Dentro sono in quattro, seduti intorno al tavolo a bere caffè.
Completi scuri o gessati. Camicie bianche o azzurre.
Che ne facciamo del giovane Wang?
Led lampeggiano: Future Sound of London / Herd Killings.
Dick Verbatim. Datati. Potenti. NEW DISCIPLINE/DEADFORMS.
Cominciare. Flessioni. Tapis roulant: quindici minuti. Sauna, doccia.
Colazione: caffè d'orzo, latte di riso, cereali, crostini integrali, miele.
Seitan. Sei bottiglie d'acqua. Candele. Guida tv.
L'ultimo grido: cereali, soia, rame, fotovoltaico.
Wealthex®, l'ultima frontiera della sedazione.
Ci sono monitor e apparecchiature informatiche dovunque.
Alle quattro di mattina tuoni, lampi, scariche di grandine.
Le previsioni tutte elettroniche, l'Italia verde vista dall'alto,
i simboli, sigle di città come vecchie targhe, e musica tranquilla,
da far addormentare. Venti da Nordovest.
Si levò, sciacquò la faccia, mise su il caffè,
guardò fuori dalla finestra in preda all'ansia.
Lampi illuminavano la spianata di cemento e ghiaia cosparsa di buche,
pozzanghere a formare lagune frastagliate che separavano il condominio
da un'altra mole stolida, identica, illuminata a tagli dalla luce di un lampione sì, uno no.
Un camion vecchio puzza di fumo vecchio, interni che marciscono,
gas di scarico e gomma transustanziata in merda del demonio.
Lampi illuminavano il profilo della città, lontano.
Lampi illuminavano gli svincoli della tangenziale.
La tangenziale è un drago di asfalto e lamiera che sputa acqua e gas venefici.
Città di metallo e luci. L'immensa città sparava verso l'alto luci malsane.
Una nube lucente, una distesa di liquame fluorescente sospeso a mezz'aria.
Dalla città provenivano clangori stridenti e rumori simili a rombi di tuono.
Una vasta distesa di metallo. La trasmissione era disturbata.
Troppa luminanza. Il metallo taceva, immobile.
La città sembrava respirare con la cautela di chi si sorprende di essere ancora vivo.
Caffè amaro, ustionante. Non ci fa caso.
Nessun punto del corpo è particolarmente sensibile, nemmeno la gola.
L'acqua batteva la strada, i cofani delle macchine, sollevava schizzi.
Passò una macchina alzando una scia. Ne passò un'altra, fumando gas di scarico.
Elettricità statica che correva l'aria.
Attorno la luce della mattina gonfia di umidità.
Strati di città occupati da auto in sosta e mucchi di rifiuti.
La città, disperazione organizzata, muoveva membra, articolava parole.
Un mestiere moderno. Tutto programmato. Brillava freddo alla luce dei neon.
L'ufficio aveva i suoi vantaggi, specie per un uomo che si avvicina alla mezza età,
un uomo stanco di metropoli, di strade senza legge, di brutalità.
Il corpo, reduce da un'altra età del mondo, era provato, stanco di pioggia, di tensione, di anni, di ascesa.
La più grande sconfitta è farsi vedere.
Versava Maalox direttamente nella bottiglietta d'acqua e tracannava,
accendeva sigarette che acuivano l'ulcera,
aveva voglia di caffè che acuiva l'ulcera.
Respirò a pieni polmoni, tossì, sputò catarro. Odore di disinfettante.
Buttò giù un altro caffè e sentì le due paste da Autogrill cambiare posto,
semintere, nello stomaco, spinte dal liquido bollente.
Buttò giù l'acqua gassata, e un crampo all'intestino lo sorprese.
Il Conte aveva fretta, aveva sempre fretta. Weltanschauung.
Il panorama digitale. La Cina, ora, è l'inizio e la fine. Il grande ruminante del capitale.
Vent'anni, più o meno. Niente che esista oggi ha una data di scadenza più lunga.
La Cina compra tutto, chiede tutto, vuole tutto. Ingurgita qualsiasi cosa, digerisce,
fa scomparire, è stata fatta per permettere alla giostra di continuare a girare.
Architetture giganti fatte di numeri, chip, flussi di materia prima, carne umana,
territori mutanti. La fantascienza che leggevo vent'anni fa si è realizzata.
