Nati a Jamestown nel 1981, i 10.000 Maniacs hanno scritto pagine importanti nell'ambito del cosidetto "college rock" americano degli anni ottanta.

La loro musica è una riuscita alchimia di folk, pop e rock. I loro primi lavori manifestano urgenze new wave e furori post punk che con la maturità si tradurranno in solari melodie pop-folk. Su tutto spicca la voce di Natalie Merchant ed il suo straordinario songwriting, testimoniato anche dai suoi albums da solista.

"In My Tribe", quarto disco dei Maniacs, è stato pubblicato nel 1987. Si apre con il morbido tappeto di chitarre di "What's The Matter Here?" sul quale Natalie Merchant ci racconta una storia metropolitana. "Hey Jack Kerouac" sono pensieri rivolti alla madre dell'autore di "On The Road". "Like The Weather" è un mid-tempo dove la chitarra di Rober Buck e la voce della Merchant si inseguono lungo la strofa per poi raggiungersi nella melodia dell'inciso. "Cherry Tree" e "The Painted Desert" consolidano il terreno folk-pop che il disco attraversa. "Don't Talk" è una delle gemme che maggiormente brillano nell'album: una gemma che diventerà capolavoro nella versione presente nell'"MTV Unplugged" del 1993. Si prosegue con "Peace Train", cover da Cat Stevens, che testimonia il loro impegno pacifista. "Gun Shy" è un altro mid-tempo, questa volta di sapore remmiano. "My Sister Rose" inizia e finisce in odore di Caraibi ma contiene elementi tipici del folk americano. "A Campfire Song" è impreziosita dal controcanto di Michael Stipe, all'epoca compagno della Merchant. In "City Of Angels" è il tappeto di chitarre e mandolino di Robert Buck ad accompagnare le morbide armonie vocali di Natalie. "Verdi Cries" conclude l'album. E che commiato... Si chiude con un capolavoro assoluto: violino e violoncello a tessere trame delicate e la voce  ed il pianoforte di Natalie Merchant che toccano vette altissime. Ci si commuove dopo avere sentito le vibrazioni attraversare la pelle e toccarci direttamente il cuore.

La critica ritiene questo il disco migliore dei 10.000 Maniacs. Io, sicuramente condizionato da personale passione, non credo che "The Wishing Chair", "Blind Man's Zoo" o "Our Time In Eden" siano inferiori. La loro intera produzione è caratterizzata da onestà, passione ed impegno.

Ma aldilà di opinioni mie, penso di avere colmato una lacuna di DeBaser (che non conteneva traccia di Natalie Merchant e dei 10.000 Maniacs) con questa mia prima recensione.

Elenco tracce e video

01   What's the Matter Here? (04:51)

02   Hey Jack Kerouac (03:26)

03   Like the Weather (03:56)

04   Cherry Tree (03:13)

05   The Painted Desert (03:39)

06   Don't Talk (05:04)

07   Peace Train (03:26)

08   Gun Shy (04:11)

09   My Sister Rose (03:12)

10   A Campfire Song (03:15)

11   City of Angels (04:17)

12   Verdi Cries (04:21)

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