile l'oscenità dal titolo "La David"!

Effettivamente, già in passato episodi del genere si erano verificati, proprio per il fatto che gli algoritmi censori di cui sopra non sono strutturati in modo tale da distinguere tra nudo pornografico e nudo artistico . A quanto pare un'immagine di nudo, secondo questi moderni strumenti, puo` turbare più di tutto il resto che viene diffuso in rete. Evidentemente, immagini di civili in condizioni disagiate in zone di guerra come Gaza e Ucraina sono più tollerabili di una foto di nudo.

Eppure, non posso non far notare al noto Mark Zuckerberg, presidente di società iper tecnologiche come Meta e Facebook e tanto solerte nell'incensare i nuovi politici potenti, che quegli algoritmi entrati in azione potrebbero essere potenziati. Tanto per dire, la censura potrebbe abbattersi anche su immagini allusive ad aspetti scabrosi della realtà. Un esempio potrebbe essere costituito da oggetti insospettabili: lo stesso aereoplano presenta una siluoette che richiama il fallo maschile. E che dire delle gambe di un pianoforte a coda che, nelle case altolocate dei tempi vittoriani, venivano opportunamente coperte per non evocare pensieri impuri?

Insomma, a guardare bene in giro ci sarebbe da censurare tanto, fin troppo. E resta la conferma che la censura sa essere bacchettona e stupida. E i censori hanno qualche problema a rapportarsi con la realtà.

 di più
editoriale di Stanlio

Un mio post del 12 novembre 2025 sul web riportava quanto segue:

Nel 32° giorno dell'aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, un mese e più di blocco, bombardamenti continui e massacri continui contro i civili palestinesi.

- 7 novembre 2023 -
Le informazioni sono fornite dal Ministero della Salute palestinese, l'Ufficio informazioni governativo e l'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari UN.OCHA, e sono aggiornate al 07/11/2023 alle ore 18:00.

Le persone uccise sono 10.328:
4.800 bambini,
2.550 donne
e 596 anziani,
le persone uccise che non sono state ancora identificate sono 995,
tra cui almeno 248 bambini,
il 70% delle persone uccise sono bambini e donne.

I feriti sono 24.808:
5.960 donne
8.067 uomini.

1.031 sono i massacri commessi dall'esercito israeliano direttamente contro le famiglie palestinesi.

42 bambini sono in terapia intensiva.

Sotto le macerie delle case bombardate risultano dispersi 2.660 cittadini,
tra cui almeno 1.270 bambini.

1.500.000 sono gli sfollati in vari governatorati della Striscia di Gaza, ovvero il 70% della popolazione della Striscia di Gaza.

493.000 donne e ragazze sono state sfollate dalle loro case.

710.275 sono accampati nelle scuole dell'UNRWA,
109.755 in altre scuole,
122.000 nelle chiese e negli ospedali,
557.970 ospiti di famiglie e distribuiti in altri luoghi.

Servizi medici:
Colpiti 120 strutture sanitarie,
18 ospedali
e 32 centri sanitari hanno interrotto il servizio,
40 autoambulanze distrutte,
192 operatori sanitari sono stati uccisi dall'esercito israeliano,
18 volontari della protezione civile sono stati presi di mira
e l'unico ospedale oncologico nella Striscia di Gaza ha smesso di operare dopo essere stato preso di mira dall'esercito israeliano.

Elettricità e comunicazioni:
Interruzione completa delle forniture elettriche alla Striscia di Gaza dall'11 ottobre 2023.

L'83% delle linee telefoniche nella Striscia di Gaza sono fuori uso.

Il 50% delle principali linee Internet non funziona a causa di danni alle infrastrutture e carenza di carburante.

Il 54% dei siti web sono inattivi.

Attività scolastica:
2.510 studenti di diversi livelli di istruzione sono stati uccisi dall'inizio dell'aggressione.

246 scuole sono state bombardate, comprese 60 scuole fuori servizio nella Striscia di Gaza.

625.000 studenti sono senza accesso all'istruzione o ad un luogo sicuro dal 7 ottobre 2023.

Mezzi di sostentamento:
Le attuali scorte di beni di prima necessità sono sufficienti solo per cinque giorni.

Solo 5 panifici su 24 panifici convenzionati con il Programma Alimentare Mondiale sono operativi e forniscono pane ai cittadini.

La mancanza di carburante minaccia di fermare tutto questo in qualsiasi momento.

11 panifici nella Striscia di Gaza sono stati bombardati dall'esercito israeliano.

L'unico mulino funzionante a Gaza non è in grado di macinare il grano a causa della mancanza di elettricità e carburante.

La distribuzione di qualsiasi tipo di aiuto alimentare agli sfollati nel Nord di Gaza è stata interrotta, in seguito all'intensificarsi delle operazioni di terra da parte dell'esercito israeliano.

Acqua e servizi igienico-sanitari:
Centinaia di migliaia di residenti nella Striscia di Gaza si trovano ad affrontare gravi carenze idriche, il che fa temere la siccità e le malattie trasmesse dall'acqua a causa del consumo di acqua da fonti non sicure.

C"è un'interruzione completa della fornitura nelle reti di distribuzione dell'acqua.

65 le stazioni di pompaggio delle acque reflue si sono fermate, aumentando il rischio di straripamenti di liquami.

60 pozzi d'acqua hanno smesso di funzionare a causa di un'interruzione del carburante.

La quota media pro capite di acqua potabile e per tutti gli usi è scesa a soli 3 litri al giorno.

Distruzione di case e strutture:
25.000 tonnellate di esplosivo sono state sganciate sulla Striscia di Gaza, l'equivalente di due bombe nucleari.

52 moschee sono state completamente distrutte e 3 chiese gravemente danneggiate.

200.000 unità abitative sono state danneggiate dall'aggressione israeliana.

88 sedi governative e decine di strutture pubbliche e di servizio sono state completamente distrutte.

8.000 edifici residenziali sono stati completamente distrutti e inabitabili.

Questo succedeva il 7 novembre 2023 e dei successivi numeri letti sui giornali finora ho perso il conto oramai ma stanno scritti nero su bianco per sempre.

