Vale tra gli scrittori e le riviste letterarie lo stesso rapporto che c'è tra le api e le margherite, le magnolie o qualsiasi altro fiore in generale: l'esistenza e la qualità dei primi dipende dalla salute delle seconde.
Campione della salute culturale e indice di qualità le riviste letterarie sono una palestra per i giovani scrittori e una vetrina genuina lontana da quasiasi regola o contratto editoriale.

"Colla" è una delle magnolie (o margherite o rose) che fioriscono nel prato della rete, una rivista letteraria originale e interessante, fondata da tre "entità soprannaturali"( osì si autodefiniscono i fondatori) che non hanno bisogno di ambigue e penose analogie tra le margherite e letteratura per esprimersi.
Marco Gigliotti è uno dei suoi fondatori che ha gentilmente risposto alle mie otto-domande-otto su "Colla"

-Presentati, come ti chiami, quanti anni hai, dove vivi e di cosa ti occupi attualmente e quali sono i tuoi gruppi preferiti?. Chi sono i co-fondatori di "Colla"?
-Mi chiamo Marco Gigliotti, ho ventisette anni, vivo a Roma e sto facendo uno stage presso una casa editrice. Ho appena finito di curare un'antologia di autori calabresi emigrati intitolata "Terra". E naturalmente mi occupo di "Colla".  Nel mio futuro vedo un lavoro da lavapiatti all'estero.
Mi piacciono Beatles e Led Zeppelin.
Francesco Sparacino ( qui un suo breve e romantico racconto nda) attualmente sta lavorando in una fabbrica che produce yogurt.
L'ultima volta che ho avuto notizie di Stefano Peloso era disperso nelle langhe piemontesi o tra i monti valdostani, non ricordo.

-Come e quando è nata l'idea di fondare una rivista letteraria online, perché e in che modalità?Quali altre riviste ti piacciono (cartacee e non) raccomanderesti o vorresti emulare?
-L'idea è nata tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Non eravamo molto soddisfatti della scena italiana delle riviste letterarie, così abbiamo scelto di fondarne una noi. Siamo riusciti a partire a fine marzo e abbiamo superato le difficoltà che si sono presentate grazie alla collaborazione gratuita di un gruppo di persone molto competenti e alla disponibilità di autori affermati che ci hanno permesso di pubblicare i loro testi o di intervistarli, regalando così maggiore visibilità a "Colla".
La rivista che mi piace di più in assoluto è "Poesia", "Satisfiction" ha delle cose interessanti, "Eleanore Rigby"  se uscisse un po' più spesso non sarebbe male. Leggo spesso l'"Archivo Bolaño".

-Quali erano gli obiettivi iniziali, se li avete raggiunti, e se ne avete di nuovi. A chi volete rivolgervi?
-Lo scopo principale era quello di scovare autori "sconosciuti" di buon livello e dar loro l'opportunità di essere letti dagli addetti ai lavori, ma ci interessava anche offrire a scrittori già editi l'occasione di cimentarsi con la forma del racconto breve, che in Italia per diversi motivi non ha molto spazio.
All'inizio ci siamo rivolti per lo più a un pubblico specializzato, che lavora nell'editoria o nel giornalismo culturale, con buon esito, ma ora stiamo cercando di ampliare il numero dei nostri lettori e siamo già al lavoro su diverse idee, sia per quel che riguarda la promozione che per i contenuti.

-A grandi linee come funziona il lavoro, e come lo si gestite, su "Colla"?
-Riceviamo i racconti, li leggiamo, discutiamo su quali possono essere pubblicati e quali no, a volte litighiamo. Poi c'è la fase di editing, prima ci accordiamo tra di noi (io, Francesco e Stefano) su quelli che reputiamo i cambiamenti più opportuni e in un secondo momento ci confrontiamo con l'autore. Quando il racconto soddisfa tutti, passiamo alla correzione delle bozze (di questa parte si occupano Francesco e Benedetta Novello). Stefano si occupa di impaginare i testi e metterli sul sito. Di solito quando il nuovo numero di "Colla" è pronto siamo molto soddisfatti.

-Che rapporto hai con la scrittura?
-Sono molto ostinato. Spero che non si tratti di un amore non corrisposto.
 
-Ci puoi parlare di "Wimbledoc"?
-Un torneo tra riviste letterarie, con match di tre set, chi se ne aggiudica due passa il turno. I racconti, anche se molto brevi e realizzati in pochissimo tempo, sono davvero godibili. Sono divertenti anche i commenti ai racconti, che a volte si trasformano in qualcosa che è più simile a una rissa da bar che a un dibattito culturale. D'altronde le risse da bar sono sempre state più interessanti dei dibattiti culturali, no? Il fatto che "Colla" abbia vinto la prima edizione attesta la qualità del torneo. Questa forse me la potevo risparmiare.

-Parlaci dei tuoi autori preferiti, classici o contemporanei, cosa ti piace di loro e quali sono i primi che ti hanno colpito. Tra quelli che avete pubblicato, quali ti piacciono particolarmente, o ti hanno colpito? Chi vorresti pubblicare?Cosa stai leggendo attualmente?
-Faccio un po' di nomi sparsi di classici: Dostoevskij, Shakespeare, Rimbaud, Nicanor Parra, Musil, Salinger, Fitzgerald, Huxley, Gogol, Puskin, Dino Campana, Montale, Corrado Alvaro.
Tra i contemporanei i miei preferiti sono Roberto Bolaño, Bret Easton Ellis e Murakami Haruki.
Il testo che mi è piaciuto di più, tra quelli pubblicati su "Colla" è "Fantasmi" di Elena Varvello, un'anticipazione del suo romanzo di prossima uscita per Fandango. Comunque se un testo non convince tutti e tre non lo pubblichiamo.
In questo momento sto leggendo "Il Circolo Degli Scrittori Assassini" di Diego Trelles Paz, "Rayuela" di Cortazar e "Dalla parte di Swann".
 
Si parla della crisi della carta stampa, che ne pensi del suo rapporto con le riviste online? Come vedi il futuro in questi termini?
-Forse un po' a Eleanore Rigby. Forse a Dave Eggers. In realtà a nessuno. Il futuro delle riviste online secondo me passa dalla stampante.

" Gli stupidi dicono che imparano dall'esperienza, io preferisco imparare dall'esperienza degli altri."
-Otto Von Bismarck (forse)

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