Help Gaza Please Stop War Now!

Due notizie di oggi ricavate dal Fatto Quotidiano & dal Manifesto giusto per non girarsi dall'altra parte e restare indifferenti di quanto continua ad accadere sotto i nostri occhi...

Ora che i bombardamenti israeliani han ferito (in maniera lieve ad una gamba) padre Gabriel Romanelli a Gaza, s'è svegliato il nuovo Papa, dalla Diocesi di Roma: "Dopo 60mila morti palestinesi servono tutte le misure per fermare un deplorevole bagno di sangue"

Riferisce il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin "A seguito dell’attacco militare israeliano contro la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. Comunità che dall’inizio della guerra ha dato rifugio a oltre cinquecento persone in fuga. È stato ferito anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, a cui Papa Francesco, dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, telefonava ogni sera, verso le 19 italiane, per tenersi informato sull’evolversi della situazione nella Striscia di Gaza e per manifestare a tutti gli abitanti la sua vicinanza. Bergoglio ha telefonato al sacerdote fino a due giorni prima di morire."

Anche il parroco (del nostro quartiere a Marghera) degli "ultimi" non sta zitto di fronte ai 60.000 morti ammazzati in Palestina durante quesi ultimi 2 anni, grazie ai bombardamenti quotidiani voluti in primis da Netanyahitler (il quale ha il suo "bel" tornaconto a non mettere la parola fine).

«Ciò che è criminale è il genocidio. E finora non è stato condannato» così risponde alla giornalista Laura Kocci de "il manifesto":

«La notizia non è che è stata attaccata la parrocchia di Gaza.

La notizia è che sono stati uccisi altri palestinesi, dopo gli oltre sessantamila già ammazzati in questi mesi.»

D. Don Capovilla, è grave che l’esercito israeliano abbia attaccato una parrocchia?

R. Che venga bombardata una chiesa o una moschea, che i morti siano musulmani o cristiani è secondario. Ciò che è criminale è il genocidio del popolo palestinese. E finora — penso anche al governo italiano,- il genocidio non è stato condannato.

D. Israele ha sempre dichiarato di non voler colpire “luoghi sacri”…

R. Ogni persona è un luogo sacro.

D. Si parla di un errore di tiro da parte di un carro armato…

R. Bisogna sempre trovare giustificazioni per le azioni di Israele. Ma sono scuse che non valgono nulla. Bombardamento intenzionale o no, l’obiettivo è chiaro: l’allontanamento e l’eliminazione del popolo palestinese. Da questo punto di vista, non è vero che hanno sbagliato mira.

D. In che senso?

R. Quando il ministro degli Esteri israeliano Katz annuncia di voler deportare in un’area circoscritta vicino Rafah prima le centinaia di migliaia di palestinesi che ora si trovano ad al Mawasi e poi l’intera popolazione della Striscia di Gaza, significa che si sta pianificando un genocidio. Non sono ipotesi, è un obiettivo chiaro. La mira quindi l’hanno presa molto bene.

D. Nel libro «Sotto il cielo di Gaza» scrivete che «ignorare il massacro in corso sia perché si volge lo sguardo altrove sia perché si vive l’ignoranza della questione palestinese, facendola iniziare dal 7 ottobre 2023, è colpa inescusabile e avrà conseguenze distruttive anche per il nostro presente e futuro».

R. Lo smantellamento del diritto internazionale da parte del governo di Israele, che fa quello che vuole nel silenzio della comunità internazionale, provocherà conseguenze inimmaginabili per l’ordine mondiale. È dal 1948 che gli israeliani vogliono eliminare non i cristiani ma il popolo palestinese, come ha detto anche monsignor Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e Palestina, in occasione dell’aggressione contro la comunità cristiana di Taybeh in Cisgiordania da parte dei coloni. È così dal 1948, così è stato fatto a Gaza e così ora vogliono fare in Cisgiordania: questi tre passaggi sono parte di un unico progetto.

So che a qualcuno da fastidio questo mio reiterare sulla questione attuale in Palestina, però quel che succede lì è intollerabile!


Carico i commenti... con calma