La Palestina ed i palestinesi devono tornare liberi subito ed Israele deve smettere i suoi crimini che durano da quasi 80 anni!

 di più
editoriale di dado

Sono giorni di tremenda calura nel cagliaritano. Ieri pomeriggio, alla fine del primo set di una partita di tennis, mi sono dovuto cambiare la maglietta. Era madida, zuppa: peso stimato tre chili. E’ naturale che poi il vicino, al mio rientro, mi abbia detto per l’ennesima volta: “Stai dimagrendo?” e io: “Sono solo delle partite di tennis”, ma so che in realtà è della mia sanità mentale che si tratta. Il tennis è una medicina: riempie le ore vuote di questi pomeriggi estivi e manda il cervello in vacanza per un pò, prima che i pensieri diventino realmente insopportabili quanto questa afa estiva.

Oggi, diciotto agosto, nuovamente si riparte con la stessa aria opprimente. Nonostante ciò, si trascorre una serena mattina: un po’ di riposo, qualche lettura (compreso un salto su debaser) e una seconda visione di Hollywood Party. Ma è il pomeriggio l’ora del giorno in cui i pensieri si adombrano. Al rientro a casa, dopo un pranzo frugale, la mente vaglia le due opzioni: tengo spenta l’aria condizionata e mi sdraio su un duro materassino sul quale col mio sudore lascerò la “mia” sindone o la accendo e mi isolo dal resto del mondo per restare solo coi miei pensieri?

Tudutudutututututu Tudutudutututututu Tudutudutututututu Tudutudutututututu

“Ciao pa’, dimmi?”

“Davide, qualche parte sta piovendo. Andiamo a vedere?”

Ok, il materassino non mi avrà.

Dopo due estati di caldo infernale e siccità sahariana, in questo agosto stanno tornando i temporali. Sin da bambino ne sentivo parlare, quando, senza macchine refrigeranti, al caldo non c’era nessuna risposta, fino a che, dopo Ferragosto, arrivava la pioggia e ci si preparava a vendemmiare”.

Insomma, in tre minuti, sono in macchina, e dopo altri tre sono da mio padre che, con i temporali all’orizzonte, non riesce a stare chiuso in casa.

“Dove andiamo?” Nel campidano il cielo è terso (come sempre), ma a nord-est in lontananza si scorgono delle nubi: “Sembrano troppo lontane e nel corso del viaggio potrebbero dileguarsi”. “Usciamo dall’abitato e vediamo meglio”. Un paio di chilometri e l’orizzonte si apre davanti a noi: dall’altra parte, a est, oltre Cagliari, oltre lo stagno, non si vede nulla! Le montagne che dal Campidano vanno fino all’iglesiente - dando le spalle alla costa di Pula con le sue meravigliose spiagge - sono coperte da delle imponenti nuvole nere.

Io e mio padre siamo due persone abbastanza riservate, poco inclini a parlare in modo diretto dei nostri affetti e dei nostri sentimenti. Il nostro pensiero sul mondo, le nostre sensazioni sulle nostre vite le condividiamo nelle pieghe di altri discorsi o dentro un’espressione del viso. Il nostro legame è viscerale.

Il viaggio, quindi, trascorre piacevolmente, in sottofondo Nico mi parla del suo cuore:

"My heart is empty

But the songs I sing

Are filled with love for you"

Per chi sia l’amore a cui sto pensando non importa. Siamo quasi a Capoterra, quando, sulla strada per Gutturu Mannu, la grande gola, e per la riserva WWF, mio padre mi avverte: “Tra trenta secondi inizia a piovere”. Non azzecca spesso, gli piace provarci e poi riderci sù.

Questa volta è diverso.

Venti, ventuno, ventidue.

Arriva la prima goccia, poi la seconda, la terza, mentre l’intensità aumenta.

Trenta, trentuno, trentadue.

E’ iniziato il nubifragio, io rallento, ma, nonostante qualche titubanza, di rientrare non se ne parla. Improvvisamente, si procede a passo d’uomo, ma si procede, timorosamente.

Perché le sensazioni che dà la pioggia estiva sono molteplici. Rigenera, alleggerisce, libera.

Il paesaggio intorno a noi, non è più quello delle spiagge cristalline o quello di Cagliari, la città di mare. Ci siamo addentrati nel bosco fatto di carrubi e querce. Siamo nella penombra, mentre il sole batte dieci chilometri più in là. I brutti pensieri pure.

Al rientro, Nico ha lasciato il posto a Dave Gahan che canta:

I’m taking a ride with my best friend

Eh, sì, caro Dave, oggi va proprio così.

Al rientro per un attimo mi viene in mente Woody Allen, in Manhattan:

“Be’, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Be’, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me… io direi… il buon vecchio Groucho Marx tanto per dirne una, e Joe DiMaggio e… il secondo movimento della sinfonia Jupiter… Louis Armstrong, l’incisione Potato Head Blues… i film svedesi naturalmente… L’educazione sentimentale di Flaubert… Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili… mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy…”

… una corsa col papà, verso un temporale estivo.

 di più
editoriale di cofras

La cosa si ingrossa. Titolo appropriato per questo fenomeno della canzone oscena. E apposta si chiama Cantoscena una delle produzioni non meglio identificate che propone codeste canzoni. Presunti ripescaggi, dicono loro, di vecchie cose, gardacaso boicottate negli anni 60, 70 e 80 da quei benpensanti dell RAI e delle case discografiche.

In pochi giorni dagli iniziali pochi ascolti, in un crescendo fantasmagoricorgasmico sono arrivati ad oltre 100000 e non si fermano più. La cosa che un pò preoccupa è il livello, che dire infimo è fargli un complimento, dei commenti sul tubo.

L'ultima che ho sentito è Amore Nero di tale Gina Gocci, probabile sorellina, ma questo lo dico io, di Gino Soccio visto il contenuto musicale. E il contenuto, a parte i testi osceni, non è nemmeno male. Un bel funky che non avrebbe sfigurato nelle discoteche anni '70.

C'è poi La Topastra di tale Mary Blu datata 1969 con tanto di storia fasulla allegata e persino dotata di copertina 45 giri usurata a sufficienza da sembrare vera. Anche qui il testo è veramente pornografico e tratta di una ragazza di periferia ribelle e disinibita. In pochi giorni ha raccolto quasi 100000 visualizzazioni.

Ma non è tutto qui. C'è Vera Luna, c'è Marika Ragazza Pepe e varie altre, tutte molto brave e molto porche.

Ma non si sarebbe potuto fare di meglio con l'intelligenza artificiale. Qui di intelligenza sembra essercene ben poca.

