Un pò di tempo da perdere al pc prima di andare a dormire, il magico mondo della tripla w, una copertina dai colori sgargianti e il gioco è fatto: un nuovo disco con cui fare all'ammore senza sosta per una settimana, prima di scaraventarlo nel dimenticatoio per l'eccessivo abuso.

Sarò breve: immaginate il frutto di un'ipotetica unione tra i tecnicismi dei Don Caballero e quel sound elettronico e un pò giocoso dei Battles: questi sono gli Adebisi Shank. Otto schegge impazzite di math rock che fluttuano in un mare di elettronica un pò danzereccia, alternando momenti di intransigente, rigorosa melodia "mathematica" ad altri momenti di puro orgasmo elettrico, dalle sembianze robotiche, roba che a tratti sfocia nel noise. Una colonna sonora perfetta per un classico gioco shoot 'em up, di quelli consumati a non finire nelle serate estive quando si era bambini con una lattina di pepsi affianco. Attacchi disturbanti e disturbati nel loro chiasso di distorsioni (open track), piccoli sogni di rock'n'roll fatto di riff orecchiabili e fottutamente trascinanti nella loro semplicità ("Mini Rockers", "Snakehips"), voci filtrate all'inverosimile che sembrano provenire dalla bocca di un'automa ("Shunk", "You Me"). Nulla di celebrale o complicato, anzi. Che l'etichetta math rock non vi tragga in inganno, questo è un disco di un'immediatezza quasi disarmante.

Sono stato brevissimo, proprio come il disco: 23 minuti e nulla più, ma cavolo che bontà!
Occhio a non farne indigestione!

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