Ad un primo ascolto dei brani degli A Toys Orchestra chiunque potrebbe dire di ascoltare un interessante band british che con melodie semplici e malinconiche a tratti psichedeliche propongono un pop-rock convincente. Fino a qui tutto giusto, fuorché per un piccolo aspetto, questi quattro ragazzi infatti non provengono da città come Londra, Liverpool o Leeds né dall’underground americano bensì da Agropoli, in provincia di Salerno.
Con enorme sorpresa infatti ho scoperto che questa promettente band è di pura origine italiana e a mio avviso non ha nulla da invidiare alle altre simili band inglesi o americane. Il cd An Introduction to… non è il loro album d’esordio ma una raccolta dei brani migliori della band tratti dai loro cinque album pubblicati dal 1998 ad oggi, eppure devo ammettere che è la prima volta che sento parlare di questo gruppo e non penso di essere l’unico.
Questa raccolta è uscita nell’aprile del 2012 sfruttando anche la maggiore popolarità del gruppo data dalla loro presenza come band d’accompagnamento alla trasmissione Volo in diretta di Fabio Volo (in onda in seconda serata su Rai 3 dal Mercoledì al Venerdì) ed è il loro modo di presentarsi al mainstream con i loro singoli migliori, pezzi che meriterebbero un successo maggiore di quello che hanno avuto, per la qualità espressa negli arrangiamenti e nelle melodie.
Ascoltando l’album per la prima volta sono stato subito colpito dalle atmosfere malinconiche e riflessive che riescono a creare in brani come "Powder On The Words", "Invisible", "Letter To Myself", tracce che iniziano lentamente, con un piano-voce fantastico, per poi spiccare il volo con stupendi ritornelli. Ma non è solo con questi brani lenti che la band esprimere il suo potenziale, ci si può lasciare trasportare da pezzi più travolgenti come "Midnight Revolution", "Ease Off The Bit" o "Welcome To Babylon", ritmi coinvolgenti sostenuti da grandi riff di chitarre e synt. Non si può nemmeno rimanere indifferenti a melodie e testi come la stupenda ballata "Summer" , o "Bug Embrace" e "Celentano" brani in cui la band campana conferma la ricercatezza negli arrangiamenti. E per chi fosse pronto a sottolineare quanto la band sia ripetitiva e banale consiglierei di ascoltare l’energica "Panic Attack #1" dalle sonorità elettroniche o "Plastic Romance" e il suo stupendo arrangiamento con un sottofondo di trombe e fiati da far ricordare l’illustre Sgt. Pepper’s.
Non mi dilungo oltre e vi lascio il tempo di ascoltare questi 16 pezzi, e spero che alla fine possiate essere d’accordo con me nel dire che questa “Orchestra Giocattolo” è una delle band più interessanti della scena italiana…
Elenco e tracce
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