Ma #forse è solo una sensazione...

 di più
editoriale di Stanlio

Max tra le tante cose compone canzoni, suona la chitarra, ed è un mio ex collega genovese, andato in prepensionamento da uno o due anni, ogni spesso mi manda una email a me e ad una lunga lista di gente che non conosco ma lui sì, gli ho risposto che avrei copiaincollato la sua ultima qui sul DeBasio e l'ho invitato ad iscriversi e partecipare, chissà forse se gli gira giusto lo farà, l'oggetto della mail in questione l'ho meso come titolo dell'editoriale, premetto che a Max piace saltare da palo in frasca riuscendo a legare tutto il discorso a modo suo, eccovela qui:

.:. Gianfranco Saracino, il ragazzo della Floris che gli piace giocare a scacchi. Ha un Potere Sconosciuto.

Gianfranco e' Forte. Non parla mai,

Non ti saluta.

Pero' se lo fa allora vuol dire che gli sei simpatico !

E' un analista programmatore estremamente specializzato in Informatica. Tortura le Intelligenze Artificiali, le sfianca Sa tutti i loro segreti. Conosce i loro programmi che cosa gli abbiano impiantato dentro la schiena, di disco rigido. Me lo fa vedere sul Monitor, le loro analisi di questi signorine, analisi, o grafici preimpostati, dati. I linguaggi.

Praticamente, e' lui l' Intelligente Naturale che conosce come sono impostate quelle Artificiali.

Vengono vestite con gonne a pois blu su tessuto bianco raso. Lui, tonno al naturale Palmiera, adopera di inverno i classici blue jeans e la maglietta con sopra il maglione. Va in giro cosi'. Come faccio io. Di necessità vestizionaria.

Halt, non modiferoja. Mai non sara' possibile, altro.

Ha un Potere Unico nelle sue mani. Narrano delle Leggende su lui. Che venga da un Mondo Sconosciuto. Nemmeno Alieno, perche' gli Alieni ormai si conoscono.

Dicevo, me le fa vedere. Dice, "Guarda". E io guardo. "Guarda qui", e io guardo li'. Col microscopio.

Sovviene Abantantuono in un vecchio trailer suo.

Spot.

Passeggia au' e giu' per la stanza fumando, un po' ricurvo, coi capelli lunghi grigi da INVENTORE.

Con le pantofole grigie rotte. Sembra me, ma io non fumo. E sin Ignorante, rispettabile.

"Rispettabile, formage et supple' Elementari, Medie e Superiori. Corso di Laurea, Watson. E Dottorato pure, Roger Watson !"

In effetti osservo uno schermo nero, pieno di numeri strani, simboli alfanumerici che....che..... soltanto lui conosce. Un linguaggio nuovo. Di un Altro Universo Parallelo, pare. Lo chiameremo Y. E' una nuova Scienza, che non ha niente a che vedere con la Scienza che conosciamo. E' uno.. Scienziao Pazzo. Qui ha i capelli corti, ma di solito sono lunghi e grigi. A me piace la sua figura. Rievoca il Genio Compreso si', ma Mistefioso. E Matto. E' impenetrabile.

Fuma un casino ma non ricordo bene quali marche di siga. Credo che sia piu' giovane di me, ma di poco. E' Henry. Henry il Potente Laser miratore. Mirafiore. Mira come Marty Feldman, l' Occhio che Uccide. 40° gradi Fahrenheit all' Ombra del Lenzuolo. Lo Squadratore Biochimico. Ali', il Fisico. L' Esaminatore degli Screening. Lui apprende quello che uno sa guardandolo in faccia. Capta tutte le informazioni. I Raggi dei suoi occhi portano dentro di lui tutte le informazioni che vede dentro il cranio di chi e' ignaro di essere una cavia per spionaggio astrale.

E' Cosmico. Paranormale. X- Files.

Quando gioca non e' lui che gioca a scacchi, ma sono gli scacchi che giocano con lui, lo vogliono sempre sfidare. Gli fa Rabbia. E' l' Uomo che Sapeva Troppo.

Una Teoria di questo Illustre Scienzuato, una delle tante, che mi ha spiegato, e che io ho' Honore' di conoscere, ovviamente e lui, non la Teoria, ma poi si', anche la Teoria, e' questa (e' famosa vediamo se me la ricordo ... mm non me la ricordo.. una e' la Teoria dell' Atomo, mi sembra. L' Infinito... E' inutile, non me la ricordo). Vorrei parlarvi del suo Potere Misterioso. Credo di Poterlo fare. Non il Potere. Non credo che mi abbia detto che fosse un Segreto. Mah' quasi quasi.. ve lo dico. Tra l' altro e' anche Depositario di un Segreto troppo importante che non posso dire, davvero, e non lo sa. Non lo sa, ma bisogna che si seppia.

Quello che detiene di Potere Incredibile, e' questo

(straordinario) : Da come tu gli parli, da come tu ti muovi, e i gesti che fai, lui capisce se stai dicendo la Verita' oppure se e' una Bugia.

Se tu gli racconti la Verita' accompagnata pero' da piccoli segni distorti e comunque gli sei simpatico ti parla e ti spiega normale. Ma se tu gli menti, se ne accorge e te lo fa capire.... lo capisci.

Da quel momento ...

in poi si chiude a riccio a Riccione. Gli salgono i granchi sul materassino mentre fa il Morto al Largo. Ogni menzogna mette da parte di chi la racconta una specie di muro tra la persona e lui.

Chi Mente si gioca completamente un Amico.

Altri, non come lui, non sono capaci di tale coerenza. Fingono di continuare di essere Amici, ma in realta' tutti se la legano al dito, con l' intento alla prossima occasione futura che lo permetta, di restituire. E' anche logico e normale, se vogliamo, pero' e' Ipocrita. Molti accettano l' Ipocrisia per paura di rompere relazioni, si sforzano di dimenticare, perdonare, soprassedere.

E' proprio qui che entra in scena il Diavolo.

Vede nella tua spaccatura, un' ottima occasione.

Se non siamo capaci, si offre lui di aiuto poiche' il Dio cattolico che ci hanno preconfigurato, non potra' mai farlo direttamente. Manda finti Angeli ad aiutarci. Ma li manda. E questo ci compromette. Altro non puo'.

D' altronde uno che vuole mettere un rubinetto non e' di solito capace a costruirlo. Deve fidarsi di uno che lavori per lui, uno specialista, un artigiano.

L' Idraulico dovrebbe appartenere all' Arcano Maggiore del Demone Leviathan, il Mostro Marino, che Governa le Acque.

Se uno gli piace fare il Ricercatore Demonologo, potrebbe cercare a quale Arcano Maggiore di Demone appartenga invece Gianfranco Saracino.

