L'elettronica degli Add N To X, terzetto inglese formatosi nella seconda metà degli anni '90, è un miscuglio impazzito dei più terrificanti rumori elettronici che le tastiere analogiche possano emettere, ideale colonna sonora per un esercito di mostri meccanici. La loro è una prova di forza con i nervi dell'ascoltatore, (ed infatti mai titolo fu più azzeccato) esasperato da una coltre di clangori metallici ai limiti dello sfinimento, portato a desistere implorando pietà, ma soprattutto... silenzio. A questo punto devi scegliere: puoi essere trascinato nel balletto cibernetico così come ne puoi essere disgustato.
In breve: o li si ama, o li si odia. Rappresentano per alcuni versi i fratellini minori (ma anche i figli...) degli storici "Chrome". Quasi trent'anni dopo... ecco forse cosa sarebbero stati i nostri eroi di San Francisco. Cambia il tempo e cambiano anche i suoni, ma l'approccio concettuale è abbastanza simile.

Si prenda ad esempio "The Black Regent": Un ritmo martellante di hard rock dà il tempo ad una miriade di improvvisazioni sintetiche con un unico "drone" a fare il verso alla chitarra elettrica.
Si scorgono i bagliori dell'apocalisse nella successiva "Planet Munich", ancora lunghe code analogiche, ancora tellurici ritmi techno. Lo sgangherato rhythm' blues di "King Wasp", e il drumming "pesante" di "Orgy Of Burbastis" sembrano una parodia in chiave futurista dei Led Zeppelin. Più che un dirigibile, delle astronavi. La title track è un omaggio alle splendide possibilità del suono analogico e ai suoi pionieri più illustri, in particolar modo a Jean Michel Jarre. Tra i momenti più "nevrotici" del disco sono da annoverare sicuramente il martello pneumatico di "Hit Me", esempio lampante dei loro concetto di "musica", e la splendida "The Sound Of Accelerating Concrete", forse la traccia più complessa del lotto: un malinconico riff di tastiere fa da preludio ad una tortura sonora che non sfigurerebbe nemmeno nei "rave" più estremi.

Senza alcun dubbio un lavoro di talento, originale e disturbante.
On The Wires Of Our Nerves è un omaggio alla storia vista dal presente.

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