Esibizioni come questa servono per anno-dare i fili. Come anno siamo a 15 di costanti tessiture sonore. Come dare siamo intorno al centinaio di tele. I collezionisti si dividono in quelli fulminati dalle prime opere e delusi dalle successive. Forse perché vorrebbero rivivere i primi sintomi emozionali o rigirare lo stesso safari lunare. Gli altri collezionisti godono un intenso (e alterno) piacere nell'assistere alle produzioni seguenti della premiata ditta. Forse perché osservano più volte queste tele diverse dalle prime ma non di meno interesse, anzi.

Dal vivo i due artigiani di Versailles si presentano biancovestiti e con la sola aggiunta di un batterista. L'idea è quella di tessere a mano i loro orditi riducendo al minimo indispensabile l'uso di artifici digitali. Il risultato è eccellente, le tele acquistano spessore e sembra di essere all'interno di una bottega rinascimentale mentre si assiste in diretta al riadattamento in forma diversa di un ambiente familiare. Ciò che si perde in perfezione viene ampiamente ripagato dallo svelarsi degli elementi di base in tutta la loro bellezza fatta di semplicità e eleganza. Tutto questo viene man mano recepito dall'attenta platea che assiste un po' smarrita alle prime tre tele del nuovo "Love2" proposte come rodaggio. Dopo è un susseguirsi di ri-creazioni piacevoli e almeno tre incantevoli.

II primo incanto arriva con "Tropical Disease" tessuta con un verde lisergico talmente avvolgente da tele-trasportare gli astanti in un altra dimensione. Qui più che altrove si percepisce la capacità di annodare fili sonori che appartengono ad almeno tre decadi e che rendono unica e originale la loro trama. Il secondo incanto viene trasmesso con la versione strumentale di "Playground Love" così essenziale e struggente da compattare il pubblico. E ci si rende conto che in maggioranza si è venuti in coppia, e l'atmosfera creata dai suoni è così intima che non è tempo di scattare foto ma di stringersi, abbracciarsi, baciarsi. E sai che questo precederà la gioia condivisa chiamata "Kelly", "Sexy Boy", "Alpha Beta Gaga". Il terzo incanto è quello finale dove si viene proiettati in chissadove dalla Femmina d'Argento e si resta muti e stupefatti. Se ne esce grati a questi Penelopi francesi perché hanno mantenuto le loro promesse. Quelle di amplificare la percezione di tre elementi fondamentali della nostra vita: Amour-Imagination-Rêve.

Ulisse può ancora aspettare.

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