Pensandoci, mi vengono in mente dei nomi di Diavoli noti, ma non ne sono sicuro.

Gia' e' difficile riuscire ad inquadrare personalita' complesse e indecifrabili come Gianfranco. Figuriamoci associarlo ad un Diavolo di appartenenza, specifico mandante, e saperne il nome

I Principali sono 7 .:.

Poi ha messo una foto (quella che vedete sopra e che presumo sia quella di questo famigerato Gianfranco Saracino) & il link di questo video

 di più
editoriale di Buckley

Mi piacerebbe sapere qual'é il livello di masochismo che spinge molti utenti di questo sito ad esporsi a qualsivoglia insulto e/o apprezzamento nello scrivere una recensione. Questi "eroi" perché sono eroi, hanno tutta la mia ammirazione che desidero condividere con questo mio mini editoriale.
Cordialità

 di più
editoriale di G

Noi siamo DeBaser e voi ci fate schifo.
Ci fate schifo voi e ci fa schifo come avete ridotto l’Internet.
Ci fanno schifo i contenuti monetizzati, i cookies e gli algoritmi di tracciamento, il SEO taroccato, la pubblicità invasiva e onnipresente.
Ci fa schifo il mercato dell’attenzione.
Ci fanno schifo i bilioni di dollari fatti offrendo servizi “gratuiti”, e i polli che non si accorgono che quel gratuito, gratuito non è.

Che il prezzo lo pagano quando non si ricordano più quello che stavano facendo e perché lo stavano facendo.
Quando finiscono col comprarsi un orologio che non volevano e che adesso è solo la misura del tempo che hanno sprecato regalando i loro pensieri a certi sciacalli.

Noi siamo DeBaser e non vendiamo orologi.
Noi ci facciamo da noi e diventiamo quello che vogliamo diventare.
Noi cerchiamo per trovare qualcosa da ricordare e di cui scrivere.
E per questo usiamo i ricordi degli altri.
A questo serviranno i nostri ricordi.
Condividere non è una parola in vendita.

A noi interessano le opinioni, le idee, non le persone o i “fatti”.
Le idee non comprano orologi, le opinioni sono più oneste dei fatti quando si parla di arte.

DeBaser non è un social network.
Non è un contenitore di immagini, trend o battute virali.
DeBaser è un luogo di pensiero e confronto, una comunità in cui si parla di musica, cinema, arte e cultura con rispetto e passione, ma senza compromessi.

Il nostro primo slogan diceva:
“de-stroy, de-regulate the editorial business.”
Contro gli schemi di un’industria editoriale che aveva trasformato la cultura in merce da vendere, visibilità da acquistare e traffico da manipolare.

Quel business editoriale — con tutte le sue contraddizioni e disonestà — era almeno riconoscibile: pagavi una copia di un disco o un libro, pagavi un giornale o una rivista, andavi in edicola (quando ancora esistevano) o in libreria (quando ancora c’erano), e in cambio ricevevi contenuti reali, spesso corposi, frutto di lavoro e passione.

Oggi, però, la cultura è entrata in un nuovo vortice di mercificazione: i social media hanno trasformato tutto in un flusso infinito, un ciclo di distrazione continua.
Il valore si misura in secondi di attenzione, non in qualità o riflessione.
Le librerie si svuotano, le edicole chiudono, e il contenuto si riduce a un prodotto consumabile e subito dimenticabile.

Sui social, la cultura si piega alla logica dell’immediato e del superficiale, dove la visibilità si compra e si vende, dove l’algoritmo detta legge su ciò che “merita” attenzione, e dove l’interesse vero viene soffocato in nome del consenso facile.

In questo scenario, DeBaser è un atto di resistenza.
Non siamo qui per assecondare quel sistema.
Non vogliamo accodarcisi o nutrirlo.
Vogliamo sovvertirlo, ricostruire spazi di senso dove il tempo non sia più un nemico, ma un alleato.

Non siamo qui per intrattenere passivamente. Siamo qui per coinvolgere attivamente.
Perché ogni disco, ogni film, ogni opera d’arte merita più di uno scroll distratto.
Merita un ascolto vero, una lettura attenta, una parola che faccia la differenza.

DeBaser è fatto da chi ama scrivere senza inseguire premi o audience,
da chi legge senza voler essere profilato o venduto,
da chi commenta senza cercare facili consensi o applausi.

Non edulcoriamo, non banalizziamo, non cediamo alle logiche del mercato.
Non siamo un prodotto da vendere, né un palcoscenico da calpestare per un like.
Scriviamo perché crediamo che parlare di arte sia un atto di resistenza culturale, un antidoto alla superficialità.

Non cerchiamo il consenso di massa.
Cerchiamo la sincerità di pochi.
Non vogliamo piacere a tutti.
E questo ci rende liberi.

Siamo la voce di chi non si accontenta, di chi vuole capire, discutere, cambiare idea.
Siamo il rifugio per chi non sopporta più la cultura usa-e-getta.
Siamo la casa di chi ha bisogno di spazio per il dubbio, per la contraddizione, per la scoperta.

Siamo DeBaser.
Siamo ciò che non si vede subito, ma che fa la differenza nel tempo.
Siamo la scintilla che riaccende l’interesse vero.
Siamo la comunità che non smette di cercare.

E se questo manifesto ti parla, allora sei dei nostri.

 di più
editoriale di Stanlio

Due notizie di oggi ricavate dal Fatto Quotidiano & dal Manifesto giusto per non girarsi dall'altra parte e restare indifferenti di quanto continua ad accadere sotto i nostri occhi...

Ora che i bombardamenti israeliani han ferito (in maniera lieve ad una gamba) padre Gabriel Romanelli a Gaza, s'è svegliato il nuovo Papa, dalla Diocesi di Roma: "Dopo 60mila morti palestinesi servono tutte le misure per fermare un deplorevole bagno di sangue"

Riferisce il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin "A seguito dell’attacco militare israeliano contro la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Comunità che dall’inizio della guerra ha dato rifugio a oltre cinquecento persone in fuga. È stato ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, a cui Papa Francesco, dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, telefonava ogni sera, verso le 19 italiane, per tenersi informato sull’evolversi della situazione nella Striscia di Gaza e per manifestare a tutti gli abitanti la sua vicinanza. Bergoglio ha telefonato al sacerdote fino a due giorni prima di morire."

Anche il parroco (del nostro quartiere a Marghera) degli "ultimi" non sta zitto di fronte ai 60.000 morti ammazzati in Palestina durante quesi ultimi 2 anni, grazie ai bombardamenti quotidiani voluti in primis da Netanyahitler (il quale ha il suo "bel" tornaconto a non mettere la parola fine).

