Spesso guardando alla carriera di un regista, si dimenticano i film minori, i passi falsi e i primi film. È un'operazione interessante invece discostarsi un attimo dai capolavori e prestare attenzione anche alle opere meno considerate da pubblico e critica. Kurosawa è certamente il regista giapponese più importante, influente e conosciuto qui in Europa: anzi generalmente quando si pensa al cinema nipponico, i suoi film sono quelli che vengono subito alla mente. Nella sua filmografia si annoverano numerose grandi pellicole che spaziano  dal racconto della contemporaneità alla riflessione sul Giappone feudale.

"Sugata Sanshiro" è la prima opera del regista, il quale precedentemente aveva lavorato solo come aiuto-regia o sceneggiatore. La pellicola è ambientata nell'Ottocento e narra la storia di Sugata Sanshiro, ragazzo che giunge in città per imparare il Jujutsu. Qui, assistendo a un incontro col maestro di Judo Shogoro Yano, decide di seguire quest'ultimo nello studio delle arti marziali. Riuscirà a guadagnarsi la stima del maestro e infine a diventare un grande Judoka, sfidando il maestro della scuola opposta.

La trama del film è abbastanza semplice e si rifà a una storia vera: la figura di Sanshiro è ispirata da un lottatore realmente esistito, Shiro Saigo, che fu allievo di Jigoro Kano (fondatore del Judo) e uno dei più grandi Judoka mai vissuti. La storia è piuttosto elementare e oggi il film appare datato: numerose scene risultano trite, come la figlia dello sfidante di Sanshiro che si innamora di quest'ultimo o l'immancabile duello finale, le scene di lotta sono pesanti e macchinose, interamente basate sul montaggio e sulle comparse, il finale banale.

Nonostante le numerose pecche, il film si salva in più punti, e si nota già come la regia di Kurosawa si stia avviando verso quella tipica della sua produzione anni '40-'60. Infatti c'è una grande attenzione verso il lato più interiore e spirituale dell'uomo: si può dire che il film è raccontato quasi come un romanzo di formazione, poiché il protagonista attraverso le sue esperienze e i suoi errori riesce a imparare a conoscere non solo le arti marziali, ma anche sé stesso. Infatti il processo di apprendimento del Judo non è altro che una proiezione esteriore del processo di evoluzione che avviene all'interno di Sanshiro; la presa di coscienza e l'evoluzione di mentalità dei personaggi sarà una costante della produzione di Kurosawa, ritrovabile ad esempio in "L'angelo ubriaco", "Vivere" o "Barbarossa".

Purtroppo però la pellicola pecca di semplicismo e ingenuità ed è ben lontana dalla profondità che avranno in seguito i film del regista. I lati più interessanti della vicenda (come il codice morale del Judo o la personalità dei personaggi), non sono affrontati in maniera profonda, ma solo superficialmente scalfiti. Gli attori, e in particolar modo il protagonista, sono troppo rigidi nelle loro parti e l'unica interpretazione che spicca è quella del grande Takashi Shimura, per quanto la sua parte sia piuttosto breve. Le scene memorabili della pellicola sono principalmente tre, ovvero quando Sanshiro si getta in uno stagno gelato e vi resta per un giorno per mostrare la sua dedizione e il suo coraggio al maestro, la lotta nella sera attraverso le vie della città e il duello finale, che si tiene su una collina devastata da una tempesta.

In conclusione, i difetti del film sono numerosi. È un prodotto acerbo, certo, ma bisogna riflettere anche sui tempi in cui  fu girato: siamo in tempo di guerra, tempo in cui la censura non faceva uscire molte pellicole, a meno che non fossero film patriottici o di contenuto non "dannoso" per lo Stato.
È un film da guardare solo se si è appassionati di Judo/Kurosawa o per spirito "storico".

Esiste un seguito del film girato dallo stesso Kurosawa (dal titolo "Sugata Sanshiro parte seconda", che pare sia stato fatto dal regista per motivi puramente economici) e 5 remake.

La versione che ho visto (VHS) aveva sottotitoli pessimi, con errori nei nomi e nell'Italiano (forse perché è stato tradotto dall'Inglese, che si basava sulla versione cinese del film), e qualità video scarsa.

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