C'hai fatto Assurdì, me pari moscio...
"C'hai fatto Assurdì? Me pari moscio". C'ho fatto Menelao, so tutto sderenato e pure con la fantasia sto al lumicino, quando scoperchio la bara, e metto lo naso fuori, tempo dieci minuti e mi son rotto li cojoni a meno che non becchi la giornata che tutto è cinema e, come dice il saggio, un colpo di coltello manda a puttane le "false scenografie del sensibile", che poi anche la saggezza, merda, non la sopporto più, perchè dai, possibile che sia tutto così complicato? Se Dio ci avesse voluto intelligenti non ci avrebbe fatto così scemi. "Scusa Assurdì, non ti offendere, ma secondo me ti ci vuole un po' di figa". Ma quale figa, Menelao! L'ultima erezione è roba del 72. "Fa niente, fa niente, quando sei li qualcosa fai comunque, fosse solo una strufagnata oppure un morsetto a quelle chiappette sode, del resto senza un po' di ciccia sotto i denti l'omo non è omo". Dici? "Dico, dico, pensa che l'altro giorno mi son portato appresso quel rimbambito di mi nonno, uno che se gli parli gli occhi gli diventan quelli del pio bove e che pare talmente morto che pure la morte gli scoccia venirselo a prendere, beh insomma, per farla breve, eravamo li, al parco, zitti zitti, quando non ti passa l'Antonova, quel figone russo d'infermiera? Era con altre due che anche quelle te le regalo, tutto un biondume, tutta un'onda di luce, ridevano, scherzavano, una roba abbastanza da ribollire il sangue, anzi l'abbastanza toglilo pure. Che fa allora quell'anticipo di cadavere? Non si mette a sorridere? E che sorriso poi, la coglionaggine del tutto sparita dagli occhi, quello che avevo accanto era un ginn, un folletto, un satiro, dai retta a me Assurdì la figa ti rimette al mondo". Ma si, ma si, che poi ci avrei a mano una stanga di due metri, una bionda faccia d'angelo, che io, minchia, parlo stellato e le donne, ste sceme, si innamoran con le orecchie. "Ah lo so, tu ne conosci di fregnacce, in questo chi ti batte? Perciò Assurdì, daje, mordi, azzanna, che poi chi è che diceva che l'omo dovrebbe essere senza denti e così niente guerra e solo pace? Canetti, forse, ma al momento i denti ce li abbiamo e allora si, daje e daje bene e una volta che hai dato il morsetto santo vai pure in collina a trenta all'ora ascoltando la tua musica del cazzo”. Ma no Menelao lassa perde, me tengo solo la musica che è meglio, poi ok, una pugnetta ogni tanto me la faccio ancora che il riequilibrio psicofisico ci vuole, ma di più no, non mi pare il caso, meglio mettersi al bar mezzo intontito, aprire ogni tanto un libro a caso e per il resto star nel prorio brodo, poi si la musica quella sempre, mo vado per dire e mi ascolto la piggei e se niente niente voglio un pizzico d’eterno vado di luna rosa. E ora Menelao vattene a fare in culo che se continuo così finisce che divento elegiaco, il che tradotto significa minchione.