«Ciò che è criminale è il genocidio. E finora non è stato condannato» così risponde alla giornalista Laura Kocci de "il manifesto":

«La notizia non è che è stata attaccata la parrocchia di Gaza.

La notizia è che sono stati uccisi altri palestinesi, dopo gli oltre sessantamila già ammazzati in questi mesi.»

D. Don Capovilla, è grave che l’esercito israeliano abbia attaccato una parrocchia?

R. Che venga bombardata una chiesa o una moschea, che i morti siano musulmani o cristiani è secondario. Ciò che è criminale è il genocidio del popolo palestinese. E finora — penso anche al governo italiano,- il genocidio non è stato condannato.

D. Israele ha sempre dichiarato di non voler colpire “luoghi sacri”…

R. Ogni persona è un luogo sacro.

D. Si parla di un errore di tiro da parte di un carro armato…

R. Bisogna sempre trovare giustificazioni per le azioni di Israele. Ma sono scuse che non valgono nulla. Bombardamento intenzionale o no, l’obiettivo è chiaro: l’allontanamento e l’eliminazione del popolo palestinese. Da questo punto di vista, non è vero che hanno sbagliato mira.

D. In che senso?

R. Quando il ministro degli Esteri israeliano Katz annuncia di voler deportare in un’area circoscritta vicino Rafah prima le centinaia di migliaia di palestinesi che ora si trovano ad al Mawasi e poi l’intera popolazione della Striscia di Gaza, significa che si sta pianificando un genocidio. Non sono ipotesi, è un obiettivo chiaro. La mira quindi l’hanno presa molto bene.

D. Nel libro «Sotto il cielo di Gaza» scrivete che «ignorare il massacro in corso sia perché si volge lo sguardo altrove sia perché si vive l’ignoranza della questione palestinese, facendola iniziare dal 7 ottobre 2023, è colpa inescusabile e avrà conseguenze distruttive anche per il nostro presente e futuro».

R. Lo smantellamento del diritto internazionale da parte del governo di Israele, che fa quello che vuole nel silenzio della comunità internazionale, provocherà conseguenze inimmaginabili per l’ordine mondiale. È dal 1948 che gli israeliani vogliono eliminare non i cristiani ma il popolo palestinese, come ha detto anche monsignor Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e Palestina, in occasione dell’aggressione contro la comunità cristiana di Taybeh in Cisgiordania da parte dei coloni. È così dal 1948, così è stato fatto a Gaza e così ora vogliono fare in Cisgiordania: questi tre passaggi sono parte di un unico progetto.

So che a qualcuno da fastidio questo mio reiterare sulla questione attuale in Palestina, però quel che succede lì è intollerabile!

 di più
editoriale di Confaloni

A distanza di giorni dai fatti riguardanti il chiaccheratissimo matrimonio di Jeff Bezos a Venezia mi sono deciso di scrivere brevi considerazioni su certi aspetti sconcertanti della vicenda.

Senza ricordare i momenti salienti dell'evento (parto dal presupposto che non sia necessario qui specificarli), certi aspetti vanno posti in risalto a dimostrazione dello stato di salute generale dell'Italia. Non metto in questione quanto può legare due persone (peraltro non proprio anonime) che si sposano. Magari se avessero optato per una cerimonia più sobria e minimale non avrebbero sfigurato , andando in controtendenza a certo gigantismo pacchiano oggi purtroppo prevalente, risparmiando alla città di Venezia tutta una serie di misure di sicurezza per garantire un'oasi di tranquillità per gli sposi e gli invitati.

Ma l'aspetto più discutibile, a mio avviso, è stata la decisione di Jeff Bezos (multimiliardario fondatore e presidente di un colosso come Amazon ) di devolvere a favore di Venezia la modica cifra di 3 milioni (euro o dollari non saprei con precisione). Mossa talmente generosa (!) da essere accolta con favore dal sindaco della città (non sto neppure a nominarlo) con la motivazione che in tal modo il buon nome di Venezia ne trarrà lustro e favorirà il flusso turistico da tutto il mondo.

Ora, dato per assodato che la città di cui sopra è già nota internazionalmente (e non occorre spiegare il motivo), saltano all'occhio alcune incongruenze:

1) un multimiliardario come Bezos che elargisce la cifra sopra citata è tutto fuorché munifico, è soltanto un taccagno che si limita ad offrire il caffè ai veneziani. Se proprio voleva sdebitarsi, in considerazione dei costi sostenuti dal comune di Venezia per l'aspetto securitario di un matrimonio e dei relativi festeggiamenti nell'arco di tre giorni, un contributo di un miliardo ( possibilmente in euro data la svalutazione del dollaro in questi ultimi mesi) sarebbe stato sinonimo di un reale finanziamento per Venezia ( e non mi si dica che per un multimiliardario terzo uomo ricco al mondo ciò sarebbe stato oneroso, visto il posizionamento di Amazon );

2) ma anche assunto che il bel gesto di cui sopra non fosse avvenuto, qui il punto dolente è costituito dalle autorità locali (senza parlare del fantomatico ministero governativo del Turismo, in capo ad un'ineffabile ministra impelagata in note grane giudiziarie e non proprio finora all'altezza del ruolo). Come possono sostenere che quei 3 milioni donati da Bezos possano contribuire alla buona causa di Venezia? Non sorge in loro il sospetto che si tratti di una cifra irrisoria e che, in casi come le nozze di Bezos, la cosiddetta tassa di soggiorno dovrebbe essere molto più salata? Forse ciò gioverebbe pure ai ricavi del settore turistico, a dimostrazione della nostra consapevolezza del valore dei nostri beni culturali.

Da quanto sopra ne discende che la tutela del patrimonio artistico, culturale e naturale dell'Italia, al netto di tante sparate retoriche, non è adeguata alle necessità e spesso è al di sotto del minimo sindacale per miopia di chi gestisce la res publica. E non serve certo tirare in ballo il fenomeno dell'overtourism che affligge tante città d'arte in Europa e in altre parti del mondo. In Italia non c'è una spiccata sensibilità sul problema (anche da parte di tanti connazionali) e si continua a sostenere che il turismo sarebbe il nostro petrolio, ignorando l'importanza di altri comparti produttivi.

