Per sapere cosa succederà in futuro, occorre osservare attentamente il presente
Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore.
Per quanti giorni l'odio colpirà ancora a mani piene.
Genova risponde al porto con l'urlo alto delle sirene.
Poi tutto ricomincia come ogni giorno e chi ha la ragione,
dico nobili uomini, danno implacabile giustificazione,
come ci fosse un modo, uno soltanto, per riportare
una vita troncata, tutta una vita da immaginare.
Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
c'è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l'onda.
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda.
Racconta storie, il Maestrone del mio appennino. Storie che inumidiscono gli occhi[1] ma ci fanno sentire meno soli[2], meno incompresi. Quando canta si ascoltano i testi per capire “come va a finire”. Testi pieni di verità, non ci sono finzioni. A volte scrive di getto, per esempio “la locomotiva” è stata composta in pochi minuti ed è considerata come la migliore ballata popolare degli anni 70 che inneggia all’anarchia e piace a Matteo Salvini[3].
La canzone di Piazza Alimonda di Guccini è un buon pretesto per alcune riflessioni. A distanza di oltre vent’anni dai fatti terribili accaduti a causa di un “laissez faire”, di cui il paese Italia è certamente colpevole, oggi mi chiedo tante cose, ma soprattutto se quei fatti hanno contribuito a farci diventare “italiani” oggi. I femminicidi di cui discutiamo, di cui ci stupiamo, di cui proviamo orrore sono figli della sentenza del 2015, in cui la corte europea condannò l’Italia per le torture ed i trattamenti inumani perpetrati a danno dei ricorrenti. Reati di tortura! Forse allora ci siamo indignati troppo poco ed abbiamo creato un pensiero in cui ci si abitua a subire ingiustizie, anche così enormi come i fatti di Genova. Credo sia stato in quegli anni l’inizio di una deriva sociale che oggi ci sta travolgendo. Lo sviluppo di una cultura che considera tolleranti, come normali danni collaterali, certe nefandezze. Una donna assassinata da un ex ogni tre giorni, più di un morto sul lavoro ogni giorno, i primi morti per le emergenze climatiche…
La soluzione qual è? Vi chiedo se ha senso istituire a scuola l’ora di “educazione sentimentale”. Il ministro dell’istruzione Valditara ha auspicato anche interventi in aula di influencer, cantanti ed attori […].
Introdurre l’alternanza scuola – lavoro, far passare il concetto che la scuola deve formare lavoratori e non persone, chiedersi “oh, ma a cosa ti serve studiare Leopardi, Kant o Quasimodo, non è che così il lavoro lo trovi prima”.
Solo a me sembrano minchiate?
Forse a forza di lasciar andare si arriva ad una deriva insostenibile. Se vi avessero detto che il mar Mediterraneo avrebbe inghiottito oltre 25.000 migranti in 10 anni ci avreste creduto?
[1] E correndo mi incontrò lungo le scale …
[2] Non so che viso avesse, neppure come si chiamava …
[3] Se le mie canzoni piacciono a Matteo Salvini, non ho alcuna responsabilità. Il Messaggero 10 maggio 2019