Olî, solventi, vernici. Rifiuti speciali, ospedalieri, della catena agroalimentare.
Scarti dell'edilizia, laterizi. Oro. Il grande ruminante chiede tutto, digerisce tutto.
Sbanca montagne, spiana colline, allaga valli, costruisce dighe, città, porti.
Compra tutta la terra, tutti gli scarti del mondo. Mangia merda e caca oro.
Calcolo, statistiche. Neanche la Cina lo sa, nessuno fa progetti così a lungo termine, oggi.
Sotto scorrono fiumi di denaro, liquidità bollente, magma.
In superficie solo colonne di container certificati e maleodoranti.
Una leggera vibrazione annuncia l'sms. Maltempo e code in autostrada.
Quando la bolla è scoppiata, la liquidità ce l'avevamo noi.
Dentro sono in quattro, seduti intorno al tavolo a bere caffè.
Completi scuri o gessati. Camicie bianche o azzurre.
Che ne faremo di Wang.
Il brutto tempo è intimo, costringe le persone a stare vicine.
Il silenzio era motori a scoppio al minimo dei giri.
Un silenzio intimo, come quando si è parlato o agito troppo,
e si guarda fuori del vetro, si lasciano correre i pensieri.
Metteva a contatto il dentro degli uomini con l'esterno.
Il cielo è un soffitto sporco che perde acqua, sono già le nove
e mi tocca prendere un taxi. Via Roosevelt 28.
È lunedì, è l'ora di punta, piove.
Un lusso da tredici euro che nessuno rimborserà mai.
"Lei che sa trafficare su Internet lo trova in un minuto".
La zona è un misto di piccole fabbriche, centri commerciali e condominii.
Distinguere gli uni dagli altri è più un fatto di insegne che di architettura.
"Be', anche la gastronomia è cultura. Però qua di soldi non s'è parlato.
Lei lo sa, io vivo per la causa, ma mio figlio si ostina a chiedere la pappa".
Osserva il contenuto del vassoio di plastica senza toccarlo e chiede se
possono portargli un whisky. New York. Aeroporto JFK.
Guarda fuori dal finestrino le luci del Queens.
Tette sull'attenti che sembrano dover erompere dalla camicetta da un momento all'altro. Penso che con la mia giacca di velluto a coste comprata al centro commerciale devo avere davvero un'aria da intellettuale rasato, trasandato. Ma non importa, io sono lo storico, il topo di biblioteca, l'apparenza polverosa non stona.
Prima regola: non dare troppa confidenza, non si accettano bibite o altro
al primo abboccamento. Guarda storto. Palazzi a sei piani in toni di grigio.
Lo senti questo ronzio? Quale ronzio? I miei maroni che girano.
Providence.
Si entra in pieno psicodramma.
Se lo calmi, lo vizi, se non lo calmi, non dormi.
Se qualcuno mi sveglia di soprassalto penso subito che devo preparare il latte.
Poi controllo l'ora, per valutare l'entità del danno e sapere quanto sonno mi resta.
Lo guardo salire le scale del palazzo, e mentre penso che potrei non rivederlo più
avverto un vago dispiacere. Almeno una scelta, nella vita, mi è capitato di azzeccarla.
Ho una scarica di brividi da film horror giapponese.
Se butta male preferisco comunque vendere pizze per un tozzo di pane a New York
che quel buco di città. Date fuoco a questi edifici. Un vero peccato.
Diluvia, traffico impazzito. Ecoballe, compost. Schede distrutte.
Saluti da Abu Dhabi. Domani all'alba un nuovo aereo. Ritorno ai cieli blu.
Ventilatori spenti. Darsena di Levante. Hare Krishna and Happy New Year.
Dentro sono in quattro, seduti intorno al tavolo a bere caffè.
Completi scuri o gessati. Camicie bianche o azzurre.
Che ne abbiamo fatto di Wang.
FREE KARMA FOOD MOVEMENT.
GENERAL STORE, RESTAURANT AND TV REPAIR.
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Romanzi e racconti di Wu Ming Foundation.
(Abstracts) American Parmigiano (2008), Previsioni del Tempo (2008),
Free Karma Food (2006), Canard à l'Orange Mécanique (2000), Città di Metallo e Luci (2003).
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Tagli, suture e remiscelazione: HOPELESS. Napoli 2013 - CYBERFUNK.
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