Intanto, al netto di certi atteggiamenti nazionalistici prevalenti anche qui da noi, per i turisti in visita in Italia vale l'impressione di trovarsi in una nazione bizzarra, lassista, quasi un paese dei balocchi per ricchi e per turisti "mordi e fuggi" come poteva essere ai tempi del Grand Tour (si legga cosa scriveva Goethe verso la fine del '700). E non si dimentichi che quelli erano tempi di decadenza per la penisola italiana, non ancora pervenuta all'unità. Ora che siamo nel 2025 non c'è da consolarsi per tale affinità.

 di più
editoriale di JpLoyRow

Bazzico su codesto sito dal 2021, inizialmente con recensioni "coglioneggianti" in cui recensivo Sfera Ebbasta o parenti simili. Dopo un periodo di pausa (più o meno due anni) nel 2023 ritorno con recensioni serie, che alterno in musicali e cinematografiche. Ora faccio dell'altro nella vita, ma ho passato una decina d'anni a scriverne professionalmente (roba incredibile, venivo pagato) e un po' di queste le ho riadattate con un copia-incolla (il motivo del fatto che ad un certo punto ne spedissi tante, diciamo che, tolte un paio di aggiustatine, le avevo belle e pronte).

G, gran boss, tempo fa, in un suo editoriale, si chiedeva come stesse codesto sito, e si rispose maluccio. Il punto, signori, è a mio avviso l'utenza. Cioè, in tanti anni di attività sono state recensite, almeno musicalmente, opere di qualsiasi tipo, e alcune vantano doppioni su doppioni se non di più. E' ovvio che si continuerà a recensire sempre le stesse cose, visto che le uscite sono poche e nemmeno esaltanti. Il lamento continuo di quelli che dicono: "Eh, ma siamo alla quinta recensione di...", gente, sveglia, i nuovi utenti che si iscriveranno al sito, che magari vent'anni fa bazzicavano altrove, continueranno a scrivere di cose già trattate, perchè o si chiude baracca e burattini o che cacchio vuoi recensire se è già stato recensito tutto? Io, nel mio piccolo, ho sempre provato a recensire cose che magari avevano già recensito altri magari 15-20 anni fa, diciamo che un aggiustatina andava data, o quando ho recensito cose note (vedi "Creuza de ma") l'ho fatto provando ad essere il meno ripetitivo possibile.

In ambito cinematografico il discorso potrebbe, e dico potrebbe, essere diverso. Ci sono un sacco di film da recensire, ma se vai a scrivere qualcosa di un'opera degli anni '40 ci sarà sempre quello che si lamenta perchè era meglio parlare di qualcosa di nuovo, senza contare che in ambito cinematografico mi pare che l'utenza del sito sia più gelida.

Pare, così ho letto, che il sito conterebbe 25.000 iscritti, epperò a scrivere, intervenire, sono sempre i soliti quattro gatti. E' diventato un circolino ombelicale in cui, pochi eletti, stancamente, si scambiano opinioni con poca voglia. Molti leggono, poi passano oltre. Fanno bene, credo. Senza contare che un giovane qui dentro scapperebbe dopo pochi giorni (si veda il "caso" Asfodelo) visto che uno come me, ad agosto 41 anni, viene considerato giovane: non oso immaginare la pletora di 60enni che popolano il sito. 60enni che sono rimasti tragicamente fermi agli anni '70, nel linguaggio e nei contenuti. Nell'ordine abbiamo gente che non si è mai (ri)avuta dagli anni '80; quello che non ascolta nulla post-1980; chi oltre al rock e al prog non va (se provi a parlare di elettronica qui dentro vieni fucilato) e gente che parla ancora di "fasci" e "sbirraglia", manca solo "borghesi tutti appesi" e il negozio di antiquariato è al completo. Insomma, che l'Italia non sia un paese per giovani Debaser lo conferma pienamente.

Leggendo recensioni del passato, epoca 2008-2010, più in là non sono andato, mi è sembrato che ci fosse un fermento notevole, nei commenti e nelle proposte (non solo musicali). C'era un bel mix di giovani e meno giovani: ora quei giovani sono invecchiati, di nuovi non ne arrivano, e hai voglia a mettere la sezione in lingua inglese, qui ormai pare l'ospizio in fondo al viale. Se poi gli alti piani s'inventano pure quella minchiata del Bot, diciamocelo, c'è voglia di smontare tutto, evidentemente.

 di più
editoriale di Stanlio

Qua in Italy ma non solo, pure in Francia, Germania, Regno Unito ecc. cioè Europa & pure negli Staes, se qualche scalmanato o terrorista pseudoislamico o altro, ammazza o ferisce qualcuno, scoppia subito un finimondo mediatico/istituzionale, mentre invece anche questi ultimi 73 morti ammazzati palestinesi non suscitano più nemmeno un alzata di ciglia poichè ci si è assuefatti a queste operazioni terroristiche netanyahuesche/israeliane contro chiunque vuoi che sia Hamas, o un semplice ammalato/a o bambino/a, donna, anziano, e uomini comuni disarmati ed indifesi che niente hanno a che fare con Hamas.

Non so quanti si rendano conto o sappiano che da quando Israele ha iniziato i suoi bombardamenti contro la Palestina ha causato oltre 55.000 morti, di cui circa 20.000 minori, anche oggi almeno 73 persone sono state uccise da Israele dall’alba,, tra cui 33 in cerca di aiuti presso i centri di assistenza della contestata Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche secondo cui 13 persone sono morte in un attacco delle forze israeliane su una tenda ad al-Mawasi, nel sud.

Non so nemmeno quanti si rendano conto o sappiano che i Territori Palestinesi siano stati invasi quasi tutti impunemente da Israele e dai coloni ebrei a tutt'oggi con estrema violenza senza che l'occidente (e non solo) muovesse un dito a favore della Palestina.

Come diceva nell'ultima parte della sua canzone Fabrizio De Andrè?

Ah sì:

Anche se ora ve ne fregate
Voi quella notte, voi c'eravate

E se nei vostri quartieri
Tutto è rimasto come ieri

Senza le barricate
Senza feriti, senza granate


Se avete preso per buone
Le "verità" della televisione
Anche se allora vi siete assolti
Siete lo stesso coinvolti

E se credete ora
Che tutto sia come prima

Perché avete votato ancora
La sicurezza, la disciplina
Convinti di allontanare
La paura di cambiare
Verremo ancora alle vostre porte
E grideremo ancora più forte
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti

 di più
editoriale di Flame

Ieri ho incontrato il mio amico Barlìk per un aperitivo. Il suo nome all’anagrafe è Pieredgardo, ma i suoi genitori nel chiamarlo così sono entrati in aperto conflitto con i suoi connotati. Barlìk ci ha provato tutta la vita a mettere su un’aria da “Apocalisse? Ci siamo!” con cui ammantarsi per potersi permettere il nome Pieredgardo. Niente da fare. La sua insopportabile ed inesorabile solarità ha sempre avuto il sopravvento e così è diventato Barlìk, anche per via della sua occupazione: Barlìk fa l’affrancalettere per VIP, è una promettente lingua della filatelia nazionale.

Una volta il fotografo da cui era andato a farsi fare un po’ di fototessere, lo guardò bene in faccia con aria assai perplessa, poi dopo vari tentativi con luci e inquadrature diverse, disse “guardi, non riesco proprio a far saltare fuori una faccia da Pieredgardo, e dato che questa foto va a finire sulla carta d’identità, prima di fare quella definitiva, le consiglierei almeno un diverso taglio di capelli, magari la cosa si aggiusta. Dica al suo barbiere di tentare un taglio da spurghista di centrali nucleari”. Alla fine il fotografo non riuscì comunque a cavare un ragno dal buco “Mi arrendo! Farebbe meglio a cambiare nome”. Concordò con lui anche la stradale che ad un controllo volle visionare la carta d’identità del mio amico dopo aver visto la foto sulla patente.

Comunque, dopo aver ordinato lui un Pinapple H bomb, ed io un Trafalgar Squirtin’, Barlìk si è messo a spiegarmi il suo punto di vista sul misticismo. Un discorso che abbracciava anche un po’ di complottismo, meccanica quantistica, copertine dei dischi dei Beatles, orsetti del cuore ... difficile stargli dietro. Ci sono due topologie di tuttologi che ti spiegano le verità del mondo, quelli che finiscono il discorso con “chiaro no?”, e quelli che finiscono con “non ti puoi sbagliare!”. Questi ultimi sono di poche parole e vanno velocemente al punto, del tipo: “il misticismo è come un’Alfonso isoscele con le antenne. Non ti puoi sbagliare!”. Semplice e conciso. Non capisci? Non importa, puoi comunque darlo per assunto, tanto, anche a voler andare a fondo nelle cose, prima o poi al punto in cui ti tocca accettare assunti ci arriveresti comunque.

I primi invece partono di solito in Fa con la frase “Il misticismo? Guarda, è semplicissimo.” Breve pausa per riorganizzare le idee, e poi un “Allora, hai presente ...” da inizio una lunga serie di premesse e divagazioni che si accavallano l’una sull’altra ... “Heisemberg ad esempio aveva scoperto che .. ah, aspetta! Hai mai sentito parlare del gatto di Schrodinger? Ah questa è bella, sta a sentire. Oh! Parentesi. L’hai vista la serie Big Bang theory? Bella vero? A me piace un sacco Penny ...” Insomma, un magma denso ed incomprensibile.

Barlìk è uno di questi, uno dei peggiori, e ad un certo punto del suo spiegone sul misticismo, se ne esce fuori con una domanda.

“Misckey, credi in Dio?”

Certe domande dovrebbero essere vietate per legge durante gli aperitivi, poi fatte con quell’espressione irritante di chi ha messo le dita nella marmellata. Così, per sparigliare un po’ le sue carte, ho risposto:

“Ho due prove inconfutabili che Dio non esiste”

“Sentiamole!”

“I piccioni”

“I piccioni?”

“Già. Ammetterai che l’esistenza dei piccioni deve essere una bella spina nel fianco per i fedeli di un qualche Dio. Si spiegherebbe solo con una momentanea defaillance del creatore. A meno che non si voglia sostenere che la loro assidua attività di spargere cacca sul mondo serva all’ordine cosmico. E siccome non è possibile che un Dio abbia una defaillance ...”

“E la seconda?”

Prima di rispondere mi sono bevuto quel che restava del mio cocktail per ridare un po’ di fiato al cervello. Davvero ottimo, forse solo un po’ troppo aromatico, ma si sa, è il rischio che si corre ad ordinare un Trafalgar. Poi ho mangiato due anacardi e ho dato la mia risposta.

“Gli umani. Per la stessa motivazione dei piccioni”

“Beh! Beh! Sulla seconda non sono d’accordo. Gli umani hanno un loro senso all’interno dell’ordine naturale delle cose. Anzi, mi spingerei a dire che esistono proprio perché possa esistere un ordine naturale delle cose.”

“Accidenti Barlìk, hai fatto la colazione dei campioni stamattina? bamba e trippa di Moncalieri?”

“Mi spiego. Poniamo il caso che tu sia l’unico esemplare di vita intelligente nell’universo, cosciente di se e di quel che ti circonda.”

“Mamma mia che tristezza, dobbiamo proprio?”

“Seguimi: quando tu sei in un posto, tutto quello che ti circonda sembra concreto, inscalfibile nella sua essenza. Giusto?”

“Guarda, ultimamente non sono più sicuro di nulla, ma oserei dire si: le cose che vedo, tocco e sento esistono veramente.”

“Bene. Ora tu, unico essere della tipologia che abbiamo detto, te ne vai da quel posto. Cosa ne resta oltre al tuo ricordo? L’esistenza di altro al di fuori della tua, chiamiamola “sfera cognitiva”, sarebbe indistinguibile dal nulla.”

“Aspetta, aspetta, mi si stanno annodando i due emisferi... sfera cognitiva?”

“Intendo il limite della percezione dei nostri sensi: fino a dove arriva la vista, l’udito, il tatto ... cose del genere insomma. Come lo vogliamo chiamare, visto che il termine “sfera cognitiva” non rende il concetto?”

“Non saprei. Giovanni?”

“Chiamiamolo Giovanni. In altre parole: quando tu non sei più presente in un posto, e questo è uscito fuori anche da Giovanni, che quel posto esista ancora o che smetta di esistere è la stessa cosa. Chiaro no?

“Mica tanto”

“La prendo da un’altra parte: avrai sentito parlare del fatto che lo spazio si espande, e nei luoghi più remoti dell’universo questo si espande rispetto a noi ad una velocità superiore a quella della luce. Ti risulta?”

“Si, mi sembra di averlo sentito dire da qualche parte .... cameriere? Un altro Trafalgar, ma più Slivovitz e meno di tutto il resto, grazie. Tu Barlìk vuoi qualcosa?”.

“No devo ancora finire il primo. Dicevamo: se esistono mondi in quelle regioni così infinitamente lontane noi non lo sapremmo mai perché la loro luce non può arrivare fino a qua. Sei d'accordo?”

“Se lo dici tu, mi fido.”

“Ora, siccome nel nostro scenario tu continui ad essere l’unico essere intelligente esistente, e stai sulla Terra, in quei mondi non esistono esseri come te, e a quel punto, secondo me, non ha più senso dire che quei mondi esistano veramente. In definitiva quel che penso è: perché possa esistere in un dato momento almeno uno spicchio dell’universo, deve esistere al suo interno almeno un essere in grado di percepirlo, esserne cosciente, comprenderlo e ragionarci sopra. Ora è chiaro?”

“Ascolta Barlìk, le mie meningi mi stanno facendo ciao. Prima che sia troppo tardi, che ne dici se dirottiamo il discorso su un classicissimo si-end-eff da Bar Sport, mentre finiamo i nostri cancaroni. Ti va?.”

"E sia!"

 di più
editoriale di Hcerebilnavols7

Precedentemente non volevo espormi, ma in queste ultime due settimane dopo una serie di attente letture ho ben capito che una posizione specifica a riguardo andava presa. I fondamentalisti, ecco, vi comincio col dire che tutt'ora resistono anche nelle varie popolazioni Ebraiche di grado media ed alta borghesia, e tra i Gazawi veri non erano che poche centinaia prima dell'autunno 2023...un exempio ci è fornito da Levi della Torre che tratta di movimenti ortodossi e ultraortodossi che da decenni vogliono far vietare l'Islam e il Credo Cristiano in tutto il Vicino Oriente; e chi Lo nega dicendo a priori che è tifo da Stadio vuole rimanere ignorantello ergo non vuole ragionare al fine di comprendere che quella in atto da fine 2023 a Gaza non è una guerra, ma un Assedio Unilaterale con l'intento di evacuare e deportare con la Forza e la Violenza migliaia di Civili, che rischia di trasformarsi in Pulizia Etnica. L'irrequieta Hamas d'altro canto non è uscita manco indebolita da tutto ciò, perché in quel modo di agire sopradecrittato non viene data valida alternativa diplomatica ai gazawi che intendono ed intenderanno difendere la propria terra, che di ebraico non ha praticamente nulla di congenito: la Filistea Costiera. Lo scrittore David Grossman ha, peraltro, lucidamente evidenziato che la carneficina in atto non ha più alcun rapporto con l’attacco barbarico del fu 7 ottobre perpetrato da Hamas. Yair Golan, generale della riserva oltre che leader politico, ha dichiarato che uno Stato sano di mente “non uccide i bambini per hobby” e non si pone l’obiettivo di espellere una popolazione dalla propria terra.

L’ultima "prodezza" dell’esercito israeliano, datata 20-5, è stata di uccidere nove bambini su dieci, bombardando la caxa di una dottoressa gazawi mentre era impegnata all’ospedale di Deir al-Balah (vicino al confine §-E).

Ora, o per meglio dire da qualche giorno a questa parte, sebbene abbiano perso e perdano la vita a loro volta pure alcuni oppositori al Regimen di Tel Aviv, da Teheran e da buona porzione del popolo iraniano che ha votato ʿAlī Ḥoseynī Khāmeneī Arriva il Conto per la classe Elitaria israeliana, e così verrà poco a poco a ricredersi tutta quella stampa e quella trupe subdola deputata a un Informazione catodica "diversamente democratica" che difendevano di fatto la O.T.A.N., il Criminale Netanyahu, il suo Ministro fresco di Esonero, le sue belle banche blindate fiduciarie e tutti i suoi-Loro complici dentro e fuori i confini nazionali, in primo luogo i governi delle 3 principali "potenze" europee e la Ursula Kongetturaia Von der Leyen che per me da inizio 2025 altro non è che una pedina di:

Asped Institute+Lockheed e co.+Goldman-zachs.

Ad una donna di mezza età che in un negozio parlando con la mia negoziante di fiducia mi ha rivelato di Adorarla (Damen Ursla!) ho dovuto dire girandomi "certo Lei non ha idea di quanto La stiano prendendo in giro, i mandatari di O.T.A.N.", ed al suo "ma Lei invece chi rappresenterebbe di preciso, a straforo, per dirmelo in Pubblicio coxì? Eh?" ho risposto beffardo "oh, bè, le Pinguine Tippy e i Trichechi Dash che seguon Dibattista e la Paxotto e leggono Millennium", venendone poi calunniato (tirando di mezzo il servizio Militare obbligatorio) ma tuttavia poi difeso a tono da quella a capo del negozio che ha poi fatto allontanare l'anima turbo-depensante. Che poi ti seppi che era una "collaboratrice pentita" che nel 2022 colsero impreparata in materia di TTAIP, per La quale evidentemente una cliente d'oro ed uno "nuovo base" in meno non fa men che meno differenza. Base, già. Un'altra parola chiave.

Proprio tramite quegli inxediamenti marcatamente anti-Costituzionali disçeminati in mezz'Europa

hanno avuto luogo i più cinici ed efferati metodi del "E$portare Democrazia" che in 10-15 anni avevano dato il là ad AlQaieda, I§I§ e Hamas. Dopo che, oltretutto, avevano reincentivato il fenomeno dei coloni cripto-barbarici in quella terra fragile chiamata Cixgiordania

In 5 Parole 5, IXRAELE CES§A DI ES§ERLO, DEMOCRAZIA. E ciò, cheché ne diranno, a prescindere , dal momento che pure alcuni miei amici (tra cui pure un'amica verso cui infatuazioni non ne ho mai autee) di origine completamente o parzialmente giudaico-romana, giudaico-triestina e giudaico-veneziana hanno da tempo o di recente affermato come un qualsiasi Stato progettato a tavolino dalle Elites pauperisteS(c)occidentali e da una Setta etno-religiosa che reputa intollerabile ed oltraggiosa qualsiasi altra forma di Culto è una Macchia Burocratic-autoritaria che di Democrazia non odora neppure lontanamente, violando quella, dalle fondamenta, la Dichiarazion Universale dei Diritti Umani.

In definitiva, con l'attacco violento (e da giorni ben prevedibile) giunto da Tehran a poche centine di metri dal palagio della Kneçet, viene ad aprirsi un Vaxo di Pandora che renderà più determinati ONU e i B.R.I.C.S.I. a "dixOTANificare il Mondo"...

 di più
editoriale di Stanlio

Chiedo per un'amica, o due... (comunque qvella è la cavsa iniziale #forse il resto è un'altra storia o più d'una savasansdir!)

 di più